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Annunciata la più ampia monografica italiana su Tina Modotti

Fotografia

24 luglio 2023

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Annunciata la più ampia monografica italiana su Tina Modotti

Fotografia

24 luglio 2023

Dal prossimo 22 settembre al 28 gennaio 2024, il Palazzo Roverella di Rovigo accoglie la mostra “Tina Modotti. L'opera”: la più ampia monografica mai proposta in Italia sulla leggendaria fotografa friulana.

Passata alla storia per i suoi celebri scatti in bianco e nero, Tina Modotti ci ha regalato una biografia densa e avventurosa, nella quale la ricerca artistica si è sviluppata parallelamente alle sue battaglie sociali e politiche. La mostra Tina Modotti. L'opera visitabile dal prossimo 22 settembre al 28 gennaio 2024 presso il Palazzo Roverella di Rovigo, pone l'accento sulla grinta e la tenacia di una donna che, mossa dalla necessità di riscattare le sue umili condizioni, arrivò a ricoprire ruoli di rilevanza culturale e politica.

OLTRE 300 SCATTI DI TINA MODOTTI

L'esposizione a Palazzo Roverella, curata da Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, documenta l’intera opera della Modotti facendo perno sulla ricostruzione dell’unica mostra direttamente realizzata dall'artista a Città del Messico nel 1929, dove furono esposte una sessantina di opere, oltre quaranta delle quali saranno presenti a Rovigo. Si tratta infatti della più ampia monografica italiana su Tina Modotti, con oltre duecento scatti della leggendaria fotografa, ai quali si uniscono documenti e filmati inediti.

LA MOSTRA SU TINA MODOTTI A ROVIGO

Iniziata alla fotografia da Edward Weston, di cui fu modella e assistente agli albori della sua carriera, Tina Modotti inizia la sua ricerca fotografica immortalando fiori e nature morte, scatti che le diedero la possibilità di studiare la composizione e la luce. È con il passare del tempo che l'artista si afferma come attivista politica e sociale, immortalando le lotte civili intraprese dalla classe operaia.

Testimonianza del suo attivismo sono le immagini che raccontano la società messicana, e che ci suggeriscono come l'artista volesse usare il mezzo fotografico come strumento di "alfabetizzazione sociale". Allo stesso modo, le fotografie che ritraggono i murales dei pittori Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros e José Clemente Orozco, dimostrano come, attraverso la sua opera, la Modotti divenne un punto di riferimento culturale e intellettuale per la comunità del suo tempo.

[Immagine in apertura: Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico 1928]

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