A Roma un viaggio nella mente degli artisti di ieri e di oggi
ARTE
Guida il pubblico nel cuore del processo creativo la mostra in arrivo a Palazzo Cipolla a Roma. Un viaggio che dal Barocco raggiunge i giorni nostri nel segno dell'immaginazione.
Dal 5 aprile al 23 luglio prossimi la mostra Ipotesi Metaverso, allestita a Palazzo Cipolla a Roma e curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, accompagnerà il pubblico in un emozionante viaggio fra gli innumerevoli universi alternativi creati dagli artisti dall'epoca barocca a oggi. L’obiettivo è mettere a confronto grandi personalità del passato e protagonisti della scena creativa contemporanea, innescando un dialogo fra i linguaggi visivi più tradizionali e le soluzioni adottate ricorrendo alla tecnologia e all’universo digitale.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A PALAZZO CIPOLLA
Ecco allora che la mostra romana riunirà le opere di artisti intramontabili come Giovanni Battista Piranesi ‒ che con le sue Carceri è stato in grado di ribaltare la prospettiva tratteggiando ambienti di grande suggestione e inquietudine ‒, Maurits Cornelis Escher, geniale inventore di visioni paradossali, mettendo alla prova le dinamiche percettive, e Giorgio de Chirico, artefice di mondi surreali e di architetture pittoriche fuori dal tempo. Occhi puntati anche sulle sperimentazioni delle avanguardie legate al Futurismo, con interventi di Giacomo Balla e Umberto Boccioni dominati da linee di forza e vorticose composizioni geometriche.
UN COLPO D’OCCHIO SULL’ARTE DIGITALE
Pittura, scultura, danza, poesia, musica saranno affiancate, nella mostra capitolina, a lavori di matrice digitale, nei quali spiccano la componente tecnologica e l'intelligenza artificiale. Il metaverso si “concretizza” nelle opere di arte digitale, nuova frontiera del rapporto fra l’artista e la materia che anima i suoi interventi. Le opere legate a questo filone, realizzate da artisti contemporanei di fama mondiale provenienti da Europa, Asia, Stati Uniti, Sudamerica e Medio Oriente, sono pensate come installazioni site specific che “reagiscono” alla struttura stessa dell’edificio in cui trovano temporanea dimora. Il risultato è una commistione di esperienze fisiche e virtuali, che inviteranno il pubblico a interrogarsi sulla trasformazione delle modalità percettive nel corso dei secoli.[Immagine in apertura: Fabio Giampietro con Paolo Di Giacomo, Aiora floating tales, 2013-2023, altalena interattiva e digital art, Courtesy dell’artista]