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Fotografia | Sky Arte

Torre Guaceto, 19 maggio, ore 5.24

Alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare una mostra fotografica documenta il bizzarro pellegrinaggio di due musicisti, due registi e un fotografo nell’ultimo tratto della Via Francigena, al seguito di un asino e del suo custode.

Un asino e sei uomini sulla Via Francigena, per un’azione artistica lunga 200 km

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La Fondazione Modena Arti Visive, l’Istituto Superiore d’Arte “A. Venturi” e la famiglia del giovane Davide Vignali, scomparso nel 2011, presentano la nuova edizione del bando che premia gli studenti dell’Emilia-Romagna e le loro creazioni video e fotografiche. Per partecipare c’è tempo fino al 6 maggio.

Il bando video-fotografico rivolto agli studenti dell’Emilia-Romagna

Paolo Pellion di Persano, Lara Favaretto, I poveri sono matti, 2005. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli - Torino CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli. Donazione eredi Paolo Pellion.

Dal 2 maggio al 2 giugno, la prima edizione dell’"EXPOSED Torino Foto Festival" porta i protagonisti della fotografia contemporanea in tutte le più importanti istituzioni e realtà indipendenti della città, per un totale di 20 mostre e un ricco cartellone di eventi, performance e talk.

A Torino il nuovo festival tutto dedicato alla fotografia

© Valery Poshtarov

Mentre si avvicina la 14esima edizione del festival fotografico "Cortona On The Move", prende il via il concorso che supporta gli artisti contemporanei con un premio in denaro e la possibilità di partecipare all’edizione 2025. Per candidarsi c’è tempo fino al 18 maggio.

La call per fotografi di Cortona On The Move

Sicilian peasant telling an American officer which way the Germans had gone, near Troina, Italy, August 1943 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita, dal 14 maggio al 13 ottobre, 300 scatti del celebre fotoreporter Robert Capa. Dalla Seconda Guerra Mondiale, passando per la Guerra Civile Spagnola e la Guerra d’Indocina, le immagini del fotografo raccontano con empatia le vite delle popolazioni vittime dei conflitti.

300 scatti di Robert Capa in mostra a Milano

A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece © Mohammed Salem, Palestine, Reuters

Il più importante premio di fotogiornalismo torna a celebrare la forza delle immagini che raccontano storie di conflitto, speranza e umanità. Ecco quali sono gli scatti vincitori del "World Press Photo 2024", selezionati tra migliaia di candidature provenienti da tutto il mondo.

Gli scatti vincitori del World Press Photo 2024

The intersection of 60th Street and Park Avenue. Taken on March 27, 2020 at 10:02:25 AM. Photo by Charlie Bennet

Il 20 marzo 2020, l'allora governatore di New York Andrew Cuomo, nel tentativo di frenare la rapida diffusione del virus Covid-19, varò la storica misura restrittiva che obbligava i residenti della metropoli a confinarsi nelle loro abitazioni. A quel tempo, la maggior parte delle persone in tutto il mondo non aveva mai sentito parlare di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-street-art-coronavirus" target="_blank">lockdown</a>, di quarantena, di isolamento e di distanziamento sociale. E ciò che si prospettava sembrava uno scenario inimmaginabile fino a poco prima. Invece, ben presto, quella inconsueta terminologia pandemica divenne prepotentemente parte del nostro vocabolario collettivo e quei provvedimenti, regole su cui costruire la nostra nuova quotidianità. 
Quella primavera, una New York svuotata dai suoi abitanti – così come gran parte delle località del mondo – ha vissuto, quindi, un tempo surreale, sospeso, fatto di silenzi e di strana quiete. A due anni di distanza, grazie all’obiettivo del fotografo svedese – residente nella Grande Mela da oltre dieci anni – Charlie Bennet, gli scatti di quella inedita e straniante dimensione, sono ora raccolti in un libro fotografico intitolato "On Pause: Three Months That Changed New York". L’interessante progetto editoriale, pubblicato da <a href="https://www.winifredpublishing.com/" target="_blank">Winifred Publishing</a>, è a cura della giornalista Helena Gustavsson e dall'art director Jon Palmqvist.

