BILL VIOLA. Icons of Light

sulla mostra

Dopo circa due anni di chiusura forzata dovuta all’emergenza pandemica, Palazzo Bonaparte riapre in maniera stabile i suoi spazi espositivi dedicando una rassegna a Bill Viola, maestro della videoarte internazionale. Dal titolo BILL VIOLA. Icons of light, la mostra ‒ prodotta e organizzata da Arthemisia ‒ propone un affascinante dialogo tra lo storico edificio, residenza romana di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, e le ipnotiche e visionarie opere dell’artista statunitense.


BILL VIOLA IN MOSTRA A ROMA


Concepita come un’esposizione immersiva dall’atmosfera ovattata e intima, la mostra prevede quindici video-capitoli che attraversano tutta la produzione di Bill Viola, dagli anni Settanta fino a oggi. I temi principali indagati in tutti i lavori possono essere riassunti nelle dualità nascita e morte, inizio e fine, Occidente e Oriente, uomo e natura, reale e virtuale. Il percorso espositivo inizia, infatti, nella prima sala, con la proiezione di The Reflecting Pool, video realizzato tra il 1977 e il 1979 che sintetizza pienamente il dualismo nella sua arte. A concludere l'itinerario di visita è la serie Martyrs del 2014, in cui gli elementi naturali come terra, aria, fuoco e acqua ‒ a simboleggiare valori come coraggio, perseveranza, resistenza e sacrificio ‒ arrivano a sovrastare l’uomo fino a portarlo all’accettazione della morte.


LE VIDEO-INSTALLAZIONI ESPOSTE A PALAZZO BONAPARTE


A differenza degli artisti della sua generazione, Bill Viola si allontana sin da subito dall'eccessivo "tecnologismo sperimentale" che caratterizzava, invece, lo stile della videoarte. Predilige, invece, l'uso di elementi base della produzione video, come monitor e telecamera. Alla fine degli anni Ottanta poi, comincia ad assumere, per la realizzazione dei suoi video, un approccio creativo ancora diverso, più cinematografico e ispirato alla tradizione storico-artistica occidentale. Realizza così il celebre The Greeting ispirato alla Visitazione del Pontormo. L’opera prevede un’unica scena dalla durata di 45 secondi circa, che l’artista prolunga per più di 10 minuti, concentrando l’attenzione sul tempo e sulla dualità momento/eternità. Dagli anni Novanta lo stile di Bill Viola si fa poi sempre più performativo: il corpo dell’attore diviene fondamentale, come dimostra, per esempio, nella serie dei Water Potraits del 2013, in cui gli attori posano sott’acqua, come sospesi nell’eternità.

[Immagine in apertura: Bill Viola, Ascension, 2000, Video/sound installation, Color video projection on wall in dark room; stereo sound, Projected image size: 2,49x3,50 m, Room dimensions: 3,6x5,6x7,6 m, 10:00 minutes, Performer: Josh Coxx, Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio]

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