Giacomelli | Burri Fotografia e immaginario materico

sulla mostra

La mostra Giacomelli | Burri Fotografia e immaginario materico rappresenta l'occasione per conoscere il rapporto che unì i due artisti italiani del Novecento e attivare una forma di dialogo fra le rispettive produzioni. Marchigiano il primo, umbro il secondo, si conobbero intorno al 1966: a rendere possibile il primo incontro fu Nemo Sarteanesi, a sua volta pittore e intellettuale. Pur seguendo traiettorie distinte, i percorsi di Burri e Giacomelli si sono intrecciati più volte. La rassegna, oltre a indagare la relazione di stima reciproca fra i due autori, esamina i punti di tangenza delle loro ricerche artistiche.


BURRI E GIACOMELLI IN MOSTRA A ROMA


A scandire il percorso espositivo sono una selezione di fotografie di Mario Giacomelli, dedicate al paesaggio e appartenenti alle serie Metamorfosi della Terra, Presa di coscienza sulla natura e Storie di Terra, e alcune opere grafiche e multi-materiche di Alberto Burri. Gli scatti del fotografo marchigiano, in particolare, sono stati realizzati in un arco temporale esteso: si va dalla fine degli anni Cinquanta sino agli anni Novanta; protagonisti sono i campi arati, il lavoro dell’uomo e il suo rapporto con la natura, il contesto marchigiano, l’inesorabile scorrere del tempo. Queste opere vengono poste in relazione con i lavori di Burri, tra cui Cretti, 1971 e Combustioni, 1965: il risultato è un percorso dal quale emerge, per entrambi, una rappresentazione della natura, della materia e del territorio, che parte dal dato reale e dalla fisicità degli elementi per approdare a una più ampia riflessione sulla condizione umana. Un itinerario descritto attraverso precise scelte compositive.


GIACOMELLI E BURRI A CONFRONTO


Nel ricostruire il consolidato legame fra Giacomelli e Burri, la mostra ricorda alcune delle tappe salienti che lo hanno caratterizzato. Si va dalle personali di Giacomelli a Città di Castello nel 1968 e nel 1983, fino agli assidui scambi, documentati anche dalle dediche riportate sul retro di fotografie e documenti presentati in questa rassegna. A spiccare sono non pochi elementi di convergenza, tanto in ambito artistico che rispetto alla visione dell'esistenza.

[Immagine in apertura: Alberto Burri, Nero Cellotex (porto di Beaulieu-sur-Mer), 1992 acrilico, pietra pomice, vinavil su tela, 99 x 132 cm. Galleria dello Scudo, Verona © Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, by SIAE 2021, photo Alessandro Sarteanesi]

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