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Il plurale di Civiltà

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Interno di un interno. Mobili e oggetti Proust in una stanza, Spazio Dilmos Milano, 1991. Foto Emilio Tremolada – Archivio Alessandro Mendini

Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini

Memoriale Brion © Giudo Guidi - CISA A. Palladio San Vito di Altivole (Treviso), Complesso monumentale Brion, bacino del padiglioncino, 2004

Architetture inabitabili

Alvar Aalto in the Muuratsalo Experimental House. Photo Heikki Havas Photo © Alvar Aalto Foundation

AALTO – Aino Alvar Elissa. La dimensione umana del progetto

Joe Colombo, Multichair per B-Line srl, 1970. Codice 0146 Courtesy B-Line srl

Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro

Memphis Again, Allestimento, Triennale Milano, 2022 © Delfino Sisto Legnani e Alessandro Saletta

Memphis Again

Vista dell'allestimento della mostra ﻿Marco Zanuso e Alessandro Mendini. Design e architettura. Photo ﻿﻿﻿© Martina Bonetti

Marco Zanuso e Alessandro Mendini. Design e architettura

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Art Tribune

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Architettura | Sky Arte

Bunker a Sesto San Giovanni- credit Walter Carrera

In Lombardia, il progetto "Bunker 1944" rende visitabili rifugi antiaerei della Seconda guerra mondiale, costruiti tra Milano, Bergamo e Brescia. Attraverso foto, arte e suoni immersivi, le visite guidate al via il 30 novembre accompagnano il visitatore in un itinerario dal forte impatto emotivo, che invita a riflettere sulla memoria della comunità e sul valore della pace.

Il progetto che rende eccezionalmente accessibili i bunker antiaerei della Lombardia

Museo Gypsotheca Antonio Canova, Ala Ottocentesca, 2010, Possagno (TV), photo Lino Zanesco

Dopo 7 anni l’Ala Ottocentesca del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (Treviso) torna visitabile nella sua completezza. In un ambiente rinnovato, modernizzato e messo in sicurezza, dall'inizio di dicembre i visitatori potranno di nuovo osservare i capolavori dello scultore veneto, tra cui "Amore e Psiche" e "Le Grazie".

Al Museo Gypsotheca Antonio Canova riapre l'ala ottocentesca

Rendered image of Naoshima New Museum of Art (c) Tadao Ando Architect & Associates

In Giappone, sull’isola di Naoshima, la prossima primavera inaugurerà il Naoshima New Museum of Art, progettato dall'architetto Tadao Ando. Si tratta del decimo intervento del pluripremiato progettista giapponese all'interno del circuito del Benesse Art Site Naoshima; oltre all'esposizione della collezione permanente, focalizzata sull'arte contemporanea dell'Asia, il museo ospiterà iniziative pubbliche e mostre temporanee.

Nel 2025 aprirà il nuovo museo di Tadao Ando sull'“isola dell'arte” in Giappone

Malta International Contemporary Art Space (MICAS)

La Valletta accoglie il Malta International Contemporary Art Space (MICAS). A inaugurare il nuovo hub artistico contemporaneo di Malta è la retrospettiva dell'autrice portoghese Joana Vasconcelos, la prima di una serie di rassegna con cui l'istituzione punta a valorizzare artisti locali e internazionali.

Aperto il primo museo di arte contemporanea di Malta

Exterior. Photo Credit Jill Peters Courtesy of Miami Design District

A Miami l'Institute of Contemporary Art celebra il decimo anniversario con un'espansione nel design district: raddoppiano gli spazi per mostre, per l'esposizione delle collezioni permanenti e programmi pubblici. Grazie a un investimento privato di 25 milioni di dollari, il museo vuole potenziare l’offerta educativa e introdurre spazi per media e tecnologie emergenti, oltre ad aule e laboratori multimediali.

Per il suo decennale l'Institute of Contemporary Art di Miami si amplia

Credit Università Ca' Foscari

Dopo circa 20 mesi di restauro e un investimento di ben 2 milioni di euro, Palazzo di Ca’ Cappello a Venezia riapre come sede degli studi orientali dell’Università Ca’ Foscari. L'intervento – che ha migliorato la struttura con nuove aule e spazi di lavoro, e garantito sicurezza antisismica – mira a trasformare l'edificio in un centro d'eccellenza per la ricerca.

