Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura

sulla mostra

Prende il via con Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura un ciclo di mostre internazionali dedicate al celebre Maestro del Seicento italiano. Punto di partenza di questa prima mostra è il ritorno del suo dipinto Danza campestre nella collezione della Galleria Borghese di Roma. Realizzata intorno al 1605, l'opera da un anno è di nuovo parte integrante del patrimonio del museo capitolino, che l'ha riacquistata nel 2020. 

GUIDO RENI ALLA GALLERIA BORGHESE

Curata da Francesca Cappelletti, la rassegna riunisce nella prestigiosa sede romana oltre trenta opere: l'obiettivo è fare luce sui primi anni del soggiorno romano di Guido Reni. Viene dunque presa in esame una fase della sua carriera caratterizzata dallo studio dell'antico e del Rinascimento, ma anche dal fascino esercitato sull'artista dalla pittura di Caravaggio. Il percorso espositivo ha inizio al piano terra della Galleria Borghese, con quattro monumentali pale d’altare – la Crocifissione di San Pietro (1604-5), la Trinità con la Madonna di Loreto e il committente cardinale Antonio Maria Gallo (1603-4 c.a), il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria (1606 c.a) e il Martirio di Santa Cecilia (1601). A confermare l'interesse di Guido Reni verso la scultura sono le opere presentate successivamente, fra cui la Strage degli Innocenti (1611) e San Paolo rimprovera San Pietro penitente (1609 c.). L'attenzione si sposta poi, nella seconda parte della mostra collocata al piano superiore, sul tema del paesaggio, grazie al "ritrovato" Danza Campestre, a una serie di importanti prestiti, come Paesaggio con Arianna abbandonata e Paesaggio con Salmace ed Ermafrodito (1606-8 c.a), provenienti dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, e a una selezione di opere della collezione della Galleria. Si punta a evidenziare l'evoluzione della pratica della pittura di paesaggio a Roma, con particolare riguardo per la prima fase del Seicento.


DANZA CAMPESTRE DI GUIDO RENI

Appartenente alla collezione del cardinale Scipione Borghese e citato negli inventari sin dall’inizio del Seicento, Danza Campestre di Guido Reni fu venduto nell’Ottocento. Ritenuto inizialmente disperso, nel 2008 ricomparve sul mercato antiquario londinese e, dopo le verifiche del caso, dal 2020 è tornato di proprietà della Galleria Borghese di Roma. L'opera "ritrovata", oltre a rappresentare un'importante integrazione del patrimonio del museo, consente di rivalutare il ruolo della pittura di paesaggio nella produzione di Reni.

[Immagine in apertura: Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1615-1618 circa, olio su tela, 192 x 264 cm, © su concessione del Ministero della Cultura - Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli]

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