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Il plurale di Civiltà

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Architettura | Sky Arte

Corderie, Arsenale. Photo Giulio Squillacciotti - Courtesy La Biennale di Venezia

Dal prossimo 20 maggio Venezia ospiterà la 18. Mostra Internazionale di Architettura. Curata da Lesley Lokko, la nuova edizione vedrà protagonista l'Africa e la sua diaspora, mettendo in luce i temi più urgenti del presente.

Al via la Biennale Architettura 2023

Crediti ﻿Vincenzo Bruno /ACP

in occasione della Biennale&nbsp;Architettura 2023,&nbsp;a Venezia&nbsp;ACP - Palazzo Franchetti ospita la mostra "Kengo Kuma.&nbsp;Onomatopoeia Architecture". Fino al&nbsp;26 novembre 2023, resteranno esposte oltre venti maquette del noto architetto giapponese, che proprio nella città lagunare curò&nbsp;’allestimento del padiglione del suo Paese alla&nbsp;Biennale 1995.

Un grande protagonista dell'architettura giapponese in mostra a Venezia

MVRDV, Hangzhou Refinery Oil Factory Park © MVRDV

Il museo ribattezzato&nbsp;Art and Sci-tech Center rappresenterà il fiore all'occhiello dell'Hangzhou Oil Refinery Factory Park, l'intervento che trasformerà un ex distretto industriale cinese in un polo culturale e commerciale. Un progetto articolato, assegnato tramite concorso allo studio di architettura&nbsp;MVRDV.

In Cina un'ex raffineria ospiterà un museo di arte e scienza

Céline Baumann, Il parlamento delle piante d’appartamento, 2019, tratto da The House of Commons di Karl Anton Hickel, 1793-1794

Fino al prossimo 10 settembre alla Triennale di Milano va in scena l’esposizione dedicata ai cambiamenti vissuti dal concetto di casa&nbsp;negli ultimi cento anni, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche sociale e tecnologico.

A Milano la mostra che parla della casa e delle sue trasformazioni

Zaha Hadid Architects, ﻿﻿﻿Metrotopia Metaverse. ﻿Copyright © Zaha Hadid Architects

Promosso dalla studio&nbsp;Zaha Hadid Architects, il progetto&nbsp;"Metrotopia Metaverse" sarà ufficialmente presentato a Venezia, contestualmente alla Biennale di Architettura 2023, in apertura il 20 maggio. Il lancio sarà affiancato da una mostra, fisica e virtuale, che riunirà grandi studi internazionali, fra cui&nbsp;OMA, Morphosis, Coop Himmelb(l)au, UNStudio, MAD, Sou Fujimoto.

La Biennale Architettura 2023 approda nel Metaverso

Aerial view. ﻿Rendering ofMPavilion 10 by Tadao Ando, courtesy of Tadao Ando Architect &Associates

Il grande architetto giapponese Tadao Ando&nbsp;realizzerà quest'anno la sua prima opera in Australia: si tratta del decimo padiglione temporaneo promosso dalla&nbsp;Naomi Milgrom Foundation e sarà allestito nei Queen Victoria Gardens, nel centro&nbsp;di&nbsp;Melbourne.

Ecco come sarà il primo progetto australiano di Tadao Ando

Firenze, il Giardino delle Camelie del Giardino di Boboli. ﻿﻿Courtesy Gallerie degli Uffizi

