Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima.

sulla mostra

Nel 2021 ricorre il novantesimo anniversario della morte dell'artista Giovanni Boldini, avvenuta a Parigi nel 1931; numerose le iniziative promosse per omaggiare l'autore ferrarese e la sua parabola creativa. A Bologna, in particolare, si è scelto di ricordarlo con l'antologica Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima: nelle sale di Palazzo Albergati rivivono così le atmosfere della Belle Époque a più riprese immortalate dal pittore, la cui notorietà è legata anche agli affascinanti ritratti delle dame dell'alta società parigina.


GIOVANNI BOLDINI A BOLOGNA


Scandita da opere come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Ritratto dell'attrice Alice Regnault (1884), La contessa Beatrice Susanna Henriette van Van Bylandt (1903), La contessa De Rasty coricata (1880 ca.), La camicetta di voile (1906 ca.), la rassegna bolognese segue un criterio cronologico e tematico nello tempo stesso. Strutturata secondo sette sezioni ‒ Il viaggio da Ferrara a Firenze, verso Parigi; La Maison Goupil; La fine del rapporto con Berthe, Gabrielle e i caffè chantant; Il “soffio vitale”, dal ritratto al paesaggio; Il segno come struttura di uno stile; Il gusto fin de siècle; Le nouveau siècle ‒, ripercorre l'intera carriera di Boldini, facendo luce sulle connessioni tanto con l'arte del suo tempo, quanto con i maestri del passato. Ad ampliare l'orizzonte, inoltre, sono i confronti proposti con alcuni autori coevi di Boldini, fra cui Vittorio Matteo Corcos e Federico Zandomeneghi.


L'ARTE E LO STILE DI GIOVANNI BOLDINI


Fra i soggetti ricorrenti nella ricerca artistica di Boldini, le figure femminili rivestono un ruolo centrale. Per oltre sessant’anni, alcune delle più avvenenti donne dell’alta società francese si rivolsero al pittore affinché le ritraesse. Un'operazione tutt'altro che rapida, come indicano le fonti storiche e come racconta la mostra di Palazzo Albergati. L'artista prevedeva infatti sessioni di posa dinanzi al suo cavalletto che poteva protrarsi per giorni, nel corso delle quali oltre, a dedicarsi all'osservazione meticolosa dei tratti somatici, rivolgeva numerose domande: una modalità funzionale a mettere a proprio agio e a conoscere in profondità il soggetto da dipingere. Il risultato di questo approccio rese il suo stile "il più glamour in circolazione nella high society del tempo, specialmente per ciò che riguarda la rappresentazione del soggetto femminile, emblema perfetto di una Belle Époque proiettata, entusiasticamente, al progresso delle idee, delle tecnologie e dei costumi", come ha osservato Vittorio Sgarbi nel testo introduttivo del catalogo della mostra Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima.

[Immagine in apertura: Giovanni Boldini, La contessa Beatrice Susanna Henriette van Van Bylandt, 1903. Olio su tela, 52,5x55,5 cm. Musei di Nervi - Galleria d'arte Moderna - GAM, Genova]

PUBBLICITÀ