Il Belvedere di Vienna, l'edificio celebre nel mondo per ospitare il museo che espone i capolavori di Gustav Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka, festeggia con una grande mostra i suoi tre secoli di storia.

Trecento anni e non sentirli: il Belvedere superiore di Vienna è uno dei monumenti più visitati d'Austria, nonché uno dei palazzi settecenteschi più belli d'Europa: nel capolavoro dell'architetto Johann Lucas Von Hildebrandt tutto è meraviglia. Non stupisce il suo successo in termini turistici, dato che oltre alla sontuosità delle decorazioni barocche interne fa da contraltare la presenza della Österreichische Galerie Belvedere, che espone icone mondiali dell'arte come Il bacio di Gustav Klimt. La mostra intitolata The Belvedere. 300 Years a Place of Art è l'occasione per ripercorrere i primi trecento anni dell'edificio. I lavori al Belvedere superiore infatti si conclusero proprio nel 1723, quando fu inaugurato come residenza estiva in mezzo al verde del principe Eugenio di Savoia, che lo affiancò al suo palazzo d'inverno situato in centro città, a due passi dal duomo di Santo Stefano. L'esposizione, aperta fino al 7 gennaio 2024, è ospitata nell'edificio all'estremità nord dei giardini, all'interno del Belvedere inferiore, e narra la storia del monumento dai primi decenni del Settecento fino a oggi. LA GLORIOSA STORIA DEL BELVEDERE DI VIENNA La costruzione del Belvedere iniziò nel 1712 e si protrasse per più di un decennio, ma non appena i primi visitatori videro gli affreschi della Marmorsaal di Carlo Innocenzo Carloni rimasero a bocca aperta. Il principe Eugenio di Savoia visse nell'edificio fino alla sua morte, avvenuta nel 1736. Divenuto proprietà imperiale nel 1744, nel 1770 il palazzo ospitò il matrimonio tra la sventurata Maria Antonietta, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, e il delfino di Francia Luigi XVI. In seguito, tra il 1770 e il 1776, confluirono nel palazzo del Belvedere superiore le opere d'arte in precedenza conservate all'interno dello Stallburg, un edificio quattrocentesco oggi parte della Hofburg. Nel 1777 la sovrana Maria Teresa aprì al pubblico la Galleria d'arte imperiale, che per l'occasione venne allestita in maniera quasi moderna, con tanto di didascalie a corredo dei dipinti e di suddivisione delle opere in scuole nazionali e regionali: la visione di Maria Teresa era pienamente illuminista, e vedeva nell'arte uno strumento didattico che portava alla crescita intellettuale. UN EDIFICIO SIMBOLO DELLA STORIA D'AUSTRIA La grandezza delle collezioni imperiali era tale che fu presto chiaro a tutti che il Belvedere, pur di notevoli dimensioni, non era più sufficiente a conservare ed esporre le opere in maniera efficace. Fu pertanto costruito un apposito edificio di stile eclettico sul Ring, l'attuale Kunsthistorisches Museum. Il palazzo attraversò una fase complessa tra il 1938 e il 1945, quando fu utilizzato per conservare i beni artistici trafugati durante i terribili spogli nazisti, in seguito poi in gran parte restituiti. Nel 1955 il Belvedere superiore conferma il suo ruolo di edificio dal forte valore simbolico, in quanto il trattato di Stato austriaco, che pose le basi per la rinascita del Paese nel Dopoguerra, fu firmato proprio all'interno dell'edificio. L'esposizione dedicata ai trecento anni del palazzo è un'occasione unica per scoprire un edificio in grado di incarnare come nessun altro gli ultimi tre secoli di storia austriaca. [Immagine in apertura: Gerhart Frankl, Vienna Revisited II, 1948 © Belvedere, Vienna]
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