A Venezia riapre dopo il restauro lo splendido Palazzo di Ca’ Cappello

Via d’Acqua, Parco Reale. Crediti Massimo Listri per Treccani

La storia e l’eredità culturale di uno dei capolavori architettonici d’Italia, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997, sono al centro di un nuovo prestigioso volume: "La Reggia – Sogno di un re a Caserta". Il libro, edito da <a href="https://arte.sky.it/foto/poster-parole-treccani" target="_blank">Treccani</a> e impreziosito dalle fotografie di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-biblioteche-massimo-listri" target="_blank">Massimo Listri</a>, è un omaggio alla memoria di <a href="https://arte.sky.it/news/reggia-di-caserta-restauro-appartamenti-reali " target="_blank">Luigi Vanvitelli</a>, il geniale architetto geniale che progettò la <a href="https://arte.sky.it/news/gran-galleria-reggia-caserta" target="_blank">Reggia di Caserta</a>, concretizzando il sogno di re Carlo di Borbone che desiderava un palazzo reale capace di superare il monumentale complesso di Versailles.I testi a cura di Tiziana Maffei, direttrice della Reggia, e dei professori Rosanna Cioffi e Giulio Sodano, ricostruiscono con precisione e accuratezza scientifica l’importanza del progetto architettonico vantitelliano. Grazie poi agli scatti di un grande fotografo come Massimo Listri, il libro offre ai lettori l’opportunità di immergersi in una delle meraviglie dell’arte italiana, catturando la grandiosità e la bellezza di questo inestimabile patrimonio.Celebre per la sua capacità di catturare l'essenza degli spazi architettonici, Listri ha realizzato appositamente per questo volume oltre trecento fotografie, che esaltano la maestosità delle sale interne e l'eleganza dei vasti giardini della Reggia. I suoi scatti, contraddistinti da un’estrema cura per i dettagli e da una grande profondità di campo, rendono piena giustizia alle linee e ai decori di una delle massime opere dell’architettura tardo-barocca. "La Reggia – Sogno di un re a Caserta" riesco così a restituire, in modo nitido e fedele, tutta la complessità della visione artistica di Vanvitelli.

Vestibolo inferiore con Ercole Farnese, II-III sec. d.C. Crediti Massimo Listri per Treccani

Vestibolo inferiore con Ercole Farnese, II-III sec. d.C. Crediti Massimo Listri per Treccani

Scalone Reale con vista sui due vestiboli Pietro Solari e Paolo Persico, Leone, marmo, 1775-1783. Crediti Massimo Listri per Treccani

Scalone Reale con vista sui due vestiboli Pietro Solari e Paolo Persico, Leone, marmo, 1775-1783. Crediti Massimo Listri per Treccani

Pinacoteca, affresco della volta con Flora. Crediti Massimo Listri per Treccani

Pinacoteca, affresco della volta con Flora. Crediti Massimo Listri per Treccani

Interni della Reggia di Caserta. Crediti Massimo Listri per Treccani

Interni della Reggia di Caserta. Crediti Massimo Listri per Treccani

Camera da letto di Francesco II. Crediti Massimo Listri per Treccani

Camera da letto di Francesco II. Crediti Massimo Listri per Treccani

Scalone Reale con vista verso le statue della Maestà regia, della Verità e del Merito, marmo e stucco. Crediti Massimo Listri per Treccani

Scalone Reale con vista verso le statue della Maestà regia, della Verità e del Merito, marmo e stucco. Crediti Massimo Listri per Treccani

Via d’Acqua, Parco Reale. Crediti Massimo Listri per Treccani

La Reggia di Caserta negli scatti di Massimo Listri

SOA architekti – Ateliér KONCEPT, Park of Memories, Aš. Photo credit Alex Shoots Buildings, www.alexshootsbuildings.com

