Compie venticinque anni l'attesissima manifestazione che rischiara l'autunno di Torino con gli interventi luminosi di celebri artisti contemporanei. Sono tre le new entry nel luccicante itinerario che si snoda attraverso la città fino al prossimo 8 gennaio.

Torino è una città dall'urbanistica ordinata, i cui viali porticati sono una sorta di teatro all'aria aperta in cui viene messa in scena la vita quotidiana. L'aveva capito bene Fiorenzo Alfieri, scomparso a dicembre 2020, che ideò un quarto di secolo fa l'iniziativa Luci d'Artista, quest’anno intitolata proprio alla sua memoria. 25 ANNI DI LUCI D’ARTISTA A TORINO La rassegna prese il via nel 1998 e da allora non si è mai interrotta, godendo di collaborazioni con i più rilevanti artisti del panorama contemporaneo come Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Joseph Kosuth con il suo Doppio Paesaggio (Torino), Rebecca Horn con Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini, Daniel Buren con il suo Tappeto volante che si alza leggiadro su Piazza Palazzo di Città, Mario Merz con l’inconfondibile Volo dei numeri che si staglia sulla Mole Antonelliana e che rimanda ai primi numeri della successione di Fibonacci. LE NUOVE LUCI D’ARTISTA Per tutta la durata della rassegna, che quest’anno prevede una riduzione dell’orario di accensione delle luci in risposta all’emergenza energetica, fino all’8 gennaio 2023, avranno luogo gli Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea, inclusi nel public program ritmato da progetti educativi e formativi mirati ad avvicinare un pubblico di tutte le età all’arte più attuale. Sono tre le luminose new entry di quest'anno nell'itinerario di Luci d'Artista: Azzurrogiallo di Giorgio Griffa nei giardini di Piazza Cavour, io, sono nato qui di Renato Leotta sul tetto dell'Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant'Anna e l’intervento di Grazia Toderi, un punto di domanda luminoso che interroga i passanti dalla centralissima cupola della Basilica Mauriziana. [Immagine in apertura: Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu © Luci d’Artista - Città di Torino. Foto di Alberto Ramella]
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