Gli scatti di Bennet immortalano scorci iconici, celebri strade, leggendari parchi e ponti, e tutti quei luoghi che hanno reso riconoscibile <a href="https://arte.sky.it/news/claes-oldenburg-scultura-new-york">New York City</a>
su cartoline, nei film, nelle fotografie d'autore e tra le pagine di best seller mondiali ambientati nella “città che non dorme mai”. Ma in quelle foto la città appare, per la prima volta, come assopita: Chinatown, Park Avenue, Central Park, il Grand Central Terminal, la 5th Avenue, Bryant Park, pagina dopo pagina, risultano come congelati: messi in pausa in attesa di una nuova vita.

The intersection of 57th Street and 3rd Avenue. Taken on March 29, 2020 at 9:41:09 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 57th Street and 3rd Avenue. Taken on March 29, 2020 at 9:41:09 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 42nd St. and 5th Avenue. Taken on April 19, 2020 at 10:45:46 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 42nd St. and 5th Avenue. Taken on April 19, 2020 at 10:45:46 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 29th St. and 10th Avenue. Taken on May 2, 2020 at 10:01:50 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 29th St. and 10th Avenue. Taken on May 2, 2020 at 10:01:50 AM. Photo by Charlie Bennet

Bethesda Terrace in Central Park is usually teeming with people. But during the Covid-19 lockdown in the spring of 2020, it was desolate. Taken on March 31, 2020 at 8:54:48 AM. Photo by Charlie Bennet

Bethesda Terrace in Central Park is usually teeming with people. But during the Covid-19 lockdown in the spring of 2020, it was desolate. Taken on March 31, 2020 at 8:54:48 AM. Photo by Charlie Bennet

Bryant Park, located just steps from the New York Public Library, is usually filled with people, especially on a nice spring day. Taken on April 24, 2020 at 9:24:29 AM. Photo by Charlie Bennet

Bryant Park, located just steps from the New York Public Library, is usually filled with people, especially on a nice spring day. Taken on April 24, 2020 at 9:24:29 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 8th Street and 6th Avenue. Taken on May 2, 2020 at 6:23:06 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 8th Street and 6th Avenue. Taken on May 2, 2020 at 6:23:06 AM. Photo by Charlie Bennet

The intersection of 60th Street and Park Avenue. Taken on March 27, 2020 at 10:02:25 AM. Photo by Charlie Bennet

Le immagini di New York deserta ai tempi del lockdown

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Mammals © Amos Nachoum

Annunciati i vincitori della seconda edizione dei “World Nature Photography Awards”, il contest dedicato a fotografi professionisti e amatoriali di tutto il mondo che invita a vedere il nostro pianeta da una prospettiva diversa, più positiva e costruttiva. La foto che ha vinto sia per la categoria “Behaviour – Mammals”, sia il primo premio generale di mille dollari messi a disposizione per l’intero concorso, è stata scattata dal fotografo statunitense Amos Nachoum, che, dopo un appostamento durato ore in attesa della bassa marea, è riuscito a immortalare una foca leopardo pronta ad addentare un pinguino Papua. 
Sono tredici in tutto le categorie premiate. Per la sezione “Behaviour&nbsp;– Invertebrates” vince lo scatto di Chin Leong Teo che mostra un trio di formiche rosse che si ingegnano tra loro per non bagnarsi. Per la categoria dedicata agli&nbsp;uccelli, invece,&nbsp;la fotografia scelta per il primo posto è quella scattata da&nbsp;Ashok Behera: l'immagine&nbsp;inquadra il cadavere di uno gnu che viene divorato da un grifone africano, mentre una volpe, sullo sfondo, attende pazientemente il suo turno.&nbsp;
La rana fotografata da Shayne Kaye si aggiudica la sezione dedicata a rettili e anfibi, mentre&nbsp;per la categoria “Nature photojournalism” a salire sul gradino più alto del podio è Alain Schroeder: la sua fotografia&nbsp;ritrae una femmina di orango di tre mesi, tratta in salvo nel villaggio indonesiano di Blang Pidie prima di essere operata da un’equipe di chirurghi svizzeri. Tra i vincitori del premio spiccano infine i nomi degli italiani Federico Testi e&nbsp;Alessandro Gruzza. Il primo si è imposto sugli altri partecipanti all'interno della sezione "Nature Art"; il secondo si è aggiudicato il secondo premio nella categoria "Planet Earth’s landscapes and environments". Per conoscere tutti gli altri scatti premiati vi invitiamo a visionare la <a href="https://www.worldnaturephotographyawards.com/winners-2021" target="_blank">pagina ufficiale&nbsp;del premio</a>.

