Tra gli autori selezionati per realizzare opere site-specific in occasione dell'iniziativa "Artist Commissions in Cultural Sites" c'è anche l'italiana Marinella Senatore. L'evento è promosso contestualmente alla quattordicesima edizione della fiera Abu Dhabi Art e coinvolge siti di interesse storico e culturale degli Emirati Arabi Uniti.

Sono Abdullah Al Saadi, Shilpa Gupta, Conrad Shawcross e Marinella Senatore gli artisti ai quali quest'anno sono state commissionate opere site specific da parte della fiera d’arte moderna e contemporanea Abu Dhabi Art. Nonostante l'evento fieristico stia per concludersi – l'ultimo giorno utile per visitare la quattordicesima edizione è domenica 20 novembre – i lavori in questione resteranno esposti, in alcuni luoghi pubblici di interesse monumentale e storico dell'emirato, fino al 22 gennaio 2023. Fra gli autori selezionati spicca il nome dell'italiana Senatore, che in contemporanea sta presentando la sua luminosissima Assembly nella piazza dell'Annunziata di Venaria Reale, a Torino. ARTE CONTEMPORANEA NEI SITI CULTURALI DI ABU DHABI L'iniziativa Artist Commissions in Cultural Sites è stata lanciata nel 2017: da allora ogni anno l'Abu Dhabi Art invita artisti affermati a creare opere site-specific in importanti siti culturali locali. Per il 2022 il circuito include la città di Al Ain e il centro Manarat Al Saadiyat, sede della fiera. L'intenzione del progetto è stimolare un dialogo con il contesto nel quale le opere vengono esposte, dando vita a un ponte tra i monumenti storici e i linguaggi contemporanei. "Artist Commissions in Cultural Sites quest'anno è tornata e ha commissionato varie opere, permettendo ai visitatori di scoprire il patrimonio dell'emirato in cui è ospitata la fiera d'arte e di vedere di persona che cosa hanno pensato gli artisti Abdullah Al Saadi, Conrad Shawcross e Shilpa Gupta per Ai Ain", ha commentato Dyala Nusseibeh, direttrice di Abu Dhabi Art. "Siamo felici anche di mostrare l'opera di Marinella Senatore all'entrata della fiera. Con modalità diverse, questi artisti invitano i visitatori a riflettere sul significato del concetto di comunità, di partecipazione sociale, sul linguaggio, sulla memoria, sul corpo umano e infine sulla luce", ha aggiunto, facendo luce sui temi presi in esami da questi interventi. LE OPERE DI MARINELLA SENATORE ESPOSTE AD ABU DHABI L'opera di Abdullah Al Saadi, dal titolo Quipu Alphabet, rappresenta una versione aggiornata del sistema di cordicelle e nodi che gli antichi Incas utilizzavano per il calcolo astronomico. Al Saadi lo trasforma in un linguaggio colorato che rivela, una volta decifrato, un messaggio relativo alle conseguenze della pandemia. Le luminarie così tipiche delle feste dell'Italia meridionale fanno parte del DNA di Marinella Senatore, che con l'opera Bodies in Alliance ha concepito una monumentale architettura in metallo e luci LED: utilizzando una frase della filosofa Judith Butler, l'artista sottolinea l'importanza di tornare alla vita sociale in seguito al lockdown. L'opera di Shilpa Gupta, StillTheyKnowNotWhatIDream, è costituita da una coppia di teleindicatori a palette che ricordano quelli tipici degli aeroporti e delle stazioni ferroviarie di un tempo, caratterizzati da un rumore inconfondibile che marcava ogni cambio di orario o di destinazione. Qui però le frasi riguardano le idee di desiderio, di potere e di appartenenza, e invitano gli spettatori a mettere in dubbio le identità geografiche, sociali o economiche che creano inutili divisioni. La luce, infine, è protagonista in Pattern od Absence (Bb36D10) – Desert Beacon di Conrad Shawcross, un'installazione in cui viene approfondito il concetto di interferenza. L'opera è composta da due dischi traforati: uno di essi ruota in senso orario, l'altro in senso antiorario: quando casualmente due tra i fori si trovano allineati permettono per un istante il passaggio della luce, creando dei disegni luminosi dinamici e sempre diversi. [Immagine in apertura: Bodies in Alliance by Marinella Senatore at Abu Dhabi Art 2022. Photo courtesy of Abu Dhabi Art]
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