Abbandonato per un secolo nei depositi della Collezione Reale del Regno Unito, il dipinto “Susanna e i vecchioni” è stato attribuito ad Artemisia Gentileschi. Dopo un accurato restauro, l'opera è stata esposta al Castello di Windsor.

Ogni scoperta di un'opera di un grande maestro del passato porta con sé entusiasmo e clamore. Ma se l'artista al centro del ritrovamento si chiama Artemisia Gentileschi, l'euforia cresce in maniera esponenziale, appassionando ulteriormente critica e pubblico. È quanto sta accadendo in seguito al recente rinvenimento di un grande dipinto firmato proprio dalla pittrice più celebre del Barocco italiano. Si tratta di Susanna e i vecchioni : una scena biblica conservata a lungo nel deposito della Collezione Reale del Regno Unito, e solamente ora riesumata grazie a una serie di studi sulla sua paternità. IL DIPINTO “PERDUTO” DI ARTEMISIA GENTILESCHI A lungo ritenuto un dipinto minore della “Scuola Francese”, il quadro era riposto negli archivi dell'istituzione britannica. Solo alcune recenti analisi condotte dalla Royal Collection Trust, e in particolare dallo storico dell’arte Niko Munz, hanno gettato nuova luce sull'opera dimostrandone l'autenticità. Il dipinto è frutto della Gentileschi, e fu realizzato a Londra durante il suo soggiorno negli anni Trenta del Seicento, quando lasciò l'Italia per seguire il padre Orazio, chiamato a svolgere la sua attività artistica alla corte di Carlo I Stuart ed Enrichetta Maria di Francia. I DETTAGLI DELLA SCOPERTA Nell'ambito di una ricerca volta a rintracciare i dipinti appartenuti alla collezione dello stesso Carlo I, venduti e sparsi in tutta Europa dopo la sua decapitazione, gli studiosi della Royal Collection Trust hanno confermato la presenza di Susanna e i vecchioni nella lista dei sette dipinti della Gentileschi registrati negli inventari del re (fino a oggi l'unica opera ritenuta sopravvissuta era l'Autoritratto come allegoria della Pittura). Sottoposta a trattamento conservativo, la tela ha rivelato sul retro il marchio “CR”, Carolus Rex, confermando la sua appartenenza alla collezione dell’omonimo sovrano. Dopo un accurato restauro, atto a eliminare le tracce del tempo sia sulla tela che sul telaio, Susanna e i vecchioni è stata esposta al Castello di Windsor, nel Berkshire, accanto all’Autoritratto come allegoria della Pittura della stessa Artemisia e al dipinto Giuseppe e la moglie di Putifarre del padre Orazio, realizzati sempre durante il comune soggiorno a Londra. Un “trittico” speciale, che getta nuova luce sul periodo da trascorso in Inghilterra dalla Gentileschi. LA MOSTRA DI ARTEMISIA GENTILESCHI A GENOVA La scoperta arriva a poche settimane dall'inizio della grande mostra italiana dedicata alla protagonista del Barocco. Personalità femminile tra le più importanti dell'arte moderna, Artemisia Gentileschi sarà infatti al centro di una straordinaria personale alla Fondazione Palazzo Ducale di Genova, a partire dal 16 novembre. Curato da Costantino D’Orazio (e visitabile fino al prossimo 1° aprile), il progetto espositivo fa luce sul travagliato rapporto di Artemisia con il padre Orazio Gentileschi, attraverso confronti diretti tra più tele dei due artisti, diventati col tempo veri e propri rivali. [Immagine in apertura: conservator Adelaide Izat working on Susanna and the Elders]
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