Monet

sulla mostra

Maestro dell'Impressionismo, Claude Monet è di scena a Milano nella storica cornice di Palazzo Reale. Provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, le 53 opere che scandiscono il percorso della mostra Monet conducono i visitatori nell'universo visivo del celebre pittore francese. A essere ricostruito è infatti l’intero excursus dell'artista, a partire dai primissimi lavori in cui sperimentò la pittura en plein air, fino ad arrivare ai paesaggi rurali, ai ritratti urbani di Londra e Parigi e alle scene legate alle sue tante dimore. Custode del nucleo più grande al mondo di opere di Monet, donate dal figlio del pittore, il museo parigino ha eccezionalmente concesso per l'occasione l'ultimo lavoro di Monet. Si tratta dell'incompiuto Le rose risalente al 1926, anno della scomparsa dell'autore ottantacinquenne, con il quale si chiude la rassegna milanese.

53 OPERE DI MONET A MILANO

Curata da Marianne Mathieu, storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet, la mostra segue un criterio cronologico e si articola in sette sezioni. Ad accogliere i visitatori è la sala che, attraverso mobili originali del periodo napoleonico, evoca la figura Paul Marmottan, il fondatore dell'istituzione parigina. Ricostruendo la parabola umana e professionale di Monet, l’esposizione riunisce opere chiave della corrente impressionista, dimostrando la costante centralità del tema della luce e dei suoi mutamenti nel corso di tutti i decenni di attività. 

DALLE NINFEE ALL'ASTRAZIONE

Immancabili le Ninfee, soggetto sul quale Monet si concentra dal 1904 al 1907, dedicandosi alla ripetuta osservazione e rappresentazione delle composizioni che animano il suo giardino d’acqua. SI tratta di lavori per i quali adotta un punto di vista completamente nuovo, introducendo un rinnovato rapporto con lo spazio destinato a spingerlo oltre il movimento impressionista. Nella sezione Monet e l’astrazione viene documentata un'ulteriore evoluzione stilistica: nel 1908 Monet si ammala di cataratta. A risentirne sono la percezione dei colori e la limpidezza della visione, come si evince dalle opere di questo periodo, caratterizzate dalle tonalità marrone, rosso e giallo e da una pittura più gestuale. I dipinti da cavalletto, che non hanno uguali nel percorso di Monet, influenzeranno le generazioni successive, rilevando tutta la statura di questo protagonista dell'arte mondiale.

[Immagine in apertura: Claude Monet (1840-1926) Ninfee, 1916-1919 circa. Olio su tela, 130x152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5098 © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris]


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