Il nuovo <a href="https://arte.sky.it/news/parco-urbano-repubblica-ceca" target="_blank">Park of Memories</a> di Aš, centro urbano della Boemia in Repubblica Ceca, è un progetto che rappresenta un perfetto punto d’incontro fra un’opera di riqualificazione urbana, attenta e sostenibile, e un intervento a carattere culturale, destinato a coltivare e diffondere il patrimonio storico di un centro cittadino dalla storia travagliata e importante. Collocata a pochi chilometri dal confine che divide la <a href="https://arte.sky.it/news/teatro-repubblica-ceca-ristrutturazione-adam-rujbr-architects" target="_blank">Repubblica Ceca</a> dalla Germania, l’antica cittadina di Aš si è spesso trovata al centro di conflitti e contese. Proprio in nome della storia condivisa da tutta la comunità locale, il progetto messo a punto dagli studi di architettura SOA architekti e Ateliér KONCEPT punta a sfruttare il grande potenziale simbolico dell’area verde per costruire un ponte ideale fra passato e futuro.All’interno del parco è stato edificato un nuovo memoriale, un blocco di granito che ricorda l’evento più tragico della storia recente di Aš: la distruzione del più grande cimitero comunale, avvenuta cinquant’anni fa. Nella sua essenzialità, il monumento mette in evidenza il punto centrale del giardino pubblico, uno spazio di riflessione storica e culturale aperto dove i cittadini possono incontrarsi e ricordare i loro antenati. A breve distanza si colloca un secondo intervento di notevole valore simbolico, ovvero un ponte pedonale che unisce idealmente il luogo della memoria con il futuro del centro urbano.Nel quadro delle opere di rinnovamento del <a href="https://arte.sky.it/news/brno-piazza-consequence-forma-architects" target="_blank">parco</a> pubblico, tutte le superfici installate sono state accuratamente studiate per assorbire efficacemente l'acqua, in linea con un’idea di rivitalizzazione attenta a migliorare il ciclo idrico locale. I visitatori del parco possono inoltre utilizzare un’app dedicata che arricchirà le loro passeggiate con spunti culturali ed educativi legati alla storia della città. Proponendosi come luogo di connessione – fisica e ideale – fra passato, presente e futuro, il Park of Memories è un luogo dove la comunità di Aš può incontrare la propria storia e coltivarne la memoria.

SOA architekti – Ateliér KONCEPT, Park of Memories, Aš. Photo credit Alex Shoots Buildings, <a href="http://www.alexshootsbuildings.com" target="_blank">www.alexshootsbuildings.com</a>

Il  parco in Boemia dedicato alla memoria storica

ECÒL con Luca Boscardin, L’Anima(le) del museo. Foto: Claudia Gori, courtesy of ECÒL.

Uno spazio di gioco, incontro, condivisione e di libero sfogo creativo aperto a tutti, ma in particolare ai giovani e giovanissimi visitatori del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, a Prato: è nato con questa nobile finalità "L’Anima(le) del museo", il <a href="https://arte.sky.it/news/centro-pecci-prato-playground-arte-contemporanea " target="_blank">nuovo playground</a> dell’importante centro culturale della città toscana. La progettazione del nuovo spazio è stata affidata a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/ecol-installazione-site-specific-pistoia" target="_self">Studio ECÒL</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/gioco-bambini-diversita" target="_blank">Luca Boscardin</a>, con la partecipazione di molti studenti di Prato e delle zone limitrofe: proprio loro hanno offerto un contributo essenziale per dare una forma definitiva all’area giochi, collocata fra la struttura principale del centro e l’ampliamento realizzato nel 2016 dall’architetto <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/riapertura-centro-pecci-prato-maurice-nio" target="_blank">Maurice Nio</a>.I progettisti hanno voluto sottolineare come “L’Anima(le) del museo” rappresenti “una creatura che abita all'interno delle mura del <a href="https://arte.sky.it/foto/urban-center-fosbury-architecture-pecci-prato" target="_blank">Centro Pecci</a>, il suo aspetto, i movimenti, le sue dimensioni e il suo carattere sono il risultato di una serie di incontri con 16 classi di scuole elementari e medie della città”. Animata da pattern geometrici ripetuti, colori sgargianti e linee circolari e rette, la pavimentazione dell’area si presta a essere sfruttata in modo creativo, ricreando con le sue strutture un ambiente dinamico e inclusivo che favorisce il gioco e l’esplorazione artistica.Il playground e la relativa mostra, visitabile negli spazi del Centro Pecci, rappresentano una nuova tappa dell’iniziativa "Ciel'in città", dedicata al contrasto della povertà educativa nelle provincie toscane di <a href="https://arte.sky.it/news/cinque-fotografe-italiane-raccontano-lidentita-femminile" target="_blank">Prato</a>, Massa e Grosseto. Proprio l’educazione all’arte e alla sensibilità creativa rappresentano il vero obiettivo de "L’Anima(le) del museo", la cui inaugurazione, avvenuta a inizio aprile, è stata l’occasione per illustrare alle famiglie e ai giovani visitatori “una proposta aperta a riconfigurazioni collettive e collaborative ad opera dei futuri fruitori di questo nuovo spazio”, come ha evidenziato il direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol.

