La Biennale di Architettura 2023 punterà sull'Africa

Il Laboratorio del Futuro è il titolo-tema della 18. Mostra Internazionale di Architettura. A svelarlo, annunciando le prime novità della kermesse in programma a Venezia dal 20 maggio al 26 novembre 2023, sono stati il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, e la curatrice Lesley Lokko. Dopo il successo della Biennale Architettura 2021, diretta da Hashim Sarkis e visitata da oltre 300mila persone, la prossima edizione sarà nel segno dell'Africa. Il continente "più giovane del mondo" e con "il più rapido tasso di urbanizzazione al mondo", come ricordato da Lokko rappresenta "il laboratorio del futuro" per eccellenza.IL LABORATORIO DEL FUTURO È IL TITOLO DELLA BIENNALE ARCHITETTURA"C'è un luogo in cui tutte le questioni di equità, risorse, razza, speranza e paura convergono e si fondono. L'Africa. A livello antropologico, siamo tutti africani. E ciò che accade in Africa accade a tutti noi", ha affermato Lokko nel suo discorso programmatico, indicando che il continente rappresenterà il punto di vista del suo progetto curatoriale, sebbene lo stesso non verterà in forma esclusiva su quell'area geografica. Tratteggiando poi i confini concettuali della prossima Biennale Architettura, l'architetta, scrittrice e docente nata in Scozia, ha approfondito il senso delle due parole scelte per il titolo della kermesse. "La Biennale di Venezia è anche essa stessa una sorta di laboratorio del futuro, un tempo e uno spazio in cui si pongono interrogativi sulla rilevanza della disciplina per questo mondo – e per quello a venire", ha osservato, aggiungendo: "pensiamo alla nostra mostra come a una sorta di bottega artigiana, un laboratorio in cui architetti e professionisti provenienti da un ampio campo di discipline creative tracciano un percorso fatto di esempi tratti dalle loro attività contemporanee".LA 18. MOSTRA DI ARCHITETTURA APRIRÀ IL 20 MAGGIO 2023Per il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, la curatrice "dimostra determinazione e coraggio anche nell’usare nel suo titolo due parole abusate ma insostituibili – laboratorio e futuro – per restituire la piena importanza del loro significato". Si tratta di un suo approccio che potrebbe stimolare la "proposta di un patto fra i visitatori della Biennale, il mondo dell’architettura e della cultura in generale. Una Mostra che partendo da premesse molto concrete e punti di vista molto precisi guarderà dritto negli occhi i rappresentanti dei Paesi partecipanti e tutti coloro che popoleranno i Giardini, l’Arsenale e la Città di Venezia". Nei prossimi mesi saranno via via svelati i dettagli della mostra centrale, compresi i progettisti internazionali direttamente selezionati dalla curatrice. [Immagine in apertura: Lesley Lokko e Roberto Cicutto. Photo Jacopo Salvi. Courtesy of La Biennale di Venezia]