A Parigi la grande mostra su Jean-Michel Basquiat musicista
ARTE
Non soltanto pittura. La produzione artistica di Jean-Michel Basquiat comprende anche numerose incursioni nella musica, sia come musicista che come disc jockey. La mostra in arrivo alla Filarmonica di Parigi si sofferma su questo aspetto.
Il nome di Jean-Michel Basquiat è
legato alla pittura tanto quanto lo è alla musica. Nonostante questo
aspetto della produzione dell'artista sia decisamente meno noto
rispetto alla sua produzione visiva, il genio ribelle di New York
trovò nel suono un congeniale canale di espressione. Non è un caso
che sax, trombe e note musicali compaiano frequentemente nelle sue
opere, come allusioni alla sua grande passione per il jazz.
Una nuova mostra accende i riflettori
proprio sul Basquiat musicista, osservando in maniera ravvicinata le
sue creazioni e le sue ambizioni artistiche lontano dal cavalletto.
JEAN-MICHEL BASQUIAT OLTRE LA PITTURA
A ospitare la rassegna – dal
titolo Basquiat Soundtracks – sarà la Filarmonica di
Parigi, il grande auditorium della capitale francese che presterà i
suoi spazi interni (a partire dal prossimo 6 aprile) per accogliere
circa cento opere in linea con il tema della mostra.
Curato da Mary-Dailey Desmarais,
Vincent Bessières e Dieter Buchhart, il progetto espositivo sarà
il primo ad analizzare la produzione musicale del pittore in maniera
completa, e dunque soffermandosi non soltanto sul suo amore per
l'hip hop (aspetto, questo, già osservato al Museum of Fine Arts di
Boston nel 2020).
LA PASSIONE DI BASQUIAT PER LA MUSICA
Realizzata in collaborazione con il
Montreal Museum of Fine Arts (già partner della Filarmonica per le
mostre su Miles Davis e Marc Chagall) e con la Louis Vuitton
Foundation (che parallelamente ospiterà un'esposizione dei dipinti
“a quattro mani” con Andy Warhol), Basquiat Soundtracks
punta a sottolineare il potenziale espressivo della musica, scelta
dall'artista come fonte di ispirazione ma anche come canale di
comunicazione.
Se è vero che ogni sessione creativa
di Basquiat era accompagnata dall'ascolto di un buon disco (la sua
collezione di album comprendeva oltre 3mila pezzi di vario genere:
dal jazz al blues, dal reggae alla classica), altrettanto certe sono
le sperimentazioni live dell'artista, che non di rado amava esibirsi
nei locali di New York insieme a colleghi come Michael Holman (con il
quale nel 1979 fonderà la band Gray).
LA MOSTRA ALLA FILARMONICA DI PARIGI
Pittore tra più amati del secondo
Novecento, Basquiat fu un ascoltatore onnivoro e curioso. Da
Beethoven a Madonna, da John Cage alle “divinità
jazz” Louis Armstrong, Miles Davis e Charlie Parker: le influenze
musicali di Basquiat furono tante e trasversali. E non potrebbe
essere diversamente visto lo spirito libero e senza pregiudizi con il
quale l'artista osservava il mondo e i cambiamenti in corso
nell'America del suo tempo. La rassegna alla Filarmonica di Parigi
sarà aperta al pubblico fino al 30 luglio 2023.
[Immagine in apertura: Rammellzee,
Koor, Fab Five Freddy, Jean-Michel Basquiat and Toxic at Fun Gallery,
New York, 1982 © Lina Bertucci]