World Nature Photography Awards 2021. Animal portraits © Tom Vierus

World Nature Photography Awards 2021. Animal portraits © Tom Vierus

World Nature Photography Awards 2021. Animals in their habitat © Thomas Vijayan

World Nature Photography Awards 2021. Animals in their habitat © Thomas Vijayan

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Amphibians and reptiles © Shayne Kaye

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Amphibians and reptiles © Shayne Kaye

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Birds and reptiles © Ashok Behera

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Birds and reptiles © Ashok Behera

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Invertebrates © Chin Leong Teo

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Invertebrates © Chin Leong Teo

World Nature Photography Awards 2021. Behaviour – Mammals © Amos Nachoum

World Nature Photography Awards 2021. Black and white © Vince Burton

World Nature Photography Awards 2021. Black and white © Vince Burton

World Nature Photography Awards 2021. Nature art © Federico Testi

World Nature Photography Awards 2021. Nature art © Federico Testi

World Nature Photography Awards 2021. Nature photojournalism © Alain Schroeder

World Nature Photography Awards 2021. Nature photojournalism © Alain Schroeder

World Nature Photography Awards 2021. People and nature © Sabrina Inderbitzi

World Nature Photography Awards 2021. People and nature © Sabrina Inderbitzi

World Nature Photography Awards 2021. Planet Earth’s landscapes and environments © Sam Wilson

World Nature Photography Awards 2021. Planet Earth’s landscapes and environments © Sam Wilson

World Nature Photography Awards 2021. Urban wildlife © Matthijs Noome

World Nature Photography Awards 2021. Urban wildlife © Matthijs Noome

I vincitori del World Nature Photography Awards

© Luigi Spina per Sing Sing. Il corpo di Pompei © 5 Continents Editions, Milano

Come quando si rovista dentro un impolverato baule e si scoprono ricordi di una vita lontana ancora pulsante: è questa l'essenza del progetto fotografico intitolato “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-luigi-spina-pompei-mann-napoli">Sing Sing. Il corpo di Pompei</a>”. A curarlo è il fotografo campano <a href="https://arte.sky.it/foto/parco-pompei-fotografia-luigi-spina">Luigi Spina</a>,&nbsp;che lo espone in una <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/luigi-spina-fotografia-pompei-mann-napoli" target="_blank">mostra</a> in&nbsp;programma fino al 30 giugno presso le sale della Villa dei Papiri del <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-gabinetto-segreto-mann-napoli">Museo Archeologico Nazionale di Napoli.</a> Una selezione di 50 emozionanti scatti rigorosamente in bianco e nero che, per la prima volta, documentano e riportano alla luce gli oggetti della vita quotidiana delle città vesuviane - Pompei ed Ercolano - violentemente fermata dalla devastante eruzione del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-vesuvio-archivio-alinari-ercolano">Vesuvio</a>
del 79 d.C. Manufatti in bronzo, vetro e ceramica, candelabri, vasellame in terracotta, anfore, statuette votive e perfino pezzi di pane bruciato, ritrovati grazie alle campagne di scavi archeologici condotte tra Settecento e Ottocento, sono stati immortalati da Spina nei mitici e inaccessibili depositi dei sottotetti del museo Archeologico di Napoli chiamati, negli anni Settanta, Sing Sing come il carcere americano di massima sicurezza. Oggetti addormentati su scaffali e mensole, utensili e attrezzi allineati e impilati da centinaia di anni, pezzi di vita quotidiana inscatolata e catalogata che torneranno - a breve - a farsi conoscere dal pubblico in modo ufficiale e a raccontare nuove e vecchie storie. Ad&nbsp;accompagnare la rassegna è&nbsp;un&nbsp;volume pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/foto/libro-omar-victor-diop" target="_blank">5 Continents Editions</a>.

