La Verità di Michelangelo Pistoletto – Dallo Specchio al Terzo Paradiso
sulla mostra
La Svizzera rende omaggio a Michelangelo Pistoletto con la più ampia personale a lui dedicata in terra elvetica. Succede al Museo Comunale di Arte Moderna di Ascona che, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella, ospita La Verità di Michelangelo Pistoletto. Dallo Specchio al Terzo Paradiso, a cura di Mara Folini e Alberto Fiz.
L’ARTE DI MICHELANGELO PISTOLETTO
Oltre 40 opere evocano i momenti cardine della lunga carriera di Pistoletto, lungo un arco temporale che va dal 1958 al 2021. Artefice di un ricerca che, fin dagli esordi, mette in discussione la bidimensionalità della superficie pittorica, l’artista originario di Biella, classe 1933, intraprende il suo percorso “sfidando” il tradizionale supporto del gesto creativo e dando forma ai Quadri specchianti, che includono lo spettatore all’interno dell’opera. Nei decenni successivi, figurando anche tra i protagonisti dell’Arte Povera, Pistoletto approfondisce l’indagine sulla materia: dagli Oggetti in meno agli interventi performativi dello Zoo, dal Metrocubo d’infinito sino al più recente Terzo Paradiso e alla nascita di Cittadellarte, Pistoletto non si è mai accontentato dei traguardi raggiunti, preferendo conquistarne di nuovi.
PISTOLETTO IN SVIZZERA
Ed è proprio l’esperienza del Terzo Paradiso, sorta di opzione intermedia fra il mondo della natura e quello della tecnologia, a completare la mostra svizzera, con le due grandi installazioni allestite nel Parco del Museo Castello San Materno e al Monte Verità. Pistoletto ha scelto di donare la sua opera a un luogo carico di storia come il Monte Verità, leggendario rifugio per artisti che hanno individuato nel fare comunità la chiave di volta della loro pratica. Come ha dichiarato il curatore Alberto Fiz, “quella di Ascona è una rassegna esaustiva che consente di analizzare in maniera approfondita l’intero iter creativo di Pistoletto, tra i maggiori protagonisti della ricerca artistica internazionale dagli Anni Sessanta a oggi. Pistoletto ha radicalmente trasformato il rapporto con l’opera d’arte che, grazie alla sua indagine, si pone come principio relazionale dove il significato non sta nella cosa in sé, bensì nel passaggio tra le cose”.