I disegni autografi di Michelangelo in mostra a Viterbo
ARTE
In un'esposizione al Museo dei Portici, presso il Palazzo dei Priori di Viterbo, saranno messi a confronto i disegni di studio di Michelangelo per gli affreschi della Cappella Sistina e alcuni capolavori dipinti di Sebastiano del Piombo.
La fondamentale mostra Michelangelo
e la Cappella Sistina. I disegni di Casa Buonarroti in dialogo con
Sebastiano del Piombo, prodotta e organizzata dal Comune di
Viterbo e da Associazione Metamorfosi, indaga il rapporto tra
Michelangelo e Sebastiano del Piombo, accostando numerosi disegni
provenienti dal museo Casa Buonarroti di Firenze relativi alle due
fasi di realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina (la
volta e il Giudizio Universale) con due dei più grandi
capolavori dell'artista veneto che sono conservati proprio a Viterbo:
la Pietà e la Flagellazione
di Cristo.
La mostra (visitabile a partire da domani, 30 ottobre) è curata
da Cristina Acidini e Alessandro Cecchi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Casa Buonarroti, mentre l'ideazione del progetto si deve
all'assessore alla Bellezza del Comune di Viterbo, il critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi.
L'AMICIZIA TRA MICHELANGELO E SEBASTIANO DEL PIOMBO
I
motivi di interesse della mostra sono numerosi: primo fra tutti la
storica amicizia tra i protagonisti della rassegna. Risale al periodo
tra il 1512 e il 1516 l'inizio della collaborazione fra il
Buonarroti e il pittore veneto, portato a Roma dal banchiere Agostino
Chigi con l'intento di fargli
decorare alcune lunette della loggia della sua villa. Nasce da qui
l'alleanza tra i due artisti, sorta anche in reazione all'ostilità
di entrambi (ma soprattutto del toscano) nei confronti di Raffaello,
rivale di sempre alla corte papale.
La mostra di Viterbo intende chiarire
il rapporto di amicizia e di stima tra Sebastiano del Piombo e
Michelangelo. Quest'ultimo, il cui carattere difficile era noto, fu
anche un fine letterato e un delicato poeta, e nella colta figura del primo, proveniente da un'agiata famiglia veneziana,
riconosceva un degno interlocutore.
LE OPERE IN MOSTRA
A VITERBO
Nel progetto al Museo dei Portici,
situato presso il Palazzo dei Priori di Viterbo – un ambiente
quantomai adatto a ospitare queste vicende così impregnate dalle
atmosfere della Roma papalina della prima metà del Cinquecento –,
sono esposti disegni assai importanti della produzione
michelangiolesca: dagli studi della muscolatura dal sapore scultoreo
alle figure degli “ignudi reggifestone”.
Sono presenti, inoltre, i fogli contenenti gli studi per affreschi
assai celebri della volta, come quelli relativi alla Cacciata
dal Paradiso Terrestre.
La
seconda sezione riguarda invece gli studi di Michelangelo relativi a
quell'incredibile vortice di corpi, angeli e demoni che popolano
l'abside della Cappella Sistina: stiamo parlando del celeberrimo Giudizio
Universale, qui omaggiato con
alcune copie antiche dei Dannati,
a testimonianza di come sin dalla sua conclusione gli affreschi
fossero considerati un modello inarrivabile a cui ispirarsi.
LE PAROLE DI VITTORIO SGARBI
“Non era mai accaduto che i due
capolavori di Sebastiano del Piombo, conservati a Viterbo e ora
accolti in un nuovo allestimento nel Palazzo dei Priori, fossero
messi a confronto con i disegni di Michelangelo di Casa Buonarroti,
relativi alle due fasi della Cappella Sistina”, ha commentato
Vittorio Sgarbi. “L’accostamento è tanto più utile perché
sul retro di una delle due tavole, la 'Pietà', si vedono alcuni
disegni che è assai difficile attribuire all’uno o all’altro
pittore, in quanto, come intuì il Vasari, essi esprimono un’unica
visione e un unico sentimento”. La mostra sarà visitabile fino al
prossimo 15 gennaio.
[Immagine in apertura: Michelangelo
Buonarroti, Studio di testa per il “Diluvio” per la Volta
Sistina, 1509-1510 circa, matita rossa, 125 × 142 mm, Firenze, Casa
Buonarroti, inv. 47 F © Associazione MetaMorfosi, Roma. Foto:
Massimo Menghini]