Da poche ore le suntuose sale della reggia di Palazzo Pitti a Firenze ospitano in maniera permanente 78 icone russe collezionate nel corso del Settecento dai Medici e soprattutto dai Lorena. Si tratta della più antica raccolta al mondo oltre i confini della Russia.

La reggia medicea nel cuore di Firenze apre le sue porte al pubblico sfoggiando un nuovo allestimento. Stiamo parlando di quattro grandi sale con affreschi seicenteschi che affacciano sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti. Questi ambienti restaurati non solo entrano a far parte del percorso di visita, ma accolgono in maniera permanente le 78 icone delle Gallerie degli Uffizi, dando vita al Museo delle Icone russe. “L’esposizione permanente delle icone a Palazzo Pitti diventerà un evento di grande valore per il nostro intenso dialogo nel campo della cultura” , sottolinea l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov. IL MUSEO DELLE ICONE RUSSE A FIRENZE “La raccolta di icone fiorentina si distingue dalle altre per il fatto di esser composta prevalentemente da esemplari di piccole e medie dimensioni, destinati alla devozione privata delle famiglie e a essere portati in viaggio”, ha dichiarato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. Gli esemplari più antichi della collezione, eseguiti fra il XVI e il XVII secolo, sono attribuibili a pittori che lavoravano per la corte degli zar nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca, fulcro produttivo di questo genere di opere prima della fondazione della nuova capitale San Pietroburgo. Ovviamente, i modelli della scuola moscovita furono d’ispirazione anche per la realizzazione di icone più piccole ‒ destinate alla devozione domestica e personale ‒, prodotte per lo più nelle botteghe provinciali. Verso la fine del Settecento la collezione fu esposta nella Galleria degli Uffizi ma, subito dopo, molte delle opere vennero rimosse dal percorso espositivo. A oggi, dopo alcuni tentativi di rinserimento delle Icone negli itinerari museali fiorentini non andati a buon fine, questi esemplari trovano la loro dimora, accompagnati dalla mostra virtuale La Luce del Sacro: Icone russe a Palazzo Pitti, visitabile sul sito degli Uffizi e curata da Daniela Parenti, curatrice della pittura Medievale e del Quattrocento, e delle Icone russe degli Uffizi. LE ICONE DELLA RACCOLTA FIORENTINA Tra le opere più prestigiose della raccolta sacra spiccano i due pannelli che compongono il Menologio, il calendario delle festività religiose ortodosse divise in semestri, e l’icona con Santa Caterina d’Alessandria, databile al 1693-94, mentre gli esemplari più antichi della collezione sono l’icona raffigurante la Madre di Dio e quella con la Decollazione del Battista. Infine, l'unico autore riconoscibile è Vasilij Grjaznov, che realizzò l'Icona della Madre di Dio di Tichvin, datata 16 luglio 1728. [Immagine in apertura: un dettaglio del Menologio, courtesy Gallerie degli Uffizi]
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