DCA. Teatro Romano. Foto Modello, Laterale. Credits Alberto Parise

David Chipperfield Architects riqualifica il Teatro Romano di Brescia

Architettura

09 aprile 2025

DCA. Teatro Romano. Foto Modello, Laterale. Credits Alberto Parise

David Chipperfield Architects riqualifica il Teatro Romano di Brescia

Architettura

09 aprile 2025

Il Teatro Romano di Brescia si prepara a una nuova fase della sua storia. Un ambizioso progetto di restauro architettonico e alla rifunzionalizzazione, a cura dello studio di architettura guidato dal Pritzer Prize David Chipperfield, promette di rendere il sito uno spazio vivo, integrato nella vita culturale della città.

Uno dei luoghi più simbolici di Brescia cambia volto grazie all’intervento di un'llustre firma dell’architettura internazionale: il Teatro Romano è infatti al centro di un intervento ambizioso, affidato all’architetto inglese David Chipperfield, vincitore del prestigioso Pritzker Prize 2023. Lo studio Studio David Chipperfield Milano è stato infatto incaricato di dare nuova vita a questo spazio, tenendo insieme il valore archeologico, la funzione originaria e le esigenze di una città che guarda con sempre più convinzione alla cultura come leva di sviluppo. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Fondazione Brescia Musei, il Comune e la Camera di Commercio, che hanno condiviso l’obiettivo di rendere questo sito un palcoscenico per eventi e attività, tornando a essere parte attiva della vita cittadina.

IL TEATRO ROMANO DI BRESCIA RINNOVATO DALL'ARCHITETTO DAVID CHIPPERFIELD

Il progetto prende le mosse da un’approfondita ricerca archivistica e da rilievi tecnologici avanzati. Al centro della visione progettuale c’è la natura triplice del Teatro: sito archeologico, manufatto architettonico e luogo pensato per la rappresentazione scenica. Un’attenzione particolare è stata riservata all’inclusività e all’accessibilità, con soluzioni che permetteranno al pubblico di visitare anche le aree più alte della cavea e godere di una vista panoramica sull’area archeologica, fino al Capitolium. Il programma degli interventi prevede anche il recupero del piano terra del vicino Palazzo Maggi Gambara, destinato a diventare il nuovo accesso all’area archeologica, fungendo sia da portale culturale sia da supporto tecnico per le attività teatrali. Al centro dell'operazione, dunque, ci colloca una riflessione profonda sulla funzione dello spazio pubblico e sulla sua capacità di creare comunità.

IL PROGRAMMA CULTURALE DEL TEATRO ROMANO DI BRESCIA

Pensato per ospitare spettacoli dal vivo durante la stagione estiva, una volta restaurato il Teatro Romano sarà in grado, a lavori conclusi, di accogliere fino a 1000 spettatori. Le fasi successive del progetto saranno strettamente coordinate con la Soprintendenza e calibrate sugli esiti degli scavi archeologici, già avviati e in programma fino al 2028. L’intervento non si limita alla valorizzazione museale, ma punta anche alla piena “attivazione” del monumento, sulla scorta di esempi messi in atto nel teatro romano di Pompei, in quello di Verona e in quello di Ostia antica. In parallelo, Fondazione Brescia Musei ha avviato un percorso culturale e identitario che ha incluso incontri pubblici, attività divulgative e la progettazione di una nuova identità visiva del Teatro.

IL PROGETTO ARCHITETTONICO DELLO STUDIO DAVID CHIPPERFIELD MILANO

Perseguendo questi obiettivi, la proposta progettuale agisce su due fronti: da un lato, continuare gli scavi per riportare alla luce la parte occidentale della cavea e migliorarne la leggibilità complessiva; dall’altro, superare la sola dimensione archeologica per restituire anche il pulpitum e la scenae in forma funzionale e accessibile. L’intento è garantire una continuità spaziale tra le varie parti del theatrum, preservandone l’identità storica e reintegrandolo nella vita pubblica e quotidiana della città. In questo modo, i frammenti ritrovati non saranno solo reperti, ma parte viva di un dialogo collettivo, patrimonio condiviso da tutta la comunità.

[Immagine in apertura: DCA. Teatro Romano. Foto Modello, Laterale. Credits Alberto Parise]

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