A Villa Lais a Roma prende forma il nuovo progetto che unisce la danza all'audiovisivo. In programma dal 23 al 30 luglio prossimi, ".MOV" ospiterà una serie di performance da tutto il mondo, laboratori, incontri e iniziative gratuite per grandi e bambini.

La bellezza della danza si fonde con il fascino dell'audiovisivo in occasione di .MOV, il nuovo progetto internazionale dedicato al mondo della videodanza. In programma dal 23 al 30 luglio prossimi a Villa Lais a Roma, la prima edizione della kermesse ospita performance, azione urbane volte all'utilizzo artistico delle telecamere di videosorveglianza, laboratori per bambini e famiglie, workshop e incontri: tutto sarà fruibile gratuitamente dal pubblico, che avrà così la possibilità di godere di una rinnovata esperienza immersiva.LA PRIMA RASSEGNA DI VIDEODANZA A ROMA Al centro della kermesse ci sarà, ovviamente, la videodanza: i progetti audiovisivi dedicati a questa forma artistica arriveranno da tutto il mondo, dal Canada al Giappone, fino al Brasile il Cile. Il progetto prende avvio con la rappresentazione intima di Approaching the puddle, in cui una donna danza intorno alle pozzanghere e scivola in un mondo fantastico interiore, mentre il successivo Body Language Zone ironizza sul modo rigido di usare il nostro corpo per comunicare. In We Are Ready Now  corpi diversi, di ogni età, corrono da soli danzando insieme, lasciando posto a Sisters che è incentrato sul legame simbiotico di tre sorelle. .MOV non intende essere soltanto un inno alla danza e all'audiovisivo, ma punta a divenire un'occasione per riflettere più profondamente, attraverso alcune opere, su tematiche urgenti come le disuguaglianze sociali e la guerra. Appartengono a questo ambito Disruptions, la performance che affronta le difficoltà di movimento in un contesto di conflitto davanti al muro tra Israele e Palestina, Skip and the Rhythm Rangers dedicato al quattordicenne Skip, alla sua passione per il ballo e le sofferenze provocate dal giudizio degli altri, e Navigation che esplora le crisi umanitarie dello sfollamento e il modo in cui vengono vissute.IL PROGETTO CHE UNISCE IL VIDEO ALLA DANZA Ad arricchire la rassegna romana, oltre alle opere più significative della videodanza degli ultimi anni, contribuiranno anche una serie di laboratori rivolti a videomaker (Danza in video), bambini (Josephine, un tutù per tutt@), famiglie (Segni mossi) e anziani (Esti) per scoprire più da vicino questa straordinaria arte performativa. Non mancherà poi un ciclo di incontri dedicati alla scrittura e alle patiche di danza nelle culture del contemporaneo: tra questi, Mettere mano agli archivi, il prossimo 28 luglio, Arti performative e culture del contemporaneo (29 luglio) e Danza e accessibilità: relazione sul progetto Brave (30 luglio) dedicato alla sensibilizzazione dell'accessibilità al sistema dello spettacolo per performer disabili. [Immagine in apertura: Train-Train, Benjamin Seroussi. Courtesy .MOV]
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