La nuova biografia su Frida Kahlo, outsider dell'arte

Poche artiste come <a href="https://arte.sky.it/news/2023/monografia-frida-kahlo-taschen" target="_blank">Frida Kahlo</a> hanno saputo infondere nelle loro opere la forza e il dolore derivanti da un’esperienza di vita estrema e tormentata: il suo percorso biografico, ricco di eventi drammatici e incontri appassionati, ha dato forma a un’arte intensa, originale, inconfondibile. Questo legame indissolubile è al centro di un nuovo saggio intitolato Storie di Frida. Vita e avventure di Frida Khalo, artista e outsider, in uscita nei prossimi giorni per Giunti Editore.
Scritto dalla storica dell’arte e curatrice <a href="https://arte.sky.it/news/2021/libro-biografia-frida-kahlo" target="_blank">Alba Romano Pace</a>, già autrice per la stessa casa editrice del saggio Frida Kahlo. Il colore della vita, il volume racconta la vita dell’artista messicana focalizzandosi su una serie di episodi fondamentali, dall’infanzia in Messico alla fuga negli Stati Uniti, passando per gli incontri decisivi con personalità dell’arte e della cultura come <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-diego-rivera-murales" target="_blank">Diego Rivera</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-surrealismo-desenzano-brescia" target="_blank">André Breton</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/tina-modotti-mostre-bologna-torino" target="_blank">Tina Modotti</a>.
UN SAGGIO SULLE STORIE DELLA VITA DI FRIDA KAHLO
Celebrata per la sua capacità di trasformare le proprie esperienze, spesso dolorose, in opere di grande intensità e originalità, Frida Kahlo è diventata nel corso del Novecento un'icona dell'arte, nonché dell’autoaffermazione e dell’indipendenza femminile. Lo stile caratteristico delle sue tele, ricche di simboli naturali e colori vivaci, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento artistico, un’opera caratterizzata dall’assoluta sincerità creativa che riflette la forza di una donna chiamata a superare ostacoli fisici e sociali.
Di fronte a un percorso di vita così ricco di eventi, incontri e drammi, l’autrice adotta un approccio narrativo che isola gli <a href="https://arte.sky.it/news/2023/frida-kahlo-fotografie-palermo" target="_blank">episodi più significativi</a> della biografia, ponendo l’evoluzione della sua arte a diretto confronto con le vicissitudini affrontate. Ampio spazio è poi dedicato alle relazioni sentimentali e professionali che caratterizzarono la vita dell’artista messicana, a partire dal legame con Diego Rivera, figura centrale nella vita di Kahlo. 
RIVERA, MODOTTI, TROCKIJ E LE ALTRE FIGURE CHIAVE NELLA VITA DI FRIDA
Un altro aspetto fondamentale dell'arte di Frida Kahlo, ben documentato dal saggio di Romano Pace, è la sua capacità di elaborare il dolore fisico e interiore attraverso la pittura. Una chiave di lettura centrale in tal senso è il racconto della genesi dei suoi numerosi <a href="https://arte.sky.it/news/asta-autoritratto-frida-kahlo-sothebys" target="_blank">autoritratti</a>: queste opere, spesso esplicite e ricche di immagini che rimandano alla cultura popolare messicana, lasciano emerge il contrasto tra la vulnerabilità e la forza di un’artista che, anche nei momenti di maggior dolore, sembra trarre forza dagli animali e dagli elementi naturali, simboli onnipresenti nelle sue tele.
Centrando l’attenzione sulla miriade di elementi che hanno reso l’artista messicana una figura unica nella storia dell’arte, le cui opere continuano ad affascinare il pubblico a distanza di oltre settant’anni dalla sua morte, il libro Storie di Frida getta una nuova luce sulla profonda umanità e sincerità dell’arte della Khalo.
[Immagine in apertura: Frida Kahlo, Autoritratto come Tehuana (Diego nella mia mente),1943, particolare; New York, Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation. Copyright: New York, Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation.]

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Chi vuole contribuire al Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025?

