Inaugurata nel carcere di Rebibbia di Roma "M.A.M.A.", la piccola casa regalata da Renzo Piano alle detenute della struttura. Uno spazio nel quale le madri potranno incontrare i loro bambini, lontano dal grigiore e dalla freddezza del parlatorio.

Una nuova opera si aggiunge al lunghissimo e prestigioso palmares di creazioni nate dal genio di Renzo Piano. Non si tratta, tuttavia, di un grattacielo eretto in una delle metropoli del globo, né di un colossale edificio dalle forme ambiziose (come il recente Academy Museum of Motion Pictures, il museo dedicato alla storia del cinema inaugurato lo scorso settembre a Los Angeles). Al contrario: stiamo parlando di uno spazio modesto nelle dimensioni, dall'aspetto decisamente semplice ed elementare. È M.A.M.A. – acronimo di Modulo per l’Affettività e la Maternità –, la nuova struttura creata nel giardino della prigione femminile del carcere di Rebibbia, a Roma, e destinata alle detenute che vogliono vivere momenti di normalità con i propri bambini. IL NUOVO PROGETTO DI RENZO PIANO Realizzato dal gruppo di lavoro G124, e creato in stretta collaborazione con i detenuti che lavorano nella falegnameria della Casa Circondariale di Viterbo (sotto il coordinamento e la supervisione del maestro Eriberto Berti), il progetto rimanda nel suo aspetto all'archetipo di casa, così come immaginata nella mente di un bambino.  Le forme semplici ed elementari, gli oggetti di arredo caldi e accoglienti, infondono un senso di pace e serenità nei suoi inquilini. Abitanti della casa (grande 28 metri quadrati e interamente dipinta di rosso) saranno infatti donne e ragazze dell'ala femminile del carcere romano, destinate a utilizzare il piccolo complesso con i loro figli, che per legge non possono stare con la madre in carcere se superano i quattro anni di età. RIABILITAZIONE E REINTEGRAZIONE Modesta nelle dimensioni, ma grandiosa nelle ambizioni, la casa dell'architetto e senatore a vita Renzo Piano si presenta dunque come un'eccellente alternativa al grigiore e alla freddezza del parlatorio del carcere. M.A.M.A. è un luogo di incontro diverso rispetto a quello anonimo e sorvegliato dei colloqui tradizionali: uno spazio che ricrea la dimensione domestica, che ricostituisce momentaneamente il nucleo familiare e che permette alle detenute di mantenere un ruolo all’interno di esso. [Immagine in apertura: foto di Alessandro Lana. Courtesy G124]
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