© Luigi Spina per Sing Sing. Il corpo di Pompei

© Luigi Spina per Sing Sing. Il corpo di Pompei&nbsp;

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Tesori e segreti di Pompei nelle foto di Luigi Spina

Off Site Art. Letizia Battaglia, L'Aquila, 7 febbraio 2022. Photo Filippo Zoccoli

È un'unione perfetta quella messa in scena dalla nuova Casa delle Donne de L'Aquila, luogo di dialogo,
ricerca e lotta per la difesa della parità di genere. A&nbsp;trasformare i
ponteggi e le impalcature che circondano la futura sede, in via di
completamento presso il piazzale Collemaggio della città, sono gli scatti di&nbsp;<a href="https://arte.sky.it/news/letizia-battaglia-l-aquila" target="_blank">Letizia Battaglia</a>.
Grazie alla collaborazione
dell'associazione <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/illustrazioni-fumetti-cantieri-laquila" target="_blank">Off Site Art</a>, gli scatti in bianco e nero della
fotografa siciliana sono stati scelti per trasformare il cantiere in
una sorta di luogo espositivo a cielo aperto, narrando in maniera
eloquente la mission dell'istituzione. A spiccare sono infatti le
immagini della Battaglia relative all'universo femminile. Si tratta
di fotografie poetiche e carnali, realizzate dalla grande artista nel
corso della sua <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-26-novembre-letizia-battaglia" target="_blank">lunga carriera</a>. Il progetto (curato da Camilla Carè)
si inserisce nell'ambito di "Meraviglioso Reale", l'iniziativa
promossa dall'associazione Off Site Art ‒ che dal 2014 affianca i
lavori di ricostruzione successivi al terremoto con una serie di
efficaci interventi artistici.

Off Site Art. Letizia Battaglia, L'Aquila, 7 febbraio 2022. Photo Alessandra Iezzi

Off Site Art. Letizia Battaglia, L'Aquila, 7 febbraio 2022. Photo Alessandra Iezzi

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Site Art. Letizia Battaglia, L'Aquila, 7 febbraio 2022. Photo Filippo
Zoccoli

Gli scatti di Letizia Battaglia per la Casa delle Donne dell'Aquila

Massimo Sestini, il Vesuvio al crepuscolo, dall’elicottero della Polizia di Stato, 7 aprile 2016  ﻿© Massimo Sestini

È un eccezionale racconto per immagini quello descritto all’interno della rassegna “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-vesuvio-archivio-alinari-ercolano" target="_blank">Il formidabil monte, il Vesuvio nelle fotografie dell’Archivio Alinari</a>”, un tuffo nel passato che si avvale di ben 58 fotografie storiche per mostrare il famoso vulcano in una chiave del tutto inedita. Simbolo di bellezza e distruzione, nonché parte integrante dell’identità stessa del territorio campano, il Vesuvio rivela i suoi molteplici volti in questa straordinaria esposizione allestita presso il MAV di Ercolano. Provenienti dal rinomato <a href="https://arte.sky.it/news/firenze-fondazione-alinari-fotografia-museo" target="_blank">Archivio Alinari</a>, gli scatti in mostra si susseguono attraverso un percorso suddiviso in due sezioni, che coprono un arco di tempo incluso fra&nbsp;la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo: “Il Vesuvio – tra fotografia del Grand Tour e sperimentazione” ed “Eruzioni”. Se nella prima il vulcano è inteso sia come meta turistica sia come soggetto da immortalare in foto souvenir, nella seconda emerge invece <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-luigi-spina-pompei-mann-napoli" target="_blank">il suo lato più temibile e pericoloso</a>. Chiude la rassegna il ciclo di fotografie aeree realizzate nel 2016 dal fotoreporter <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-firenze-fotografia-massimo-sestini-forte-belvedere" target="_blank">Massimo Sestini</a>. La mostra è visitabile&nbsp;fino al prossimo 17 aprile.