A Firenze, in&nbsp;un'area "segreta" del <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-boboli-2030-firenze" target="_blank">Giardino di Boboli</a>,
immerso tra fiori e piante secolari, c'è uno spazio verde nascosto e molto
suggestivo, fin qui&nbsp;mai aperto al pubblico: il <a href="https://arte.sky.it/news/giardino-camelie-boboli-firenze-apertura" target="_blank">Giardino delle Camelie</a>. Dopo un lungo
restauro, iniziato nel 2021 e finanziato dagli Uffizi e da Regione Toscana,
il piccolo paradiso mediceo può finalmente accogliere i visitatori. Realizzato intorno alla metà del XVII secolo per Mattias
de' Medici,&nbsp;fratello minore del Granduca Ferdinando II de’ Medici, questo “nido d'amore” privato sorgeva vicino agli appartamenti del
principe, tra l'ala sud di <a href="https://arte.sky.it/news/tour-giardino-boboli-firenze" target="_blank">Palazzo Pitti</a> e il bastione della Meridiana. Era
impreziosito da fontane e giochi d'acqua, oltre che da una grotta che, secondo la leggenda,
doveva proteggere gli innamorati dagli sguardi indiscreti. A dare l'attuale denominazione&nbsp;al rigoglioso giardino furono le piante di camelia, giunte in Italia dall'Oriente
intorno al 1860.&nbsp;L'operazione di restauro ha coinvolto la struttura
architettonica seicentesca di questo spazio e ha riguardato anche&nbsp;alcuni dipinti ad affresco e
tempera realizzati da Giuseppe Gherardi intorno al 1819, riportati alla luce grazie
ai lavori di recupero. L'intervento ha interessato pure la pavimentazione in
pietra antica e la parte botanica e impiantistica, per un costo complessivo di
circa 875mila euro.

Firenze, il Giardino delle Camelie del Giardino di Boboli. Courtesy Gallerie degli Uffizi

Firenze, il Giardino delle Camelie del Giardino di Boboli.&nbsp;Courtesy Gallerie degli Uffizi

Il "giardino segreto" di Firenze da visitare in primavera

GRAU architects, Tea House Pavilion. Photo by Matej Hakár

Il fascino delle case da tè giapponesi si fonde con la bellezza del&nbsp;paesaggio ceco in una nuova e&nbsp;originale architettura:&nbsp;si chiama “<a href="https://arte.sky.it/news/padiglione-legno-repubblica-ceca" target="_blank">Tea House Pavilion</a>” ed è un padiglione ligneo allestito sulle rive del lago Hrabinka nella città di​ Český Těšín, situata nell'est della Repubblica Ceca.&nbsp;Realizzata dallo studio slovacco GRAU architects, la struttura&nbsp;si ispira alla tradizionale architettura giapponese dei luoghi destinati&nbsp;alla cerimonia del tè e rappresenta il luogo ideale per chiunque desideri vivere un'esperienza immersiva nella natura. È un rifugio dalla frenesia della quotidianità per godersi il silenzio, la pace e la tranquillità. Costruita in legno di abete rosso e multistrato di betulla, l'opera è il risultato finale del workshop “Mood for Wood”. Con il suo impianto architettonico rimanda ad alcune usanze nipponiche: ad esempio, il gesto di abbassarsi per poter entrare richiama l'idea di uguaglianza tra i partecipanti alla cerimonia. Aperta e leggera, la costruzione ospita fino a sei persone, sedute faccia a faccia, offrendo un'esperienza&nbsp;suggestiva a chi ama immergersi nella natura.

GRAU architects, Tea House Pavilion. Photo by Matej Hakár

In Repubblica Ceca un padiglione ispirato alle case da tè giapponesi

Photography by Lilly Marques for Blue Crow Media

Un viaggio alla scoperta delle insegne&nbsp;architettoniche
dell'iconico quartiere di Hackney. La nuova guida edita da <a href="https://bluecrowmedia.com/products/hackney-type-map" target="_blank">Blue Crow Media</a>, dal titolo “<a href="https://arte.sky.it/news/mappa-londra-hackney" target="_blank">Hackney Type
Map</a>”, con testi&nbsp;e fotografie di&nbsp;Lilly Marques, presenta i cinquanta luoghi più
caratteristici del quartiere nell'est di Londra, che si differenziano per le
loro particolari scritte architettoniche. Il risultato è un'interessante <a href="https://arte.sky.it/news/londra-mappa-segnali-stradali" target="_blank">mappa urbana</a> per ripercorrere
secoli di tipografia: dalle insegne dipinte a mano alle pietre secolari, dalle
lettere al neon alle opere metalliche contemporanee. Per non dimenticare le
accattivanti insegne su negozi, cinema, pub e magazzini. Grazie anche a
curiosi dettagli storici e alle didascalie, l'opera permette al lettore di
attraversare metaforicamente tutto il quartiere e osservare, da una nuova
prospettiva, i punti di riferimento della zona. Un esempio? Il&nbsp;Tea Building di
Shoreditch, le cui insegne sono ispirate alle lettere dello stencil metallico
affisso sulle casse di tè in legno di una volta. Un itinerario affascinante per
scoprire storie e origini nascoste di un luogo cult della capitale inglese.

