Bob Dylan. Retrospectrum
sulla mostra
Bob Dylan, premio Nobel per la letteratura nel 2016, non è solo uno dei più grandi musicisti del Ventesimo secolo: i suoi molteplici talenti infatti spaziano ben oltre la sua chitarra e sconfinano nelle suggestioni offerte dalla sua personalissima ricerca all'interno delle arti visive. A documentarlo è la mostra, in corso al MAXXI di Roma, Bob Dylan. Retrospectrum, che rappresenta la prima tappa europea della monografica dedicata all'artista.
BOB DYLAN IN MOSTRA AL MAXXI DI ROMA
I linguaggi artistici utilizzati da Dylan sono vari, e ognuno presenta le sue peculiarità creative: si va dal dipinto ad olio agli acrilici, dagli acquerelli, ai disegni a inchiostro, pastello e carboncino, fino a una serie di sculture in ferro: tutte testimonianze di uno spirito indomito che rifugge da qualsiasi ipotesi di classificazione. La mostra di Roma si articola in otto sezioni tematiche: Early Works, The Beaten Path, Mondo Scripto, Revisionist, Drawn Blank, New Orleans, Deep Focus e Ironworks.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA BOB DYLAN.RETROSPECTRUM
La prima sezione, Early Works, prende spunto dai disegni inclusi in Writings and Drawings del 1973, un volume che presentava i testi delle sue canzoni scritte tra il 1961 e il 1972. Quasi si trattasse di un libro di poesie in versi liberi, le pagine sono talvolta corredate da suoi disegni: è l'inizio di un'avventura grafica che lo accompagnerà per tutta la vita. La seconda parte, The Beaten Path, è una rappresentazione fedele e disincantata del paesaggio statunitense, una bellezza lirica che trasuda di umanità e di sogni infranti. Mondo Scripto, terzo capitolo del percorso espositivo, riunisce alcuni dei testi più celebri di Dylan, in una sorta di interazione dinamica tra le parole e le immagini, che dialogando tra loro giungono ad innescare una serie di associazioni mentali e moltiplicano così la forza del messaggio. La quarta parte, Revisionist, si concentra su quella che l'artista definisce Revisionist Art, una serie di interventi a metà strada tra l'arte visiva e il design grafico. Con le sue serigrafie di grandi dimensioni, Bob pare realizzare una sorta di omaggio alla Pop Art di Andy Warhol.
BOB DYLAN OLTRE LA MUSICA
La sezione Drawn Blank si basa su una serie di schizzi a matita, carboncino e penna realizzati tra il 1989 e il 1992 durante un tour in America, Europa ed Asia, una sorta di diario grafico dei suoi viaggi e dei suoi incontri in giro per il mondo. Quindi è la volta di New Orleans, che indaga il rapporto di Dylan con la città natale del jazz, nonché una delle capitali musicali degli Stati Uniti. La penultima sezione, Deep Focus è incentrata su dipinti realizzati dal musicista con un taglio fortemente cinematografico e quasi documentaristico. A chiudere la mostra è Ironworks, che presenta un aspetto inedito dell'arte di Bob Dylan: quella della creazione plastica. Emerge un Dylan scultore che indaga sul concetto di soglia e di limite attraverso la realizzazione di simbolici cancelli metallici, un tributo alle sue origini e alla sua infanzia vissuta nell'area nota come Iron Range, la catena montuosa del ferro.
[Immagine in apertura: Bob Dylan, Marlboro Man, 2021. Acrilico su tela]