Una nuova mostra tra Lecco e Como celebra la pittura di ritratto tra Novecento e contemporaneità, attraverso oltre sessanta opere che testimoniano l'evoluzione di questo genere e riflettono sulla sua importanza storica e attuale.

Offrire una ricognizione sul genere della ritrattistica, ripercorrendo le tecniche e le tematiche che nel corso dei decenni hanno caratterizzato questa tipologia di arte. Prende il via da questi presupposti la mostra recentemente inaugurata nella doppia sede dello Spazio Circolo di Bellano (in provincia di Lecco) e della Villa del Balbianello (in provincia di Como): due sedi prestigiose, eccezionalmente aperte per accogliere nei loro ambienti le opere di oltre sessanta artisti italiani che dal 1900 a oggi hanno scelto la rappresentazione umana come cifra stilistica. GLI ARTISTI IN MOSTRA Curata da Luca Beatrice e ideata da Velasco Vitali, la rassegna si intitola Volti. La pittura italiana di ritratto nel XX secolo, e raccoglie un vasto numero di opere provenienti da collezioni private. Ognuna di esse è accomunata dalla presenza del soggetto umano come elemento protagonista della composizione: così è per i ritratti firmati da due maestri del primo Novecento come Felice Casorati e Alberto Savinio, e per il dipinto metafisico di Giorgio de Chirico. Elegante e provocatorio è invece il lavoro fotografico di Luigi Ontani, accompagnato all'interno del percorso espositivo dalle opere di colleghi come Michelangelo Pistoletto, Sandro Chia, Carol Rama, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino. Chiudono la lunga sequenza di autori alcuni dei nomi più rilevanti delle generazioni recenti: tra questi Enrico Tealdi, Valerio Berruti, Andrea Barzaghi e Luca De Angelis, scelti per sottolineare le sfaccettature più attuali della rappresentazione umana. I MAESTRI DEL RITRATTO Visitabile fino al prossimo 12 novembre, e suddivisa in quattro sezioni tematiche distribuite nelle due sedi, la mostra è stata realizzata da ArchiViVitali in collaborazione con il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. “Nel corso della storia dell’arte il genere del ritratto ha ricoperto funzioni sociali, politiche e culturali: ha mostrato il potere, la bellezza, l’importanza, la ricchezza e persino idealizzato l’uomo comune", ha dichiarato il curatore Luca Beatrice. "Con l’avvento della fotografia – divenuta in brevissimo tempo il mezzo più utilizzato per la ritrattistica – il XX secolo segna una svolta fondamentale. Gli artisti cominciano a esplorare nuovi approcci; molti cercano di raccontare il carattere e la sfera emotiva dei soggetti, altri di esprimere il rapporto tra pittore e modello. L’interesse sempre più forte per la psicologia, unito al desiderio di rompere con la tradizione del passato, porta questi artisti a compiere innovazioni formali che cambieranno per sempre il modo di rappresentare le persone”. [Immagine in apertura: Salvo, Autoritratto, 1979, olio su tela, 30 x 20 cm, Galleria in Arco, Torino]
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