ECÒL con Luca Boscardin, L’Anima(le) del museo. Foto: Claudia Gori, courtesy of ECÒL.

Pronto al Centro Pecci di Prato un playground d'autore

Credits Fabio Caricchia e Leandro Lentini

Un ambizioso progetto di valorizzazione <a href="https://arte.sky.it/news/palco-acqua-terme-caracalla-riqualificazione" target="_blank">riporta finalmente l’acqua alle Terme di Caracalla</a>. Proprio come 1500 anni fa, questo essenziale elemento torna a essere protagonista del ristoro e dello svago dei cittadini romani, grazie a una suggestiva vasca rettangolare che ospiterà sulla propria superficie un ricco palinsesto di performance teatrali, conferenze, spettacoli di danza e concerti di musica classica, oltre a giochi d’acqua, anche nebulizzata, e di luce concepiti per evocare la dimensione e l'atmosfera delle grandi terme imperiali. Ideato dal direttore del sito archeologico Mirella Serlorenzi e progettato dall’architetto Hannes Peer, lo "Specchio d’acqua" unisce così passato e presente; adotta un design moderno e lineare che, proprio per la sua essenzialità, dialoga armoniosamente con le rovine romane. Nella sua dichiarazione Serlorenzi ha evidenziato che questo intervento "è il primo elemento di un progetto integrale finalizzato a restituire la percezione di questi luoghi come erano nell’antichità. L’acqua, un elemento assente da oltre mille anni, torna in maniera determinante ma rispettosa delle rovine". Per l'architetto Hannes Peer, inoltre, "nel cuore delle antiche <a href="https://arte.sky.it/news/visite-notte-terme-caracalla" target="_blank">Terme di Caracalla</a> lo 'Specchio d'acqua' offre ai visitatori un'esperienza coinvolgente e immersiva su una superficie di oltre mille metri quadrati, rispettando l'imponenza del complesso termale". Inaugurate nel 216 d.C. da Marco Aurelio Antonino Bassiano detto Caracalla, figlio di Settimio Severo, le Terme si sono aperte ai linguaggi del contemporaneo già dal 2012, anno in cui <a href="https://arte.sky.it/news/rinascita-venere-pistoletto-programmi-tv-14-aprile" target="_blank">Michelangelo Pistoletto</a> esegue e dona alla Soprintendenza il "Terzo paradiso" realizzato con reperti rinvenuti in loco. Più di recente, si ricordano <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/idee-di-pietra-giuseppe-penone-caracalla" target="_blank">Idee di pietra. Giuseppe Penone a Caracalla</a> (2022) e la mostra fotografica <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/letizia-battaglia-terme-caracalla-roma" target="_blank">Letizia Battaglia. Senza fine</a> (2023)

