Il Tempo del Futurismo
sulla mostra
Raccontare una delle avanguardie storiche più importanti del XX secolo attraverso 350 opere d’arte, oltre a cento libri, numerosi oggetti, strumenti e perfino un idrovolante: attorno a questo corpus espositivo ruota Il Tempo del Futurismo, l’esposizione curata da Gabriele Simongini e allestita negli spazi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea a Roma. Focalizzandosi sulla convergenza tra scoperte scientifiche, progressi tecnologici ed evoluzione delle sensibilità artistiche da cui sarebbe scaturita l’esperienza del Futurismo, la mostra riunisce (fino al 28 febbraio 2025) numerosi capolavori appartenenti alla collezione permanente della Galleria o concessi in prestito da prestigiosi musei internazionali come il MoMA e il Metropolitan Museum di New York.
A ROMA IN MOSTRA CIRCA 35O OPERE PER CELEBRARE IL FUTURISMO
Inaugurata a ridosso dell’80esimo anniversario della morte di Filippo Tommaso Marinetti (scomparso il 2 dicembre 1944), autore nel 1909 del celebre Manifesto del Futurismo da cui prese le mosse l’intero movimento, la mostra si snoda attraverso dieci diverse sezioni tematiche che esplorano l’universo futurista in tutta la sua ampiezza. Partendo da un segmento introduttivo, che delinea il contesto di inizio Novecento in cui il Futurismo vide la luce, l’esposizione passa in rassegna i principali campi d’indagine dell’avanguardia, come il dinamismo plastico, l’arte meccanica e l’Aeropittura, per analizzare l'influenza delle scoperte scientifiche del tempo sulle teorie e sulle opere dei futuristi. Il percorso espositivo raccoglie così i lavori realizzati dai capostipiti del movimento, tra cui Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà e Gino Severini, accanto alle opere di altri esponenti di spicco del Futurismo, come Fortunato Depero, Gerardo Dottori ed Enrico Prampolini, attivi in particolare dopo la fine della Prima guerra mondiale. La mostra è poi completata da due sezioni speciali, dedicate rispettivamente al cinema e all'architettura futurista, nonché dalla presenza di due installazioni contemporanee appositamente realizzate da Magister Art e di Lorenzo Marini.
DI NUOVO VISITABILE A ROMA CASA BALLA
La proposta espositiva della mostra, promossa dal Ministero della Cultura, è arricchita da un corposo programma di incontri e panel, organizzati per approfondire gli aspetti storici e la rilevanza odierna dell’esperienza futurista; in calendario anche numerose e iniziative realizzate in collaborazione con altri importanti istituzioni culturali. In tale ambito, si segnala la sinergia avviata con il MAXXI, grazie a cui viene nuovamente aperta al pubblico Casa Balla, la storica dimora romana dell’artista futurista e perfetto complemento espositivo della mostra Il Tempo del Futurismo. Non manca infine un ricco programma di visite e workshop dedicati famiglie e bambini di tutte le età; in particolare sono stati concepiti cinque diversi percorsi didattici per avvicinare le nuove generazioni alla corrente futurista.
[Immagine in apertura: Umberto Boccioni, Stati d'animo - Quelli che vanno, 1911, olio su tela courtesy Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, photo Studio Idini]