Bill Viola

sulla mostra

La mostra dedicata a Bill Viola, visitabile fino al 25 giugno negli ambienti di Palazzo Reale a Milano, è un invito alla scoperta del linguaggio della videoarte, che ha trovato in Viola uno dei suoi pionieri. Il suo stile è caratterizzato da opere realizzate con strumenti a bassa intensità tecnologica: sono sufficienti apparati piuttosto basici quali una telecamera e un monitor per indagare lo scorrere del tempo, il variare della luce o i cicli della natura.


BILL VIOLA E LA VIDEOARTE


Viola inizia il suo percorso negli anni Settanta, adottano un approccio controcorrente rispetto alle tendenze dell’epoca: abbandona i supporti tradizionali e decide di utilizzare la tecnologia video per sfruttarne le potenzialità fino in fondo.  Le opere di Bill Viola presentano uno stile inconfondibile e partono da idee brillanti, come la citazione diretta di grandi opere della storia dell'arte, mescolando gli studi sulla musica elettronica, le potenzialità offerte dalla performance art e dai film sperimentali. L'obiettivo è approfondire temi universali come la vita, la morte e il percorso che le unisce, guardando alla natura e alla filosofia orientale e occidentale come strumenti per leggere il mondo e ampliare la conoscenza umana.


LA MOSTRA DI BILL VIOLA A MILANO


Tra i capolavori in mostra va segnalata The Quintet of the Silent del 2000, un'opera in cui cinque persone vengono sopraffatte da un'intensa ondata di emozione, a cui ciascuna di esse reagisce in maniera diversa. La velocità di riproduzione lentissima permette di osservare attentamente ogni singolo dettaglio del volto, degli occhi, delle mani o della bocca. The Greeting del 1995 è un'opera fondamentale di Bill Viola: un evento da 45 secondi diventa un video di oltre dieci minuti. Il soggetto del video è ispirato alla Visitazione realizzata da Pontormo, artista cardine del Cinquecento toscano. Un'altra opera dal lirismo ineffabile è Catherine's Room del 2001: si tratta un video in cui viene rappresentata la stanza di una donna indaffarata a svolgere compiti di routine, apparentemente senza importanza. Le varie azioni si ripetono in diverse scene affiancate. Guardando fuori dalla finestra, si prende coscienza che le stagioni sono diverse. In quali pensieri sarà assorta la donna del video? In mostra compaiono anche altre celeberrime opere di Bill Viola come The Veiling del 1995, Four Hands del 2001, Emergence del 2002, ispirato a un affresco di Masolino da Panicale, The Raft del 2004, Ocean Without a Shore del 2007 e Martyrs del 2014.

[Immagine in apertura: Bill Viola, Catherine’s Room, 2001. Color video polyptych on five LCD flat panel display smounted on wall, 38x246x5,7 cm, 18:39 minutes, performer: Weba Garretson. Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio]

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