Mancano appena tre mesi all’inaugurazione della 19esima <a href="https://arte.sky.it/news/2024/biennale-architettura-2025-carlo-ratti" target="_blank">Biennale di Architettura</a>, che si terrà a Venezia dal prossimo 10 maggio al 23 novembre. Il tema guida di questa nuova edizione, indicato dal curatore <a href="https://arte.sky.it/news/2023/carlo-ratti-biennale-architettura-2025" target="_blank">Carlo Ratti</a>, sarà Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva, con un implicito richiamo alla radice “umana” dell’intelligenza, elemento essenziale per poter capire il presente dell’architettura e immaginarne il futuro.
La curatela del Padiglione Italia è stata affidata all’architetta <a href="https://arte.sky.it/news/2024/guendalina-salimei-curatrice-padiglione-italia-biennale-architettura-2025" target="_blank">Guendalina Salimei</a>, il cui progetto TerraeAquae. L’Italia e l’Intelligenza del Mare mira a ripensare il rapporto del Paese con le sue coste e con la dimensione marina in generale. In vista dell'appuntamento, la curatrice ha lanciato una call rivolta ad architetti, docenti e altri attori del mondo culturale italiano, allo scopo di raccogliere idee e progetti innovativi per affrontare le sfide ambientali e socio-culturali delle aree costiere e portuali italiane. L’intento di Salimei è quello di incentivare una riflessione aperta e partecipata sui temi esplorati nel Padiglione Italia, riunendo le voci di tutti i protagonisti interessati ad avanzare proposte, pratiche e teoriche. Il traguardo verso cui si guarda è re-immaginare il rapporto col mare da una nuova prospettiva, più attenta alla sua importanza come catalizzatore culturale indispensabile per il futuro del nostro Paese.
LA CALL PER IL PADIGLIONE ITALIA ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA 2025
L’invito alla riflessione lanciato da Salimei ruota attorno a sette tematiche principali: i partecipanti sono infatti chiamati a ripensare, reinterpretare e riorganizzare gli elementi architettonici e infrastrutturali che attualmente popolano le aree costiere italiane, immaginando nuove modalità di impiego che coinvolgano residenti e comunità. L’obiettivo è quello di integrare e superare le discontinuità tra le aree urbane, residenziali o portuali, e le acque marine, attraverso processi di rigenerazione urbana che rendano questi spazi pienamente accessibili.
L’appello è idealmente completato da un invito a concepire e sviluppare soluzioni adatte alla riconversione degli esempi di <a href="https://arte.sky.it/news/trieste-parco-lineare-verde-archeologia-industriale" target="_blank">archeologia industriale</a> che costellano i porti italiani, trasformandoli in spazi (anche culturali) aperti al pubblico, nonché alla necessaria salvaguardia del patrimonio subacqueo delle nostre coste, nell’ambito di una nuova idea di protezione attiva degli <a href="https://arte.sky.it/foto/altro/turismo-archeologico-subacqueo-italiano" target="_blank">ecosistemi marini</a>. La call legata al progetto TerraeAquae porta in primo piano l’esigenza di arrivare a una visione condivisa per la gestione del patrimonio costiero, attraverso un approccio multidisciplinare, intergenerazionale e senza distinzione di genereche riesca a coinvolgere studiosi ed esperti di architettura, urbanistica e scienze ambientali. 
L'ARCHITETTA GUENDALINA SALIMEI E IL FUTURO DELLE COSTE ITALIANE
Incoraggiando i partecipanti a sottoporre proposte che favoriscano la coesistenza con il mondo naturale, valorizzando al tempo stesso le tradizioni della cultura marinara, l’invito lanciato dalla call fa leva sull’importanza di una riflessione collettiva attorno a un tema di grande rilevanza e attualità.
In vista della scadenza per l'invio dei contributi, <a href="https://creativitacontemporanea.cultura.gov.it/padiglioneitalia2025-biennalearchitettura/" target="_blank">fissata per il prossimo 3 marzo</a>, è importante ricordare come le proposte ricevute saranno valutate in base a numerosi criteri, tra cui l’effettiva innovazione, la coerenza ideale con i luoghi costieri in esame, nonché l’impronta ambientale sugli stessi. Tali criteri permetteranno di individuare progetti che più di altri possano contribuire a costruire un futuro equilibrato per i mari italiani, coniugando le esigenze sociali e industriali con la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale.
[Immagine in apertura: Gaggiandre. Photo by Andrea Avezzù - Courtesy of La Biennale di Venezia]

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