Negli anni Sessanta, i coniugi Catanese iniziarono ad acquistare le prime opere di Morandi per la loro collezione. Negli spazi del museo bolognese intitolato all'artista, questi lavori saranno eccezionalmente esposti al pubblico fino al 26 febbraio 2023. Un'occasione per approfondire la conoscenza del grande maestro del Novecento italiano.

Sono profondi, personalissimi e affascinanti i legami che uniscono appassionati e collezionisti d'arte ai loro autori di riferimento. Alla base ci sono spesso incontri, intuizioni, ma anche storie di passioni individuali o condivise. Appartiene a quest'ultima tipologia il caso di Antonio e Matilde Catanese, coniugi che nella Milano del secondo dopoguerra iniziano a costituire la loro raccolta. Agli anni Sessanta risale l'acquisto delle prime opere di Giorgio Morandi, dalle quali si colgono precise indicazioni circa lo stile e gli interessi artistici della coppia. A questi lavori è dedicata la nuova mostra allestita al Museo Morandi di Bologna.27 OPERE "PRIVATE" DI MORANDI IN MOSTRA A BOLOGNA Dal titolo Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese, visitabile fino al 26 febbraio 2023, la rassegna riflette la volontà della famiglia Catanese di concedere un'occasione di visibilità pubblica a una raffinata raccolta; rappresenta, inoltre, un gesto di gratitudine dei figli della coppia nei confronti dei genitori. Affidata alla curatela di Maria Cristina Bandera – storica dell’arte, membro del Consiglio Direttivo e della Commissione Scientifica della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi –, la mostra si snoda fra 27 opere di riconosciuto pregio. Aspetto distintivo della collezione è la capacità di documentare quasi tutti gli anni dell’attività del maestro bolognese, offrendone così una visione il più possibile vicina alla completezza rispetto agli ambiti tematici analizzati e alle tecniche adottate nel corso dei decenni.LA COLLEZIONE CATANESE AL MUSEO MORANDI Definita alla stessa curatrice "un microcosmo esemplare per decifrare e intendere l’attività di Morandi", la raccolta diventa così "l'espediente" per intraprendere un'esplorazione nella produzione di Morandi. Si intercettano soggetti essenziali per la comprensione dell'artista: dai fiori, presenti in ben dieci lavori, tra oli, acquerelli e incisioni, alle immancabili nature morte, restituite tramite pittura e incisione, altra tecnica in cui l'artista si distinse ampiamente. Da segnalare anche Autoritratto giovanile del 1914, opera rara che nel 1939 partecipò alla Golden Gate International Exposition di San Francisco, qui scelta per aprire il percorso di visita, e una selezione di acqueforti (la collezione Catanese ne possiede quasi l’intera produzione). "Di fronte a un’opera di Morandi mi sento un soggetto attivo, non passivo, come non mi accade per altri autori, se pur importanti, che ho scelto e di cui mi circondo. Ma con Morandi è diverso", confessa Antonio Catanese, nell'intervista concessa a Bandera. "La sua pittura mi costringe all’osservazione prolungata del soggetto. A ogni riflessione sulla pennellata, sulla lieve variazione di colore, sulla polvere percepita, sento che devo rimanere più a lungo, ritornare con il pensiero per cogliere di più", conclude il collezionista. [Immagine in apertura: Giorgio Morandi, Natura morta, 1949 (V. 695). Olio su tela, 35 x 45 cm- Collezione Antonio e Matilde Catanese © Giorgio Morandi by SIAE, 2022]
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