Credits Fabio Caricchia e Leandro Lentini

Il suggestivo ritorno dell'acqua alle Terme di Caracalla

Suite Mendini Cult. Foto di Paolo Riolzi

Un caleidoscopico contenitore ricco di sovrapposizioni suggestive, che convivono armoniosamente invitando il cliente a esserne parte. Si presenta così il Byblos Art Hotel-Villa Amistà, l'iconica struttura "a cinque stelle" che fonde arte contemporanea e architettura classica. Situato a pochi chilometri da Verona, l'edificio – risalente al Quattrocento e ampliato nel Settecento dall’architetto Ignazio Pellegrini – conserva al suo interno affreschi di straordinaria fattura e reperti originali di entrambe le epoche, recuperati attraverso attenti restauri filologici. Ma è nel 1999 che Villa Amistà trova nuova vita, coniugando il suo passato nobile allo spirito contemporaneo. Acquistata dall'imprenditore e collezionista Dino Facchini, la sede fu affidata al geniale <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-alessandro-mendini-metalli-milano" target="_blank">Alessandro Mendini</a>, con l'incarico di trasformarne gli interni. È così che gli elementi più eccentrici del design del progettista si coniugano agli ambienti classici della Villa, interagendo con le oltre duecento opere parte della collezione di Facchini (tra i lavori presenti le foto, le sculture e i dipinti di Vanessa Beecroft, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-libro-damien-hirst" target="_blank">Damien Hirst</a>, Anish Kapoor, Giulio Paolini ed <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-ettore-sottsass-milano-triennale" target="_blank">Ettore Sottsass</a>). Il nuovo volume Extra Ordinary Byblos Art Hotel (edito da Electa) è un omaggio alla storia e alle unicità di questo “gioiello” architettonico. Scritto da Maria Chiara Antonini, il libro è arricchito dai contributi di Gabriella Belli, Massimo Minini, Mathias Facchini, Manuel Facchini, Paola Pimpi Amistà con la supervisione di Beatriz Millar.

Saletta Millar. Beatriz Millar, Shekhina, 2011;Beatriz Millar, Yin, 2011;Beatriz Millar, specchio, Byblos Casa;Beatriz Millar, consolle David, Byblos Casa. Foto di Paolo Riolzi

Saletta Millar. Beatriz Millar, Shekhina, 2011;          Beatriz Millar, Yin, 2011;          Beatriz Millar, specchio, Byblos Casa;          Beatriz Millar, consolle David, Byblos Casa. Foto di Paolo Riolzi

Suite Mendini Cult. Atelier Mendini, letto e testiera, prodotti in esclusiva per l’Hotel;Alessandro Mendini, vasi, Alessi;Achille Castiglioni, lampade da tavolo Gibigiana, Flos;Alessandro Mendini, decorazione site-specific, 2005. Foto di Paolo Riolzi

Corridoio / Hallway. Mariangela Levita, WeTransfer, 2014. Foto di Paolo Riolzi

Corridoio / Hallway. Mariangela Levita, WeTransfer, 2014. Foto di Paolo Riolzi

Wellness &amp; Fitness Center. La piscina della spa. Foto di Paolo Riolzi

Wellness & Fitness Center. La piscina della spa. Foto di Paolo Riolzi

Fronte principale. Foto di Paolo Riolzi

Fronte principale. Foto di Paolo Riolzi

Sala riunioni Paolini, Giulio Paolini; Le Quattro Stagioni,installazione site-specific, 2005;Alessandro Mendini, sedia Proust, pezzo unico dipinto a mano. Foto di Paolo Riolzi

Sala riunioni Paolini. Foto di Paolo Riolzi

Peter’s Bar. Peter Halley, Not yet Titled, 2005. Foto di Paolo Riolzi

Peter’s Bar. Peter Halley, Not yet Titled, 2005. Foto di Paolo Riolzi

Hall. Alessandro Mendini, Giacca Mobile, particolare, Bisazza. Foto di Paolo Riolzi

Hall. Alessandro Mendini, Giacca Mobile, particolare, Bisazza. Foto di Paolo Riolzi

Parco Villa Amistà. Marc Quinn, Orchid, 2009. Foto di Paolo Riolzi

Parco Villa Amistà. Marc Quinn, Orchid, 2009. Foto di Paolo Riolzi

Gli eccentrici interni d'autore del Byblos Art Hotel in un libro

Adam Rujbr Architects, Jirásek Theatre Reconstruction. Česká Lípa - Czech Republic. Photo BoysPlayNice

