Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione

sulla mostra

Genova rende omaggio a una delle più grandi artiste di sempre, la prima donna pittrice, e la prima ad essere ammessa come studentessa all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze: Artemisia Gentileschi. La sua storia di lotta, autodeterminazione e ribellione è raccontata dalla mostra Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione, visitabile presso il Palazzo Ducale dal 16 novembre al 1° aprile 2024. A cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, l’ampia retrospettiva è suddivisa in 10 sezioni, e raccoglie ben 50 dei capolavori provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, eccezionalmente riuniti sotto lo stesso tetto.



LA MOSTRA DI ARTEMISIA GENTILESCHI A GENOVA


Il percorso espositivo si apre significativamente con una prima sezione, Giovinezza e maturità di Artemisia, che mette il luce il tema iconografico di Susanna e i vecchioni, soggetto che apre e chiude la carriera della pittrice (in due versioni, una del 1960 e l’altra del 1649): nella scena biblica Susanna, mentre fa il bagno, viene avvicinata da due uomini che la minacciano di diffamarla se non giace con loro. La seconda sezione esplora la produzione artistica femminile tra il Cinquecento e il Settecento; mentre la terza affronta il burrascoso ma fondamentale rapporto tra Artemisia e il padre Orazio Gentileschi, anche lui pittore. È dedicata quindi alle donne raffigurate dall’artista, simbolo di forza interiore e determinazione, la quarta parte, con focus su Betsabea, Cleopatra e Francesca. Nella stessa sezione, sono esposti gli Atti originali del processo per stupro del 1612, che coinvolse la pittrice come vittima di Agostino Tassi. La quinta sezione indaga il tema della vendetta; e la sesta (a cura di Anna Orlando) approfondisce il caravaggismo a Genova.



PALAZZO DUCALE CELEBRA ARTEMISIA GENTILESCHI


È il padre Orazio ad essere poi protagonista della settima sezione, mentre l’ottava si concentra sul periodo di Artemisia a Firenze. L'artista si reca nella città toscana dopo la condanna di Agostino Tassi, e dopo aver sposato il fratello del notaio che ha seguito il processo, Pierantonio Stiattesi. Qui apre una piccola bottega, firmandosi Artemisia Lomi, lavora per il Granduca Cosimo II e per alcuni tra i più influenti personaggi della città, come Michelangelo Buonarroti il Giovane (pronipote del celebre maestro). Su un altro fortunato tema iconografico, Sansone e Dalila, accende i riflettori la nona sezione e infine l’ultima parte proietta il visitatore alla scoperta dell’eredità lasciata dalla pittrice alle generazioni successive. La mostra Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione rientra nel progetto L’Arte della solidarietà realizzato da Arthemisia in collaborazione con Komen Italia: l’obiettivo dell’iniziativa è legare la bellezza dell’arte all’importanza della prevenzione nell’ambito della salute femminile (una parte del ricavato verrà infatti devoluto in beneficenza per la realizzazione di specifici progetti di tutela).

[Immagine in apertura: Artemisia Gentileschi, Giuditta e Abra con la testa di Oloferne, 1640-1645. Olio su tela, cm 115x116,5. Terni, Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Collezione d’Arte]

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