Dacia. L'ultima frontiera della Romanità

sulla mostra

Un percorso espositivo per raccontare la Dacia e la sua storia, ripercorrendone lo sviluppo culturale e storico nell'arco di oltre mille anni. È così che si potrebbe riassumere Dacia. L'ultima frontiera della Romanità, la mostra allestita a Roma all'interno delle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano. Aperta dal 21 novembre 2023 fino al 21 aprile 2024, la rassegna ospita la più grande e prestigiosa collezione di reperti archeologici della Romania, risalenti al periodo compreso tra il VIII secolo a.C. e VIII secolo d.C..

TUTTA LA STORIA DELLA DACIA IN MOSTRA A ROMA


Curata da Ernest Oberlander e Stéphane Verger, Dacia. L'ultima frontiera della Romanità raccoglie una serie di circa mille oggetti provenienti da ben 47 musei rumeni, oltre che dal Museo Nazionale di Storia della Repubblica di Moldova, per la prima volta esposti accanto ad alcuni reperti del Museo Nazionale Romano. Suddivisa in quattro sezioni, la mostre prende avvio dalla Dacia Romana e dalla conquista del territorio da parte dell'imperatore Traiano. Procede quindi con l'analisi della formazione della cultura dacica, esaminando l'influsso dei Traci, degli Sciti e dei Greci. Il “viaggio” continua con l'inserimento della regione nelle reti culturali ellenistiche mediterranee, nel periodo in cui Roma inizia ad avere un peso politico sulla Dacia, e termina con l'epoca della dissoluzione dell'Impero. Fil rouge dell'esposizione è la costruzione della Romanità, esplorata attraverso alcuni dei reperti più importanti del periodo: dal Serpente Glykon da Tomis, raffigurazione in marmo di un demone buono che guarisce dalle epidemie, all'elmo d'oro di Cotofeneşti di manifattura tracia, che ritrae varie scene di sacrificio, fino all'elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, caratterizzato da un sorprendente cimiero a forma di aquila, e al celebre tesoro gotico di Pietroasele del IV secolo d.C.. 

IL LEGAME STORICO TRA ROMANIA E ITALIA


Illustrando, passo per passo, l'evoluzione storica dell'attuale Romania, Dacia. L'ultima frontiera della Romanità intende fare luce anche sui numerosi contatti e scambi culturali tra Dacia, Europa e Asia, favoriti non solo da una posizione privilegiata, ma anche dall'abbondanza di risorse del territorio. Organizzata dalla Romania per poter essere presentata all'estero, la grande raccolta di reperti storici è giunta a Roma dopo le tappe a Madrid, negli spazi del Museo Archeologico Nazionale, e a Bucarest, nelle sale del Museo Nazionale di Storia della Romania. Oltre a ripercorrere 1.500 anni di storia della Dacia, la mostra illustra l'affascinante intreccio di culture e il legame che, nei secoli, ha unito Romania e Italia. Non a caso, l'esposizione segna ben due anniversari: i 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra Romania e Italia, e il 150 anni dalla costruzione della prima agenzia diplomatica della Romania in Italia.

[Immagine in apertura: MNIR, Elmo di Coţofenești]

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