Le Gallerie d'Italia di Torino si preparano ad accogliere JR, lo street artist e fotografo francese noto per le sue monumentali installazioni nello spazio pubblico. Si tratta della prima mostra personale italiana dell'artista.

Mentre cresce l'attesa per il suo nuovo progetto pubblico a Milano, l'artista francese JR si prepara a una nuova tappa nel nostro Paese. La bussola sarà orientata in questa occasione verso Torino, dove, a partire dal prossimo 9 febbraio, l'acclamato fotografo e street artist transalpino inaugurerà la sua prima mostra personale in Italia. Nonostante siano innumerevoli le incursioni di JR nella Penisola (celebre la monumentale installazione La Ferita a Palazzo Strozzi, e ancora prima la performance Omelia contadina presentata a San Gimignano), nessuna istituzione nazionale si era infatti mai aggiudicata una personale del celebre artista. Un primato che toccherà alle Gallerie d'Italia del capoluogo sabaudo. IL NUOVO PROGETTO DI JR A TORINO È qui, nel nuovo edificio progettato dallo studio di architettura Michele De Lucchi – AMDL Circle, che il pubblico avrà l'occasione di ammirare le creazioni di JR, noto per le sue installazioni di arte pubblica partecipate. Curata da Arturo Galansino, DEPLACÉ.E.S – questo il titolo del progetto espositivo – occuperà circa 4mila metri quadrati del museo di Piazza San Carlo. Protagonisti della rassegna saranno i volti dei bambini fotografati dall'artista in angoli diversi del mondo, soprattutto nei tanti campi profughi che accolgono ogni giorno le famiglie in fuga dai conflitti odierni. LA PRIMA PERSONALE DI JR IN ITALIA “Nel 2022, il numero di persone costrette a fuggire dal proprio luogo di residenza a causa di persecuzioni, guerre, violenze e violazioni dei diritti umani ha superato la minacciosa soglia dei 100 milioni”, ha commentato JR. “Questa emergenza è ora aggravata dalla carenza di cibo ed energia, dall'inflazione e dalle crisi legate al clima. In molti Paesi dell'Africa, del Medio Oriente, del Sud America, alle porte dell'Europa, le popolazioni sono costrette ad abbandonare le proprie case per assicurarsi la sopravvivenza altrove. La guerra in Ucraina ha provocato il più improvviso e uno dei più grandi esili forzati dalla Seconda Guerra Mondiale. Simbolo di questa tragedia senza fine, l'isola greca di Lesbo è teatro del flusso e riflusso dei migranti che arrivano via mare mentre i conflitti si sviluppano. Questa geografia della delocalizzazione forzata costituisce 'luoghi off-limit' che ricevono un'eccessiva attenzione mediatica e sono allo stesso tempo invisibili”. Facendo luce su questi temi e sulle vittime di questa situazione, la mostra di Torino (visitabile fino al 16 luglio) punta a offrire allo spettatore un'occasione di confronto e di riflessione sulla condizione umana e sulle sofferenze di chi è lontano da noi (eppure più vicino di quanto possa sembrare). [Immagine in apertura: JR Atelier Imaginaire © JR, 2022]
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