Hackney Type Map. Image courtesy Blue Crow Media

Hackney Type Map. Image courtesy Blue Crow Media

Photography by Lilly Marques for Blue Crow Media

Un quartiere cult di Londra descritto dalle sue insegne

Labics - Palazzo dei Diamanti. Photo © Marco Cappelletti, courtesy Labics

Nonostante la complessa gestazione, talvolta non scevra da
polemiche, il restauro del&nbsp;celeberrimo <a href="https://arte.sky.it/news/palazzo-diamanti-ferrara-mostra-riapertura" target="_blank">Palazzo dei Diamanti </a>di Ferrara,&nbsp;progettato dallo studio di architettura Labics,&nbsp;è stato&nbsp;ultimato. Il risultato&nbsp;sta ottenendo un buon riscontro di pubblico e critica in queste prime settimane di riapertura.&nbsp;Lo storico&nbsp;<a href="https://arte.sky.it/news/videomapping-palazzo-dei-diamanti-ferrara" target="_blank">edificio ferrarese</a> fu&nbsp;costruito su progetto di Biagio Rossetti a
partire dal 1493, all'interno del grande progetto urbanistico che prese il nome
di “Addizione Erculea” per via del suo ideatore: Ercole I d'Este. La struttura&nbsp;è un trionfo
di razionalità rinascimentale e un tripudio di geometrie: 8500 sono
le bugne in marmo a forma piramidale che decorano la celebre facciata. Di impronta&nbsp;geometrica anche il criterio alla base del recente intervento che, fra le altre operazioni, ha previsto la&nbsp;"ricucitura" dell'ala Rossetti con l'ala Tisi attraverso un nuovo collegamento: leggero, trilitico, essenziale, è stato realizzato&nbsp;in legno e vetro. Oggi l'edificio, con le&nbsp;rinnovate sale espositive e il debutto dei servizi di caffetteria e bookshop, è&nbsp;pronto a ospitare eventi culturali ed esposizioni
di interesse internazionale:&nbsp;fino al 19 giugno 2023 accoglie la&nbsp;mostra inaugurale&nbsp;"<a href="https://arte.sky.it/news/palazzo-diamanti-ferrara-riapertura-2023" target="_blank">Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa</a>".

Labics - Palazzo dei Diamanti. Photo © Marco Cappelletti, courtesy Labics

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Il "nuovo" Palazzo dei Diamanti a Ferrara

Brutalist Paris. ﻿﻿Les Choux Creteil. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Se <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-marc-chagall-parigi" target="_blank">Parigi </a>è spesso vista come la città profondamente rinnovata al tempo di Napoleone III, secondo l'impostazione promossa dal Barone Georges Eugène Haussmann, all'epoca prefetto della Senna, non bisogna certo immaginare che la città si sia successivamente seduta sugli allori.&nbsp;Numerosi sono stati gli interventi che hanno segnato il volto della Ville Lumière nei decenni successivi, alcuni così radicali da essere accompagnati da immancabili polemiche. Oggi, invece, molti edifici in origine&nbsp;controversi sono diventati simboli della Parigi del XX secolo; come ad esempio il <a href="https://arte.sky.it/news/norman-foster-mostra-parigi-centre-pompidou" target="_blank">grande polo culturale</a> voluto da Georges Pompidou nel quartiere di Les Halles. Un discorso a parte lo merita poi il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/11/seoul-architettura-mappa" target="_blank">Brutalismo</a>, lo stile architettonico il cui nome deriva proprio dal termine francese utilizzato per descrivere il cemento grezzo:&nbsp;béton brut. Sono infatti numerosi gli edifici della metropoli francese legati a questa corrente: dalle esuberanti forme di ispirazione organica&nbsp;delle Choux de Créteil
fino alla&nbsp;Maison du Brésil di Lucio Costa e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-design-le-corbusier-marsiglia-cite-radieuse" target="_blank">Le Corbusier</a>, passando per il quartier generale del Partito Comunista progettato da&nbsp;<a href="https://arte.sky.it/news/oscar-niemeyer-padiglione-francia-chateau-la-coste" target="_blank">Oscar Niemeyer</a>. Queste e altre incredibili strutture sono oggetto di "Brutalist Paris", il nuovo libro edito da <a href="https://arte.sky.it/news/mappa-architettura-brutalista-buenos-aires" target="_blank">Blue Crow Media</a> con testi di Robin Wilson e oltre 150&nbsp;fotografie in bianco e nero&nbsp;di Nigel Green. Esito di un'indagine durata cinque anni, la pubblicazione analizza&nbsp;successi e fallimenti dell'<a href="https://arte.sky.it/news/calendario-2022-brutalismo" target="_blank">architettura brutalista</a> parigina, proponendo&nbsp;al lettore un&nbsp;imperdibile viaggio fra gli edifici&nbsp;di una città che non smette di stupire.

