Joaquín Sorolla y Bastida: Pittore di luce

sulla mostra

Per la prima volta in Italia un’esposizione monografica ripercorre la produzione artistica del pittore spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida. Curata da Micol Forti e Consuelo Luca De Tena, con la direzione scientifica di Domenico Piraina, la mostra Joaquín Sorolla y Bastida: Pittore di luce punta lo sguardo sulla produzione di uno dei massimi esponenti della pittura iberica in chiave impressionista; poco noto al pubblico italiano, Sorolla fu anche tra gli artisti più prolifici vissuti tra fine Ottocento e inizio Novecento.


JOAQUÍN SOROLLA IN MOSTRA A MILANO


La mostra racconta, attraverso sessanta opere suddivise in sei sezioni cronologiche e tematiche, tutta la carriera artistica di Joaquín Sorolla y Bastida: dagli esordi, nella natia Valencia, fino alla morte, sopraggiunta nel 1923 a seguito di un’emorragia cerebrale che qualche anno prima già lo aveva allontanato dalla pittura. La prima sezione ​– Lo sguardo sulla realtà ​– è dedicata alla pittura degli esordi a grande impatto politico e sociale, mentre la seconda ​– Ritratti: la famiglia, gli amici ​– guarda alla ritrattistica, genere in gran voga in quel periodo e in cui Sorolla eccelleva. In Sulla riva tra gioco e lavoro viene evidenziato lo stretto legame che il pittore, essendo originario di Valencia, aveva con il mare e con l’ambiente marino in generale. La quarta sezione ​– Giardini e riflessi di luce – riguarda la passione artistica più matura di Sorolla: la pittura en plein air. In Tipos: la grande committenza dell’Hispanic Society of America of New York! viene ripercorsa la realizzazione del ciclo decorativo Visione della Spagna per la biblioteca dell’Hispanic Society of America, un incarico che tenne impegnato il pittore per tutti gli ultimi anni di attività. Chiude il percorso Forme monumentali: Il modello greco-romano che riunisce i capolavori di Sorolla ispirati dagli studi classici.


LA PITTURA DI SOROLLA A PALAZZO REALE


Dell’ultima sezione della mostra fa parte un dipinto di Sorolla che lui stesso definiva “uno dei migliori che abbia mai realizzato”. Si tratta del capolavoro La Veste Rosa del 1916. Un quadro a grandezza naturale che ritrae due donne colte – dopo il bagno in mare – in un momento intimo e quotidiano: il cambio degli abiti all’interno di una cabina al riparo dalla luce del sole e da sguardi indiscreti. L’opera risulta sorprendente per il particolare della veste rosa bagnata della donna più giovane, che aderisce in modo così sensuale al corpo da farla sembrare una moderna Venere. Sorolla, in occasione della personale che tenne alle Grafton Galleries di Londra nel 1908, aveva infatti potuto osservare dal vivo la tecnica classica del panneggio bagnato, visitando direttamente la collezione di reperti archeologici di età classica del British Museum.

[Immagine in apertura: Joaquín Sorolla y Bastida, Cucendo la vela, 1896. Olio su tela, 222 x 300 cm. Fondazione Musei Civici di Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Inv. 2612021 © Archivio Fotografico - Fondazione Musei Civici di Venezia]

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