Misteriosa, controversa, intensa, fondamentale: la figura di Maria Maddalena ha percorso la storia dell'arte dall'epoca pre-cristiana fino ai giorni nostri, incoraggiando anche cineasti e scrittori a indagare nel profondo la sua immagine e il ruolo assegnatole da alcuni vangeli. La nuova mostra dei Musei San Domenico di Forlì sta per offrirne una lettura senza precedenti.

Dopo Dante, la visione dell’arte e Ulisse - L'arte e il mito, i Musei San Domenico di Forlì stanno per accogliere un'altra importante mostra. Ai progetti espositivi rispettivamente dedicati al Sommo Poeta e al protagonista dell'Odissea di Omero, sta per seguire la rassegna che accende i riflettori su una delle più intense (e complesse) figure femminili della storia e della tradizione cristiana: Maria di Màgdala.LA FIGURA DELLA MADDALENA NELL'ARTE Visitabile dal 27 marzo al 10 luglio 2022, Maddalena. Il mistero e l’immagine tratteggia un ritratto inedito e multisfaccettato di un personaggio che nel corso dei secoli ha ispirato molteplici letture da parte di artisti, letterati e cineasti. La vicenda umana della Maddalena e il suo speciale legame con Gesù hanno guidato la mano di generazioni di pittori o scultori, senza tuttavia lasciare indifferenti letterati e cineasti. Anche la letteratura e il cinema si sono soffermati su di lei, restituendo chiavi interpretative del suo percorso e del rilevante ruolo che, secondo alcuni vangeli, avrebbe avuto: la Maddalena sarebbe infatti stata testimone diretta della crocifissione di Gesù e la prima persona ad annunciarne l'avvenuta resurrezione. “Con lei l’arte si è confrontata trovando occasioni interpretative per ridefinire volta a volta sé stessa e rappresentare il sentimento del proprio tempo, fino a trasformarla in un mito”, ha sottolineato Gianfranco Brunelli, direttore generale dell'attesa mostra.A FORLÌ IL MISTERO E IL FASCINO DELLA MADDALENA  Prendendo in esame un asse temporale esteso dal III sec. d.C. fino al Novecento, Maddalena. Il mistero e l’immagine riunisce nel segno di Maria di Màgdala le opere di artisti distanti per epoca e stile. Oltre 200 i capolavori in mostra, eseguiti da Masaccio, Crivelli, Van der Weiden, Bellini, Perugino, Barocci, Savoldo, Mazzoni, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Domenichino, Lanfranco, Mengs, Canova, Hayez, Delacroix, Böcklin, Previati, Rouault, Chagall, de Chirico, Guttuso, Melotti, Sutherland e Bill Viola. Il percorso espositivo documenta le evoluzioni interpretative di questa affascinante e misteriosa figura, che nelle rappresentazioni più recenti, realizzate fra Ottocento e Novecento, diviene emblema della protesta e del dramma di un’epoca, dopo essere stata associata, soprattutto dall'iconografia classica, a un'immagine unicamente dolente. Ma qual è stata la sua vera identità? Perché la ricostruzione della sua parabola sfugge alle definizioni univoche, a tal punto da averla resa nel tempo sinonimo di sentimenti e condizioni fra loro contrastanti? Domande alle quali, attraverso i linguaggi e le espressioni dell'arte, la mostra forlivese proporrà possibili risposte. [Immagine in apertura: Francesco Hayez, Santa Maria Maddalena penitente nel deserto, 1825, olio su tela, cm 125x102x4. Collezione Franco Maria Ricci, Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)]
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