Frank Alvord Perret, Turisti durante un’escursione in portantina sulle pendici del Vesuvio, 1906, stampa fotomeccanica in collotipia, 18x23 cm, all’interno dell’album Vesuvio&nbsp;dedicato a R.V. Matteucci direttore del Reale Osservatorio Vesuviano, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Frank Alvord Perret, Turisti durante un’escursione in portantina sulle pendici del Vesuvio, 1906, stampa fotomeccanica in collotipia, 18x23 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Autore non identificato, Eruzione del Vesuvio. 1895. Interno del Cratere, diapositiva su lastra di vetro colorata a mano, 8x9 cm, Archivi Alinari-archivio Roster, Firenze

Autore non identificato, "Eruzione del Vesuvio. 1895. Interno del Cratere", diapositiva su lastra di vetro colorata a mano, 8x9 cm, Archivi Alinari-archivio Roster, Firenze

Giorgio Sommer, L’eruzione del Vesuvio del 26 aprile 1872 alle ore 15 e 30, stampa all’albumina su carta, 18x24 cm, all’interno dell’album Italia, 1874, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Giorgio Sommer, L’eruzione del Vesuvio del 26 aprile 1872 alle ore 15 e 30, stampa all’albumina su carta, 18x24 cm, all’interno dell’album “Italia”, 1874, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

James Graham, Il Nasone di Somma del Vesuvio dopo l’eruzione vulcanica del 1855, stampa all’albumina su carta, 28,5x22,5 cm, all’interno dell’album Italy, 1864, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

James Graham, Il Nasone di Somma del Vesuvio dopo l’eruzione vulcanica del 1855, stampa all’albumina su carta, 28,5x22,5 cm, all’interno dell’album “Italy”, 1864, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Edizione Esposito, Pompei. Impronte umane di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., 1890 ca. stampa all’albumina colorata a mano su carta, 19,5x24,5 cm, all’interno dell’album Italie III - Italie - Naples-mars 1904, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Edizione Esposito, Pompei. Impronte umane di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., 1890 ca. stampa all’albumina colorata a mano su carta, 19,5x24,5 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Autore non identificato, Colata lavica del Vesuvio incandescente che investe un edifico nei pressi di Napoli, marzo 1944, stampa alla gelatina sali d’argento su carta, 10,5 x13 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Autore non identificato, Colata lavica del Vesuvio incandescente che investe un edifico nei pressi di Napoli, marzo 1944, stampa alla gelatina sali d’argento su carta, 10,5 x13 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Autore non identificato, Gruppo con bambini che fugge in campagna dopo l’eruzione del Vesuvio del 1944, stampa alla gelatina sali d’argento su carta, 10x13 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Autore non identificato, Gruppo con bambini che fugge in campagna dopo l’eruzione del Vesuvio del 1944, stampa alla gelatina sali d’argento su carta, 10x13 cm, Archivi Alinari-collezione album, Firenze

Stabilimento Giacomo Brogi, Veduta generale degli scavi di Ercolano, 1880 ca., negativo su lastra di vetro alla gelatina sali d’argento, 21x27 cm, Archivi Alinari-archivio Brogi, Firenze

Stabilimento Giacomo Brogi, Veduta generale degli scavi di Ercolano, 1880 ca., negativo su lastra di vetro alla gelatina sali d’argento, 21x27 cm, Archivi Alinari-archivio Brogi, Firenze

Stabilimento Giacomo Brogi, Strada del Vesuvio con vista dell’Osservatorio, 1880 ca., negativo su lastra di vetro alla gelatina sali d’argento, 21x27 cm, Archivi Alinari-archivio Brogi, Firenze

Stabilimento Giacomo Brogi, Strada del Vesuvio con vista dell’Osservatorio, 1880 ca., negativo su lastra di vetro alla gelatina sali d’argento, 21x27 cm, Archivi Alinari-archivio Brogi, Firenze

Robert Rive, Napoli. Veduta dalla Certosa di S.Martino, 1870 ca., stampa all’albumina su carta, 19,7x25,3 cm, Archivi Alinari, Firenze

Robert Rive, Napoli. Veduta dalla Certosa di S.Martino, 1870 ca., stampa all’albumina su carta, 19,7x25,3 cm, Archivi Alinari, Firenze

Massimo Sestini, Il Vesuvio al crepuscolo, dall’elicottero della Polizia di Stato, 7 aprile 2016&nbsp;&nbsp;© Massimo Sestini