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Bobigny Town Hall. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. Bobigny Town Hall. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Car Park Noisy-le-Grand. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris.﻿ ﻿Car Park Noisy-le-Grand. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Cité de la Maladrerie Aubervilliers. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Cité de la Maladrerie Aubervilliers. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Cite Rateau. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Cite Rateau. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Concrete Playground. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Concrete Playground. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Ivry Cité Voltaire. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris.﻿ ﻿Ivry Cité Voltaire. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Ivry-Cité du Parc. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Ivry-Cité du Parc. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Ivry-Jean Hachette. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Ivry-Jean Hachette. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Les Choux Creteil. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

<a href="https://bluecrowmedia.com/products/brutalist-paris" target="_blank">Brutalist Paris</a>.&nbsp;Les Orgues. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Brutalist Paris. ﻿﻿Les Orgues. Photo © Nigel Green for Blue Crow Media

Un viaggio fra le architetture brutaliste di Parigi

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Elevated street view. Photo © Iwan Baan

Aperto il 18 febbraio 2023, il nuovo <a href="https://arte.sky.it/news/museo-map-india-bangalore" target="_blank">Museum of Art &
Photography (MAP)</a> di Bangalore, nello stato indiano del Karnataka, promette di
diventare un punto di riferimento culturale fondamentale per la megalopoli da
undici milioni di persone. L'edificio di oltre 4000 metri quadrati di
superficie è situato nel cuore del quartiere dei musei di Bangalore, ed è stato
progettato dallo studio di architettura&nbsp;locale Mathew & Ghosh. A comporlo sono&nbsp;quattro grandi
gallerie espositive, una caffetteria e un ristorante panoramico che si affaccia sulla città. Per le attività di comunicazione e divulgazione sono stati previsti anche
un auditorium, da 130 posti, e una grande biblioteca specializzata nell'arte e
nella cultura indiana. Gli interventi di restauro delle opere della collezione, formata da oltre 60mila pezzi,&nbsp;saranno invece eseguiti nei laboratori specializzati. Nel <a href="https://arte.sky.it/news/portale-online-arte-india-asia-meridionale" target="_blank">cospicuo patrimonio artistico</a> del&nbsp;MAP di Bangalore particolare attenzione è rivolta alla produzione moderna e
contemporanea. Oltre ai dipinti, alle sculture, ai tessuti e alle arti
tradizionali, il museo propone uno speciale focus sulla grande industria
cinematografica di Bollywood, la "mecca del cinema" del subcontinente indiano.
Decisamente interessante e varia&nbsp;la collezione fotografica, che include anche immagini risalenti alla metà del XIX secolo relative ai complessi rapporti tra l'India
e il Regno Unito.

