Artista simbolo del Rinascimento italiano, Botticelli è la star indiscussa del docufilm in arrivo nelle sale cinematografiche il 28, 29 e 30 novembre. Un'occasione per riscoprire il suo legame con Firenze e tutta la bellezza dei suoi capolavori pittorici.

Non ha bisogno di presentazioni Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, universalmente noto come Botticelli, pittore che ha scritto un capitolo fondamentale del Rinascimento italiano e che tuttora è un modello di riferimento per artisti, fotografi e registi ‒ basti pensare a Andy Warhol, Jeff Koons, David LaChapelle, Lady Gaga. Eppure, per gli oltre trecento anni successivi alla sua morte, la fama di Botticelli fu oscurata dall'oblio, cui posero fine Ruskin e i Preraffaelliti nell'Ottocento, riscoprendo il talento ineguagliabile dell'artista toscano. IL DOCUFILM SU BOTTICELLI Ripercorre la sua vicenda il docufilm atteso nelle sale cinematografiche i prossimi 28, 29 e 30 novembre all'interno del progetto La Grande Arte al Cinema targato Nexo Digital. Intitolata Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza, la pellicola, prodotta da Sky, Ballandi e Nexo Digital con il patrocinio del Comune di Firenze, ideata e scritta da Francesca Priori e diretta da Marco Pianigiani, conta sulla voce narrante di Jasmine Trinca per accompagnare il pubblico alla scoperta della straordinaria vicenda di cui Botticelli fu protagonista nella cornice della Firenze medicea. BOTTICELLI E FIRENZE Con Lorenzo de’ Medici la città toscana vive un'epoca di grande fermento culturale, trasformandosi in un museo a cielo aperto grazie al florilegio delle botteghe di artisti che trovano a Firenze il fulcro della propria attività. Anche Botticelli trae spunto da un clima in cui l'arte entra in dialogo costante con il potere, rispondendo alle esigenze di committenti pubblici e privati. La pittura di Botticelli e i temi da lui indagati saranno approfonditi, nel corso del docufilm, da esperti del calibro di Alessandro Cecchi, direttore del museo Casa Buonarroti di Firenze, Ana Debenedetti, curatrice della sezione disegni e dipinti del Victoria & Albert Museum di Londra, Franco Cardini, professore di Storia Medievale all’Università di Firenze, Jonathan Nelson, professore di storia dell’arte presso la Syracuse University di Firenze, Marco Ciatti, direttore dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, Kate Bryan, storica dell’arte, Chiara Cappelletto, professore associato di estetica al Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, Edward Buchanan, direttore creativo di Sansovino 6. I CAPOLAVORI DI BOTTICELLI A spiccare sono soprattutto due fra le opere più iconiche di Botticelli, la Primavera (1478-82) e la Nascita di Venere (1483-85), che rispondono alle istanze promosse dalla corte medicea, ispirandosi al mondo della mitologia e a un culto dell'armonia e della bellezza tradotto dal pittore in forme morbide e sinuose e in colori vivaci. La morte di Lorenzo il Magnifico nel 1492 sancisce la fine di un'epoca d'oro e una virata verso temi che trovano eco anche nelle opere di Botticelli, come la Natività Mistica (1501) e il Compianto sul Cristo Morto (1495-1500), dove le linee perdono la loro sinuosità e i contrasti cromatici diventano inesorabilmente netti. [Immagine in apertura: il regista Marco Pianigiani e l'autrice Francesca Priori nel backstage della pellicola Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza agli Uffizi. ® Sky - Federica Belli]
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