Dopo un anno di lavori di restauro, la monumentale tela del Tiepolo intitolata “Il castigo dei serpenti” raggiunge le Gallerie dell’Accademia di Venezia. In vista del nuovo ampliamento dei Saloni Selva-Lazzari, atteso per il prossimo settembre.

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia annunciano l’inaugurazione di un nuovo percorso espositivo dedicato alla pittura veneta del Sei e del Settecento che, dal prossimo settembre, interesserà gli imponenti Saloni Selva-Lazzari ubicati al piano terra del museo. Fiore all’occhiello di questa selezione di 63 opere è Il castigo dei serpenti, capolavoro dalle dimensioni ciclopiche che Giambattista Tiepolo dipinse tra il 1732 e il 1734. Concepita per essere collocata sul cosiddetto “barco” (pontile/coro pensile che attraversava la chiesa dei Ss. Cosma e Damiano alla Giudecca, e dal quale le monache di clausura si affacciavano per seguire le funzioni liturgiche), la tela misura oltre 13 metri di lunghezza, per un metro e 64 di altezza, e raffigura la punizione biblica dei morsi dei serpenti che Dio inflisse al popolo ebraico colpevole di aver dubitato della propria fede.IL RESTAURO DELL’OPERA DI TIEPOLO Custodita per circa un anno, sempre a Venezia, all’interno dei laboratori di restauro della Misericordia, l’opera monumentale è stata al centro di una serie di operazioni delicate atte sia a donarle uno splendore inedito sia a garantirle la totale incolumità durante il trasporto. Date le sue dimensioni, è stato indispensabile eseguire una particolare manovra conosciuta come “rullaggio”. Una volta smontato dal telaio, il capolavoro è stato appunto arrotolato su un grande rullo – in legno o polistirolo – dotato di appositi sostegni che consentono di maneggiarlo agevolmente garantendone anche la sospensione da terra. Giunta via laguna alle Gallerie dell’Accademia, l’opera è stata poi srullata e rimontata sul telaio pronto per l’allestimento definitivo.  Sostenuti da Venetian Heritage, i lavori di restauro si sono avvalsi di un’équipe composta dal direttore delle Gallerie, Giulio Manieri Elia, dalla vicedirettrice Roberta Battaglia, e dalle responsabili del restauro Francesca Bartolomeoli e Cristiana Sburlino. [Immagine in apertura: Giambattista Tiepolo, Castigo dei Serpenti, 1732-1734 circa, cat. 343 ©G.A.VE Archivio fotografico, foto di Matteo De Fina –"su concessione del Ministero della Cultura - Gallerie dell’Accademia di Venezia"]
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