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Exterior view.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Exterior view. Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Elevated street view.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Street view.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Street view. Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP),
Bangalore. Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Exterior view.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
View of the main staircase.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. View of the main staircase. Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Ground floor reception featuring sculptural commission
RockFormationTower and welcome desk designed by the
multi-disciplinary artist and designer, Arik Levy.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Sculpture Courtyard: Dialogues in Stone, an installation
by British sculptor Stephen Cox.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Sculpture Courtyard: Dialogues in Stone, an installation by British sculptor Stephen Cox. Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Gallery view: Visible/Invisible representation of Women in Art
through the MAP Collection.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Gallery view: Visible/Invisible representation of Women in Art through the MAP Collection. Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore.
Opening 18 February 2023.
Architects: Mathew & Ghosh.
Street view featuring wall mural by New York based
artist/designer Marco Santini.
Photo © Iwan Baan

Museum of Art & Photography (MAP), Bangalore. Opening 18 February 2023. Architects: Mathew & Ghosh. Street view featuring wall mural by New York based artist/designer Marco Santini. Photo © Iwan Baan

Il nuovo museo indiano dedicato all'arte e alla fotografia

Protagonista indiscusso dell'architettura contemporanea, il progettista giapponese&nbsp;<a href="https://arte.sky.it/news/museo-albert-kahn-parigi-kengo-kuma" target="_blank">Kengo Kuma</a> arriva a Venezia in occasione della <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-architettura-2023-leoni-venezia" target="_blank">Biennale Architettura 2023</a> con una mostra allestita all'ACP – Palazzo Franchetti. Intitolata “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-kengo-kuma-venezia" target="_blank">Kengo Kuma. Onomatopoeia Architecture</a>”, l'esposizione presenta una serie di ventidue maquette realizzate dal celebre architetto: le opere in mostra mettono in luce non solo lo stile del <a href="https://arte.sky.it/news/libro-architettura-kengo-kuma-taschen" target="_blank">progettista</a>, ma anche la sua visione dell'architettura e della sostenibilità. Nel linguaggio di Kuma, padre di vari edifici in Giappone, Italia, Stati Uniti e Cina, essenziali sono infatti i materiali tipici giapponesi, come la carta e il legno, che attribuiscono agli edifici talvolta un'aurea di evanescenza talvolta un'impronta scultorea. Curato daChizuko Kawarada e Roberta Perazzini Calarota, il percorso espositivo veneziano, visitabile fino al prossimo 26 novembre,permette di esplorare l'universo dell'<a href="https://arte.sky.it/foto/libro-fotografia-museo-kengo-kuma-turchia" target="_blank">architetto</a>, incentrato soprattutto sullo studio approfondito dei materiali e sulla tutela ambientale, evitando l'impiego del cemento.

Kengo Kuma - Onomatopeia Architecture. Crediti Vincenzo Bruno/ACP

Kengo Kuma - Onomatopeia Architecture. Crediti Vincenzo Bruno/ACP

Conferenza stampa della mostra Kengo Kuma - Onomatopeia Architecture. Crediti Vincenzo Bruno/ACP

Conferenza stampa mostra Kengo Kuma - Onomatopeia Architecture. Crediti Vincenzo Bruno/ACP

L'architettura di Kengo Kuma di scena a Venezia

Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC), ﻿Forest Lab for Observational Research and Analysis (FLORA), Parc de Collserola, Barcelona © Adrià Goula

La filosofia del “chilometro zero” è alla base del progetto "FLORA", la struttura&nbsp;che consente l'osservazione della chioma forestale all'interno del&nbsp;più esteso parco dell'area metropolitana di Barcellona. Il materiale da costruzione primario è il legname, ottenuto dall'ambiente circostante e senza ricorrere ad alcuna&nbsp;filiera produttiva.

Nella foresta di Barcellona un osservatorio in legno per monitorare la natura

La "Nuit des Cabanes", in programma a Roma sabato 27 giugno, sarà l'occasione per conoscere da vicino&nbsp;i sette padiglioni temporanei realizzati da altrettanti collettivi e studi di architettura&nbsp;nei giardini dell'Accademia di Francia a Villa Medici. Per tutta l'estate queste micro-architettura saranno fruibili e ospiteranno corsi, letture e performance.

Sette micro-architetture per l'estate di Villa Medici a Roma

Alla Royal Academy of Arts di Londra l'estate 2023 sarà nel segno&nbsp;dei progetti del noto studio di architettura&nbsp;Herzog & de Meuron. A metà luglio aprirà infatti un'attesa retrospettiva in tre atti, in cui i visitatori potranno anche sperimentare&nbsp;alcuni edifici realizzati in tutto il mondo,&nbsp;sperimentandoli con la&nbsp;realtà aumentata.