Maria Lai. Dall'informale all'opera corale
sulla mostra
Settanta capolavori per ripercorrere i passaggi cruciali e i momenti salienti di circa quarant’anni di ricerca artistica. Si intitola Maria Lai. Dall’informale all’opera corale l’esposizione dal forte respiro internazionale allestita presso lo Spazio Ilisso di Nuoro e dedicata a una delle figure simbolo dell’arte italiana della seconda metà del Novecento e nome di riferimento della cultura sarda, Maria Lai.
IL LESSICO ARTISTICO DI MARIA LAI
La rassegna, a cura della storica dell’arte Elena Pontiggia – già autrice di una monografia completa sull’artista –, attraverso il percorso espositivo progettato dall’architetto Antonello Cuccu, che esclude volontariamente alcune sperimentazioni (come ad esempio quelle figurali, ceramiche e grafiche) affrontate dalla Lai nel corso della sua ricerca, si focalizza, in special modo, sull'originale linguaggio materico formulato dall'autrice sarda e caratterizzato da profondi contenuti antropologici.
LA MOSTRA SU MARIA LAI ALLO SPAZIO ILISSO DI NUORO
Il percorso espositivo prende avvio dai primi lavori polimaterici dell’artista; passa al concettualismo dei telai privati della tela; arriva a esplorare i tessuti delle “tele cucite” e i “pupi di pane”, in cui Lai riconosce un profondo significato esistenziale e sacrale, e approda ai “libri cuciti” e alle “mappe” geografiche e interstellari tattili sperimentate negli anni Ottanta. Il viaggio nella poetica artistica e filosofica di Maria Lai si conclude poi in una sala immersiva dedicata alla fondamentale opera relazionale del 1981 Legarsi alla montagna, raccontata attraverso il video di Tonino Casula e le fotografie realizzate da Piero Berengo Gardin.
[Immagine in apertura: Maria Lai, Controcanto, 1999, stoffa e filo, 19 x 17 cm, aperto 26 cm, Archivio Maria Lai]