Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell'arte povera
sulla mostra
L'Arte Povera, come la definì il critico Germano Celant nel 1967, nacque in risposta alla Pop Art statunitense e in concomitanza con l’attività dei protagonisti della scena concettuale mondiale che aspiravano a un incontro reale tra arte e vita. Oggi questa corrente diventa protagonista della mostra Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera allestita negli spazi di Triennale Milano, in collaborazione con due fra le principali istituzioni artistiche internazionali che si occupano dell'immagine: Jeu De Paume e LE BAL, entrambe a Parigi.
L'ARTE POVERA IN MOSTRA A MILANO
Attraverso oltre 250 opere, realizzate da 49 artisti del calibro di Ugo Mulas, Elisabetta Catalano, Mario Cresci, Luigi Ghirri e Mimmo Jodice, la mostra indaga il rapporto che lega l'arte povera e i linguaggi visivi di fotografia, cinema e video. Curato da Quentin Bajac, Diane Dufour, Giuliano Sergio e Lorenza Bravetta, il percorso espositivo si articola in un itinerario cronologico caratterizzato da quattro filoni tematici, ognuno dei quali racchiude un interrogativo specifico: Il concetto di identità e il ruolo dell’autore (riunito nella sezione Corpo), il rapporto tra tempo e spazio (Esperienza), la decostruzione della realtà e delle sue rappresentazioni visive (Immagine) e la dimensione performativa insita in questi media (Teatro).
IN TRIENNALE MILANO OLTRE 250 OPERE DI ARTE POVERA
Sebbene siano associati solo di rado a questa corrente artistica, la fotografia, il cinema e il video sono stati di fatto ampiamente utilizzati dai suoi esponenti: per questo possono essere ritenuti anch’essi media “poveri”. “Con ‘Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera’ aggiungiamo un tassello fondamentale al nostro racconto, testimoniando il dialogo tra arte e fotografia che in quegli anni ha liberato definitivamente i media da una funzione di mera documentazione, anticipando l’iconosfera nella quale oggi ci troviamo”, ha dichiarato Lorenza Bravetta, curatrice per Fotografia, cinema e new media di Triennale Milano.
[Immagine in apertura: Vista dell'allestimento della mostra Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell’arte povera. Credits: Piercarlo Quecchia DSL Studio]