Il ‌<a href="https://arte.sky.it/news/teatro-repubblica-ceca-ristrutturazione-adam-rujbr-architects" target="_blank">Teatro Jirásek</a> di Česká Lípa, in <a href="https://arte.sky.it/foto/padiglione-legno-repubblica-ceca-cerimonia-te" target="_blank">Repubblica Ceca</a>, torna finalmente ad aprire le sue porte al pubblico, a seguito di una complessa operazione di restauro che ha rinnovato completamente i suoi spazi. La struttura, che negli ultimi anni versava in condizioni di degrado, è stata recuperata e resa moderna dallo studio di architettura ceco Adam Rujbr Architects, il cui obiettivo era quello di riportare alla luce l'antico teatro, risalente al XIV secolo, senza stravolgerne le caratteristiche originarie. L'intervento del team ha permesso quindi di combinare elementi tradizionali con dettagli contemporanei, dando vita a un funzionale spazio di aggregazione.&nbsp;Arricchita con rinnovati camerini, sala prove, deposito per costumi e caffetteria, la storica architettura (adibita a teatro fin dal 1932) è stata inoltre impreziosita con un nuovo ingresso: conduce a un foyer in cui sono conservate diverse opere d'arte in vetro dello studio Jitka Skuhrava. Negli interni è stato&nbsp;mantenuto il&nbsp;colore rosso scuro. Tra gli interventi promossi, rientrano l'ampliamento della buca&nbsp;d'orchestra e la realizzazione di una seconda balconata capace di accogliere fino a 371 persone. Durante i lavori è stata&nbsp;rinvenuta un'antica scala, sconosciuta fino a quel momento,&nbsp;che conduce al seminterrato. Il risultato è un'accogliente struttura pubblica, in cui tradizione e innovazione si combinano perfettamente.

Adam Rujbr Architects, Jirásek Theatre Reconstruction. Česká Lípa - Czech Republic. Photo BoysPlayNice

La seconda vita di un antico teatro in Repubblica Ceca

Konstantin GRCIC, Toy Poodle. Courtesy of Hara Design Institute. Ph. HIROSHI YODA

Un'esposizione dedicata alle soluzioni architettoniche pensate appositamente per gli amici a quattro zampe animerà gli spazi dell'ADI Design Museum di Milano. Tra cucce verticali e rifugi creativi, le opere in mostra rispondono alle esigenze specifiche di diverse razze canine, contribuendo a rafforzare il legame con i loro compagni umani.

In mostra a Milano l'“architettura per cani” firmata dai grandi nomi del design

1793, The French Revolution (c) Histovery

L'8 dicembre 2024 riapre la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, dopo cinque anni di restauri. A New York, l'esperienza immersiva "Notre-Dame de Paris: The Augmented Exhibition" fa intanto rivivere 850 anni di storia del celebre sito grazie alla tecnologia avanzata, proponendo anche un focus sui lavori di restauro in corso nella capitale francese.

A New York una mostra in realtà aumentata esplora la storia di Notre-Dame

(c) Marco Cappelletti, courtesy of OMA and Andrea Tabocchini Architecture

In occasione del bicentenario del Museo Egizio di Torino, dopo otto mesi di lavori, riaprono due spazi della prestigiosa istituzione: la Galleria dei Re, riallestita dal celebre studio di architettura OMA - Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam secondo il tema della transizione luce-buio, e il Tempio di Ellesiya, riportato all'antico splendore e arricchito da video mapping.

Per il bicentenario del Museo Egizio riaprono la Galleria dei Re e il Tempio di Ellesiya

vista dell’allestimento della mostra NELLE CASE. Interni a Milano 1928-1978. Photo Barbara Verduci (c) FAI

A Milano, Villa Necchi Campiglio accoglie una mostra dedicata agli interni delle abitazioni cittadine progettate da alcuni degli architetti più celebri del Novecento, da Gio Ponti a Nanda Vigo. L’esposizione esplora mezzo secolo di interni d’autore, approfondendo 71 progetti di pregio con materiali provenienti anche dall’archivio di "Domus".

In mostra a Milano l'“architettura per cani” firmata dai grandi nomi del design

La mostra che svela gli interni delle case milanesi progettate dai più grandi architetti

Per il bicentenario del Museo Egizio riaprono la Galleria dei Re e il Tempio di Ellesiya

A New York una mostra in realtà aumentata esplora la storia di Notre-Dame

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