Ritenuto distrutto per mano fascista, il dipinto “Fraud in the Garden” di Yves Tanguy è stato scoperto grazie a un team internazionale di studiosi. La ricerca sarà presto documentata all'interno di una speciale pubblicazione.

Ci sono opere d'arte che conservano storie straordinarie: sepolte sotto la coltre del tempo tornano a galla in maniera inaspettata, rivelando informazioni fino a quel momento ignote su di esse e sui loro autori. Così è per Fraud in the Garden, il capolavoro di Yves Tanguy creduto distrutto eppure riscoperto a quasi un secolo di distanza dalla sua produzione. UNO SGUARDO AL CONTESTO STORICO Siamo a Parigi, il 3 dicembre 1930. Presso lo Studio 28 di Montmartre, luogo simbolo delle avanguardie di quegli anni, viene presentato al pubblico L’Âge d’Or, il film diretto da Luis Buñuel e sceneggiato insieme a Salvador Dalí. Condensando alcuni dei temi più cari al regista, la pellicola è un attacco alle istituzioni borghesi, alla Chiesa e ai limiti imposti dalle istituzioni tradizionali. Un lavoro fortemente innovativo, partorito da Buñuel in un clima altamente sperimentale dal punto di vista artistico eppure sempre più minacciato dalle insofferenze di una società prossima allo scontro bellico. Oltre alla proiezione del film, il piccolo teatro ospita nel corso della stessa serata una rassegna espositiva di opere surrealiste. Nell'atrio dell'edificio spiccano sui loro cavalletti o appesi alle pareti i dipinti di una cerchia ristretta di autori della Ville Lumière. Su tutti Yves Tanguy, lo stesso Dalí, Man Ray e Joan Miró. IL CAPOLAVORO DI YVES TANGUY È in questo clima all'insegna della migliore sperimentazione che, nel corso della serata, irrompono all'interno del cinema due gruppi di estremisti di destra. Imprecando contro gli artisti, e urlando slogan di stampo razzista e antisemita, i vandali gettano a terra, squarciano e distruggono alcuni dei dipinti in mostra, devastando il teatro e minacciando gli organizzatori. L'entusiasmo di quell'incontro lascia presto spazio alla desolazione, segnando una delle pagine più tristi della vita culturale parigina di quegli anni. Una delle opere esposte in quell'evento torna oggi sotto i riflettori grazie a una recente scoperta, riportata sulle pagine del Guardian. Il capolavoro Fraud in the Garden, realizzato da Tanguy poche settimane prima di di quel tragico evento, è stato ritrovato e restaurato grazie alle nuove tecnologie, smentendo la tesi secondo cui l'opera fosse stata distrutta nel corso di quella notte turbolenta. I DETTAGLI DELLA RICERCA A confermarlo è la scienziata per il patrimonio culturale e accademica americana Jennifer Mass, che ha guidato la recente missione, affiancata da un team di esperti composto dall'art conservator Becca Pollak e dagli storici dell'arte Charles Stuckey e Stephen Mack, che si sta occupando del catalogo ragionato di Tanguy. , la studiosa ha analizzato una versione del dipinto fino a oggi ritenuta non vera. Acquistata da un collezionista francese nel 1985, la tela è stata attentamente esaminata ai raggi X e attraverso varie analisi in laboratorio. Creduto una copia dell'opera in questione, il manufatto è stato dichiarato originale.  Sopravvissuto all'incursione nazista, il dipinto (grande 92 x 73 cm, e raffigurante un paesaggio onirico) venne riparato dopo quella notte, rendendo quasi invisibili all'occhio umano i segni causati dal barbaro attacco. LA FUTURA PUBBLICAZIONE La ricerca (che ha visto coinvolte istituzioni quali il Bard Graduate Center di New York, il SUNY Buffalo State College e il Metropolitan Museum of Art di New York) sarà propriamente illustrata all'interno di un pubblicazione in uscita la prossima primavera. Il volume, curato da Austin Nevin, Maria Perla Colombini e Ilaria Degano, promette nuove riflessioni tanto sul dipinto di Tanguy quanto sulle vicende politiche e culturali di quegli anni turbolenti. [Immagine in apertura: Slashed masterpieces by Yves Tanguy, Salvador Dalí, and Man Ray in the aftermath of a December 3, 1930 violent attack by the proto-Fascist French Ligue des Patriotes (League of Patriots) and Anti-Jewish League on a surrealist film, L’Âge d’Or, and a surrealist art exhibition at the movie theater Studio 28 in Paris. Courtesy Charles Stuckey]
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