Nella Capitale, le Scuderie del Quirinale ospitano una mostra dedicata alla tutela dei beni culturali. Protagoniste sono le figure che, con audaci iniziative individuali e un eroismo fuori dal comune, riuscirono a mettere in salvo parte del patrimonio artistico italiano durante l'ultima guerra mondiale. Da Giulio Carlo Argan a Palma Bucarelli.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale il rischio di perdere per sempre una discreta parte del patrimonio storico e artistico italiano fu serio e concreto. Solo l'impegno e lo sforzo di alcuni eroici funzionari (talvolta neanche più in ruolo all'epoca) ha consentito il salvataggio di innumerevoli dipinti, sculture, libri e opere d'arte che rischiavano di perire sotto il fuoco incrociato del conflitto. Questo è il tuttora misconosciuto quadro storico che intende ricostruire la mostra Arte Liberata. Capolavori salvati dalla guerra. 1937-1947: curata da Luigi Gallo e da Raffaella Morselli, è visitabile dal 16 dicembre al 10 aprile 2023, alle Scuderie del Quirinale di Roma. A ROMA LA MOSTRA SULL'ARTE SALVATA  Nel 1939, di fronte all'imminenza del conflitto armato, il Ministro Giuseppe Bottai diffuse alcune direttive rivolte alla protezione di statue, fontane, affreschi e luoghi di rilievo storico, artistico e culturale. Di conseguenza chiese, monumenti ed edifici di pregio vennero puntellati, imbottiti con sacchi di sabbia e coperti da armature ignifughe: una modalità che l'allestimento della mostra romana intende rievocare, ricordando momenti drammatici per il nostro patrimonio artistico. Innumerevoli dipinti e sculture vennero messi in salvo in depositi improvvisati, ospitati in strutture come la Rocca di Sassocorvaro, il Palazzo dei Principi di Carpegna, l'Abbazia di Montecassino o il Palazzo Ducale di Urbino. Di quest'ultimo, in particolare, nel percorso di visita vengono presentate immagini toccanti che fanno ben capire l'angoscia di quei mesi. In seguito all'armistizio del 1943, ai bombardamenti si aggiunse il pericolo delle razzie dei beni, che impose nuove strategie d'azione. Proprio in quel frangente emersero figure straordinarie come quella di Emilio Lavagnino, che coordinò in maniera individuale e totalmente volontaria il trasporto delle opere d'arte fino a Città del Vaticano, allora considerato un luogo sicuro in quanto territorio neutrale. A lui si devono "escursioni" per setacciare, con grande attenzione, il territorio laziale alla ricerca di opere da portare in salvo all'ombra della cupola di San Pietro. LA TUTELA DELL'ARTE ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE Il percorso espositivo alle Scuderie del Quirinale, che intende essere un'occasione di riflessione a ottant'anni da quegli eventi strazianti, ripropone le "atmosfere" dei depositi d'emergenza. Oltre allo già citato Lavagnino, la mostra rende omaggio ad altre grandi personalità che seppero difendere il patrimonio artistico: fra loro Giulio Carlo Argan, Giulio Battelli, Jole Bovio Marconi, Palma Bucarelli, Giuseppe Poggi, Fernanda Wittgens e Rodolfo Siviero. Una particolare attenzione è stata dedicata a Pasquale Rotondi, che al tempo dirigeva del Palazzo Ducale di Urbino. A questo proposito Luigi Gallo, che oltre ad essere il co-curatore della mostra è l'attuale Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, ha affermato: “È importante che le storie dei protagonisti del salvataggio del nostro patrimonio arrivino chiare al pubblico, rinnovando l'eccezionale valore del lavoro svolto da una compagine di persone che credeva nel valore etico dell'arte, perché senza passato saremmo stati senza futuro. Per esempio, di Pasquale Rotondi, lo storico direttore di Palazzo Ducale, tutti nelle Marche ricordano la lucidità delle sue scelte, la compostezza del suo comportamento, lo spessore della sua cultura”. [Immagine in apertura: Palazzo ducale, Urbino, protezione del cortile lauranesco, Archivio fotografico della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Marche]
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