Patti Smith ci accompagna nei suoi luoghi dell’anima: angoli di New York, spiagge deserte e minuscoli bar che, per ragioni diverse, occupano un posto speciale tra i ricordi della cantautrice. Succede con il nuovo libro della “poetessa del rock”, dal titolo “M Train”.

Non è un'autobiografia. È più un'indagine poetica sui luoghi attraversati, vissuti, sognati da Patti Smith nel corso della sua esistenza. Paladina del rock, voce autentica e leggendaria della parola (scritta e cantata) della nostra epoca, l'artista americana – nata a Chicago settantasette anni fa – si racconta nel nuovo libro recentemente stampato da Bompiani. Si intitola M Train ed è l'ultima fatica letteraria della cantautrice, che nelle pagine di questo volume racconta aneddoti e storie legati ai posti più rappresentativi della sua parabola umana e creativa. IN VIAGGIO CON PATTI SMITH Pubblicato alla fine dello scorso anno, il libro è un viaggio in diciotto stazioni a bordo del treno della Smith. Il tema del viaggio è certamente uno dei più emblematici della letteratura d'oltreoceano. Con esso si sono confrontate figure massime di questa disciplina: su tutti gli autori della Beat Generation, che hanno fatto dello spostamento da luogo a luogo il pretesto per raccontare mutazioni ed evoluzioni interiori. In loro il viaggio è inteso come scoperta, inclusione dell'ignoto e del diverso, dell'inatteso. Inserendosi nel solco di questa tradizione, il volume della cantautrice si sofferma su diciotto posti del cuore. Si tratta di ambienti immaginari, minuscoli bar di Manhattan, spiagge dell'infanzia, cimiteri iconici per poeti e sognatori (quelli nei quali giacciono Jean Genet, Sylvia Plath, Arthur Rimbaud e Yukio Mishima – mostri sacri della letteratura che prima della Smith si sono confrontati con l'ambizione di conferire al verso e alla parola il compito di mediare segnali dell'anima e del cuore). Tra sogno e realtà, tra passato e presente, la prosa visionaria della scrittrice e cantante ci porta in Messico sulle tracce di Frida Kahlo, a Berlino alla conferenza di una società di esploratori dell’Artide, a Rockaway Beach – la suggestiva spiaggia cantata dai Ramones. IMMAGINI E PAROLE NEL LIBRO DI PATTI SMITH “Quattro ventilatori da soffitto ruotano sulla mia testa. Il Café ’Ino è vuoto, a parte il cuoco messicano e un ragazzo che si chiama Zak, che porta la mia solita ordinazione: pane integrale tostato, un piattino di olio d’oliva e caffè nero”, si legge nelle prime righe del capitolo dedicato al bar frequentato ogni giorno dell'autrice, nel Greenwich Village di New York. “Mi rannicchio nel mio angolo, con ancora addosso cappotto e berretto di lana. Le nove del mattino. Sono la prima cliente. Bedford Street mentre la città si sveglia. Il mio tavolo, con la macchina del caffè da un lato e la vetrina dall’altro, mi dà un senso di riservatezza, dentro al quale mi ritiro in un’atmosfera tutta mia”. Un libro potente e toccante, nel quale si sovrappongono memorie e ossessioni, ma anche immagini – quelle scattate dalla stessa Smith con l’inseparabile Polaroid: foto che scandiscono il cammino e si intrecciano alle riflessioni evocate dalle parole. [Immagine in apertura: © Claire Alexandra Hatfield]
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