Primo architetto italiano a ricevere il prestigioso Pritzker Prize nel 1990, Aldo Rossi viene omaggiato da una mostra di oltre 110 disegni e opere grafiche. Accade nella capitale tedesca, alla Tchoban Foundation. Museum for Architectural Drawing, con un progetto che include anche lavori mai esposti al pubblico prima d'ora. 


Scomparso all'età di 66 anni, nel 1997, Aldo Rossi continua a essere uno dei più influenti, autorevoli e discussi progettisti italiani del Novecento. La sua eredità, sia in termini teorici che di edifici costruiti, è ripetutamente al centro di progetti di ricerca, libri e mostre. Sulla sua opera grafica e sul suo modo di concepire e impiegare il disegno a mano si sofferma, fino al 14 maggio prossimo, la mostra berlinese Aldo Rossi. Insulae. I DISEGNI DI ALDO ROSSI IN MOSTRA A BERLINO Ospitata alla Tchoban Foundation. Museum for Architectural Drawing, nella capitale tedesca, la rassegna è curata da Chiara Spangaro e Nadejda Bartels ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi. Quest'ultima istituzione, sorta nel 2005 su iniziativa dei figli Vera e Fausto Rossi, si occupa di indagare e divulgare specifici aspetti, anche meno noti, della produzione dell'architetto; in particolare lavora con istituti di ricerca internazionali per esposizioni temporanee o iniziative culturali. Proprio quanto avvenuto nel caso di Aldo Rossi. Insulae, che presenta oltre 110 fra opere grafiche e disegni del pluripremiato progettista milanese, in larga parte svelati per la prima volta al pubblico proprio in questa occasione. L'ARCHITETTURA SECONDO ALDO ROSSI  Tre le traiettorie narrative della rassegna, che nel titolo attinge dal termine latino "insulae" per fare riferimento a un metodo costruttivo spesso incorporato da Rossi nella sua pratica. Ciascuna sezione – Corpus Mediolanensis, Insula, Works for Berlin – contribuisce a rivelare la "cifra inconfondibile" dell'architetto: la sua predilezione per le forme pure e per la geometria, i suoi riferimenti storici, l'influenza dell'antichità sulla sua opera che lo pose in controtendenza rispetto alla sua epoca. Si procede dal nucleo di stampe a colori di Corpus Mediolanensis, che fanno luce su tre decenni di produzione architettonica e nel design, per approdare ai disegni di Insula ispirati ai modelli di antichità e alla loro reinterpretazione da parte di artisti barocchi, come Giovanni Battista Piranesi e Claude Lorrain. Affiancata da un catalogo dedicato, la mostra apre infine un varco nel particolare legame di Rossi con Berlino, città che ha svolto un ruolo importante nella sua carriera e per la quale ha progettato a lungo. In alcuni casi, come quello del colorato quartiere Schützenstraße, si tratta di interventi che si sono concretizzati; di altri invece, come il German Historical Museum, restano esclusivamente le sue visioni su carta. Da riscoprire (o conoscere) grazie a questa speciale mostra. [Immagine in apertura: Ohne Titel, undatiert Aquarell und Tinte auf Papier 36,6 x 50,5 cm. Privatsammlung. © Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi]
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