Kandinskij. L'opera / 1900-1940

sulla mostra

Artista fra i più influenti e apprezzati fra quelli che operarono a cavallo fra Ottocento e Novecento, Vasilij Kandinskij è indagato da un'ampia retrospettiva a Rovigo. Un progetto che, secondo i curatori Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova, vuole "aiutare a cogliere l’arco unitario del percorso dell’artista", artefice di un "suo modo personalissimo di dipingere", fra ricerca interiore, riferimenti alla musica, echi di arte popolare russa e della creatività dei popoli della Siberia.


LA MOSTRA DI KANDINSKIJ A ROVIGO

Tale obiettivo è perseguito attraverso un progetto espositivo dedicato alle tappe cruciali della parabola artistica del rivoluzionario autore, presentato con opere concesse da musei russi e da istituzioni europee. Sugli esordi dell’artista, a Monaco di Baviera, si concentra l'incipit della mostra, che prosegue con un approfondimento sullo “spirituale nell’arte”. Quindi si prosegue con un'analisi delle fondamentali esperienze del Cavaliere azzurro e della conquista dell’astrattismo, fra 1911 e 1914. Dopo alcuni anni in Russia, dal 1922 Vasilij Kandinskij legò il proprio nome al Bauhaus, seguendone le evoluzioni nelle sedi di Weimar e di Dessau. Sui suoi ultimi anni, in Francia, si concentra la parte conclusiva della rassegna rodigina.


LA RIVOLUZIONARIA PITTURA DI KANDINSKIJ

Protagonista di mostre ed esposizioni di respiro internazionale, Kandinskij continua ad alimentare nuove traiettorie di ricerca, come testimonia la mostra di Palazzo Roverella. In particolare, secondo i due curatori, "nonostante il grande lavoro storico-critico che, anche negli ultimi decenni, hanno compiuto molti studiosi, nell’analisi del suo percorso resta un che di enigmatico. Numerose furono le matrici da cui scaturì, con lenta gradualità, quel linguaggio artistico che ha sconvolto il Novecento: dal fortissimo potere di suggestione esercitato su Kandinskij dalla musica, alla conoscenza della cultura popolare contadina della Russia profonda; delle case, dei mobili e dei costumi variopinti con cui entrò in contatto durante una spedizione nel territorio della Vologda in Siberia".

[Immagine in apertura: Vasilij Kandinskij, Destino (Il muro rosso), 1909, olio su tela 83 x 116 cm, Astrakhan, The P.M. Dogadin Astrakhan State Art Gallery, inv. AKГ-Ж-458]

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