Il Vesuvio come non l’avete mai visto

In Luce. Photo Alessandra Chemollo

Si intitola "in luce. Fotografie di Alessandra Chemollo nella Gypsotheca di Possagno" la mostra che mette in dialogo la fotografa&nbsp;<a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/12/mestre-fotografia-manifesti-architettura-alessandra-chemollo" target="_blank">Alessandra Chemollo</a> con <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antonio-canova-pinacoteca-bologna" target="_blank">Antonio Canova</a> e il grande architetto veneto <a href="https://arte.sky.it/foto/architettura-carlo-scarpa-libro-casa-canal-grande-venezia" target="_blank">Carlo Scarpa</a>. Promossa in vista del bicentenario della morte di Canova dal Museo Gypsotheca Antonio Canova in collaborazione con Bugno Art Gallery, la rassegna è ospitata fino al prossimo 27 marzo negli spazi della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Forte punto di contatto fra i tre protagonisti è proprio la storica casa-museo&nbsp;veneziana: un luogo incantevole che accoglie al suo interno non solo i sorprendenti ambienti progettati da Carlo Scarpa (autore dell’ampliamento della Gipsoteca di Possagno), ma anche un delicato bozzetto in creta di Antonio Canova, donato nel 1857 dal fratellastro dell'artista, Giovanni Battista Sartori, al conte Giovanni Querini. Al centro della mostra vi è un corpus di circa cinquanta fotografie provenienti dal reportage che Alessandra Chemollo realizzò a Possagno nell’estate del 2016: un ciclo di immagini, concepito originariamente per il progetto editoriale “Carlo Scarpa. La Gipsoteca Canoviana di Possagno”, che mette in risalto tutta la solennità dell’opera del celebre scultore. 
Riferendosi al lavoro della fotografa, la curatrice della mostra, Maddalena Scimemi, afferma: "Le sue fotografie traducono in due dimensioni l’incantesimo di luce naturale creato da Scarpa, variando posizione e ampiezza dei lucernari, alla stregua di moderne meridiane: un gioco serissimo, che impone l’ombra ad alcune, mentre dispensa ad altre lunghi raggi di luce, quasi a segnare il tempo dell’arte.&nbsp;Ma non è solo questo. Alessandra Chemollo, sapientemente, fa recitare a Canova il ruolo di protagonista. L’invito a ritagliare quelli che Scarpa chiamava i 'pezzi del cielo', ovvero le vetrate prismatiche nella sala alta, viene accolto includendovi il gioco delicato delle mani di Amore e Psiche, mentre il cubo azzurro cerca umanità nella gravitas
del monumento a George Washington, spostando l’obbiettivo come se l’osservatore fosse in ginocchio ai suoi piedi".

in luce. Photo Alessandra Chemollo

in luce. Photo Alessandra Chemollo

Antonio Canova e Carlo Scarpa si incontrano a Venezia

Gianfranco Ferré, 1995. Ph. Michel Comte. Courtesy of Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, Politecnico di Milano

La retrospettiva in programma nei mesi invernali al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, celebra il grande stilista lombardo a ottant'anni dalla nascita attraverso un percorso fotografico interamente inedito, impreziosito da abiti, bozzetti e disegni concessi in prestito dall'Archivio Storico Gianfranco Ferré.

Lo stile di Gianfranco Ferré visto da otto grandi fotografi

(c) William Fortescue, Wildlife Photographer of the Year

Lo storico Museo della Permanente di via Turati ospiterà nelle prossime settimane la 60esima edizione del "Wildlife Photographer of the Year", l’autorevole rassegna fotografica organizzata ogni anno dal Natural History Museum di Londra. L'occasione consentirà ai visitatori di intraprende un viaggio alla scoperta delle meraviglie del mondo naturale.

A Milano la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo

Foto di Jonny Gios su Unsplash

In occasione della mostra di Steve McCurry a Biella, un concorso invita i fotografi a raccontare l'essenza della montagna in tutte le sue declinazioni. Le foto selezionate saranno giudicate dallo stesso McCurry e da altri esperti, ed esposte in una mostra collettiva. Per partecipare c’è tempo fino al 6 marzo 2025.

Il contest per fotografi sulle orme di Steve McCurry

FotoTerritorio. Credits and Courtesy FotoTerritorio(12).jpg

Con tavole rotonde e talk, “Foto/Territorio” esplora il ruolo della fotografia nell’analizzare la società e il paesaggio urbano. L'iniziativa, che si presenta per la prima volta al pubblico il 16 e 17 novembre alla Serra Madre dei Giardini Margherita, punta a creare un modello replicabile di indagine territoriale, promuovendo laboratori e mostre future.