Ufficio stampa e comunicazione del Parco archeologico di Pompei. Foto: Silvia Vacca

A Pompei una nuova scoperta getta luce sui misteri di Dioniso

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27 febbraio 2025

Ufficio stampa e comunicazione del Parco archeologico di Pompei. Foto: Silvia Vacca

A Pompei una nuova scoperta getta luce sui misteri di Dioniso

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27 febbraio 2025

Il ritrovamento di un dipinto parietale di grandi dimensioni in una delle case della Regio IX aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione dei culti dionisiaci. Una scoperta che arricchisce il patrimonio archeologico di Pompei e offre nuove prospettive sulla vita religiosa e sociale dell'epoca.

Un corteo di baccanti in preda alla frenesia dionisiaca e satiri intenti in sacrifici e danze, rappresentati secondo i canoni del "secondo stile" della pittura pompeiana: è quanto è emerso dalle ultime sessioni di scavi in una delle case della Regio IX di Pompei, una sezione dell’antica città romana oggetto di approfonditi studi negli ultimi tempi. La scoperta della sala affrescata in quella che è stata denominata la Casa del Tiaso offre una testimonianza unica sui rituali e sui misteri di Dioniso.

Riemerso a distanza di oltre cento anni dalla scoperta della celebre Villa dei Misteri, anche questo nuovo fregio è classificato come “megalografia”, ossia un dipinto parietale di dimensioni quasi reali, le cui scene si estendono sui tre lati di una grande sala per banchetti. La scoperta di questa nuova decorazione, databile attorno agli anni 40-30 a.C., aiuterà gli studiosi a definire nuovi dettagli in merito ai riti dionisiaci celebrati a Pompei e al ruolo della donna negli antichi culti misterici.

RINVENUTO A POMPEI UN VASTO AFFRESCO A TEMA DIONISIACO

Il fregio ritrovato sulle pareti della Casa del Tiaso mostra un folto corteo in onore del dio Dioniso, lungo il quale si succedono figure di satiri che compiono libagioni, alternate a quelle di baccanti impegnate in danze frenetiche o rappresentate come feroci cacciatrici. Proprio il tema della caccia, “metafora per una vita sfrenata, estatica”, come sottolineato da Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, costituisce una delle principali novità emerse dallo studio della megalografia: oltre che nelle armi e nelle prede portate dalle menadi lungo il corteo, l’iconografia venatoria ritorna infatti in un secondo fregio, più piccolo, popolato da animali di varie forme e dimensioni.

L’elemento centrale della vasta composizione pittorica è la scena di una donna accompagnata da un vecchio sileno verso il rito di iniziazione ai misteri dionisiaci. Il tema dei riti iniziatici, unito alla ricchezza di dettagli del fregio, ha spinto gli archeologi a confrontare la nuova megalografia con quella rinvenuta nella celeberrima Villa dei Misteri, la dimora romana scoperta nel 1909. Una differenza interessante tra le due pitture parietali sta nella diversa raffigurazione dei personaggi, che nella Casa del Tiaso sono rappresentati su piedistalli, come se fossero statue: una scelta artistica che aggiunge teatralità alla composizione, senza rinunciare alla dinamicità e alla vividezza complessiva della scena.

IL NUOVO RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO NELLA REGIO IX DI POMPEI

L’importante scoperta del fregio è solo l’ultimo di una serie di eccezionali ritrovamenti effettuati dagli studiosi al lavoro nella Regio IX dell’antica città di Pompei: si tratta di un’area di grande interesse, i cui 3200 metri quadrati sono ancora parzialmente coperti dai resti, dove proseguono gli scavi archeologici e gli interventi di messa in sicurezza, avviati per ridurre i rischi legati al dissesto idrogeologico di questo settore. Come avvenuto per altre insule di questa zona, il grande ambiente del Tiaso dionisiaco sarà eccezionalmente aperto al pubblico (su prenotazione) grazie a speciali tour di visita guidati nell’area del cantiere archeologico.

[Immagine in apertura: ufficio stampa e comunicazione del Parco archeologico di Pompei. Foto: Silvia Vacca]

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