Prende forma nel cuore della campagna brianzola l'ultimo intervento di Edoardo Tresoldi: un progetto che accresce di significati la ricerca dell'artista sul paesaggio italiano e sulle relazioni tra uomo e natura.

Non si arresta l'ascesa di Edoardo Tresoldi, lo scultore italiano apprezzato su scala globale per le sue stupefacenti installazioni in rete metallica. A poche settimane dall'apertura del sugegstivo intervento alle Procuratie Vecchie – lo storico edificio veneziano affacciato su Piazza San Marco riaperto al pubblico dopo cinquecento anni –, l'artista trentacinquenne è tornato con un nuovo progetto: una scultura destinata a “vivere” negli anni, nata in stretta simbiosi con la natura e pertanto soggetta alla sua influenza nel tempo.LA NUOVA OPERA DI EDOARDO TRESOLDISi tratta di un progetto in progress, già esposto negli scorsi anni in luoghi diversi d'Italia e non solo (dall’Ex Dogana di Roma all’Islamic Arts Festival di Sharjah, negli Emirati Arabi) e ora riproposto nella zona di origine dell'artista, dove continuerà il suo ciclo di vita all'interno del paesaggio naturale.Allestita in una porzione di campo agricolo del Comune di Carnate, piccola realtà della provincia di Monza e Brianza, l'opera consiste in una grande ma leggerissima struttura in rete metallica, che richiama forme architettoniche di stampo classico, come di consueto nella ricerca stilistica di Tresoldi. IL DIALOGO TRA UOMO E NATURAMa al di là dell'effetto estetico e visivo, in linea con lo stile visionario a cui l’artista ci ha abituato in questi anni, a sorprendere sono soprattutto le possibili evoluzioni future della scultura.Realizzata con la supervisione di P.A.N.E. – Parco Agricolo Nord Est, l'opera nasce infatti su una porzione di terra sulla quale la vegetazione e la fauna potranno svilupparsi spontaneamente, “riempiendo” con elementi naturali le trasparenze della rete metallica. L'obiettivo dell'intero progetto, appunto, è sondare le evoluzioni del paesaggio in relazione al dialogo tra uomo e ambiente circostante, tra artificio e natura. Le risposte a questo “esperimento” saranno quindi visibili nel corso del tempo, quando la struttura metallica diventerà a tutti gli effetti un organismo del paesaggio, trasformandosi in elemento identitario della campagna brianzola.LE PAROLE DELL'ARTISTA“Negli ultimi anni ho portato avanti una ricerca fatta di osservazione della natura che si riappropria delle costruzioni abbandonate; ho osservato i cascinotti lombardi mentre muoiono, si decompongono e spariscono diventando orgogliosamente e unicamente degli arbusti”, ha dichiarato Tresoldi. “L’opera rappresenta un ulteriore passo di questa indagine sul territorio: è un esperimento fatto di tempo; un gesto architettonico volutamente abbandonato affinché la natura ne ridefinisca l’identità e l’essenza”.[Immagine in apertura: Edoardo Tresoldi, Carnate, 2022 © Roberto Conte]
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