Un nuovo volume racconta Arte Sella, osservando in maniera ravvicinata i danni causati dal maltempo nel 2018. Una situazione gravissima e inattesa che, se da una parte ha creato sconforto e dolore, dall’altra ha rappresentato un incentivo a rimboccarsi le maniche e ricominciare. Una riflessione sulla coesistenza tra uomo e natura.

Dopo/After. Un titolo che sin da subito pone bene in evidenza le intenzioni di questa pubblicazione: tracciare una linea netta con il “prima”, ponendo le basi per una riflessione che guardi al domani. Senza nostalgia e ripensamenti. Il nuovo volume portato in libreria da SilvanaEditoriale è uno sguardo sulla storia di Arte Sella, o meglio, sulle ragioni che hanno portato alla nascita di questo straordinario “laboratorio creativo”, e successivamente su quelle che ne hanno causato la quasi totale distruzione. LA STORIA DI ARTE SELLA Da oltre trentacinque anni Arte Sella è sinonimo di arte nella natura: un luogo di sperimentazione unico in Italia e nel mondo, dove l’arte ha tessuto un dialogo continuo con l'ambiente della Val di Sella, valle laterale della Valsugana, in Trentino. È qui che, nel corso del tempo, “centinaia di artisti internazionali si sono avvicendati, invitati a interpretare la natura del dialogo e a restituire, tramite uno sguardo originale e ispirato, opere d'arte”. La storia decennale di Arte Sella, bellissima e unica nel suo genere, si interrompe bruscamente il 29 ottobre 2018, quando la tempesta Vaia si abbatte su questi luoghi, devastando in pochi attimi il bosco alle pendici sud del monte Armentera. Gli effetti sono sconcertanti: “Quella che per anni è stata una crescita graduale e progressiva, determinata da una simbiosi uomo-natura, ha lasciato spazio a una modifica dolorosa dell'intera valle”. Mollare, a quel punto, sarebbe stato scontato. Eppure non è stato così. DIECI FOTOGRAFI RACCONTANO ARTE SELLA Il libro in questione (nell'immagine in apertura, courtesy Massimo Vitali) si sofferma proprio sul dolore e sugli effetti ancora tangibili di questa sciagura, grazie agli scatti di dieci maestri della fotografia contemporanea. Sfogliando le pagine del volume torna alla mente la disperazione di quei momenti, catturata nelle immagini di Martino Marangoni, Luca Campigotto, Olivo Barbieri, Moira Ricci e Paolo Pellegrin (solo per citarne alcuni). Anticipate da una calzante introduzione, e seguite dai contribuiti di Giovanna Calvenzi, Davide Pettenella e Clare Lillingston, le foto raccontano le ferite di quei giorni e la necessità di ripartire. Sono le immagini di un'intera valle devastata: radici di alberi secolari messe a nudo dalla violenza del vento (come nelle foto di Martino Marangoni), installazioni artistiche distrutte e tronchi spezzati. Eppure guardare in faccia il dolore è l'unico modo per non temerlo e curarlo. Per ricominciare.
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