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Il plurale di Civiltà

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Fotografia | Sky Arte

Luigi Ghirri, Bologna, Via Fondazza 1989-90, © Eredi Luigi Ghirri

Nel 60esimo anniversario della morte di Giorgio Morandi, una mostra nei sotterranei di Palazzo Bentivoglio a Bologna porta i visitatori alla scoperta del suo atelier, attraverso l’obiettivo di uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento: Luigi Ghirri.

Lo studio di Giorgio Morandi negli scatti di Luigi Ghirri

Francesco Jodice, Save Your Selfie, Hamza El Maidi, #05, 2024

Si intitola “Save Your Selfie” il nuovo progetto dell’artista visivo napoletano che combina fotografia e intelligenza artificiale per raccontare, attraverso una performance fotografica partecipata, i sogni, le paure, i riferimenti e le aspirazioni delle nuove generazioni.

La maxi installazione urbana di Francesco Jodice a Modena

FVM_VM_Self_Portrait_Round_Mirror_Repeating_Image_©Vivian_Maier_Maloof_Collection_online.jpg

Alla ricerca di Vivian MaierDomenica 21 aprile – ore 21:15

Il lato oscuro di Vivian Maier

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Gian Paolo Barbieri. L'uomo e la bellezzaLunedì 15 aprile – ore 21:15

La storia del fotografo Gian Paolo Barbieri

Carmelo Bene a Recanati © Fratelli Fabio e Roberto Buschi

Nel 22esimo anniversario della scomparsa del celebre Carmelo Bene, una mostra fotografica alla Torre del Borgo di Recanati svela per la prima volta dopo quasi 40 anni gli scatti inediti che testimoniano il legame tra Giacomo Leopardi e il grande attore.

Giacomo Leopardi e Carmelo Bene "si incontrano" a Recanati

© Gabriele Micalizzi - From Renaissance to Resistance, Donbas, Ukraine, 2022 - Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Il fotografo Gabriele Micalizzi racconta i conflitti contemporanei attraverso la lente estetica, che conferisce significato autonomo alle immagini catturate. I suoi scatti sono in mostra alla 29 Arts in Progress Gallery di Milano, dal 4 aprile al 28 giugno.

Tragedia e bellezza negli scatti di Gabriele Micalizzi

Allegoria 3, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Il noto fotografo Omar Victor Diop è al centro di un prezioso volume da poco dato alle stampe. Stiamo parlando di “Omar Victor Diop”, la prima monografia dedicata alla ricerca dell’artista senegalese classe 1980. Edita da <a href="https://www.fivecontinentseditions.com/" target="_blank">5 Continents Editions</a>&nbsp;in coedizione con la galleria parigina MAGNIN-A,&nbsp;la pubblicazione riunisce tre serie fotografiche nelle quali il genere dell’autoritratto viene interpretato in chiave inedita per raccontare vicende personali che affondano le radici nella storia del continente africano. Nelle sue composizioni, Omar Victor Diop attinge dalle immagini di autori quali Mama Casset, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/dal-mali-ad-amsterdam-seguendo-ritratti-di-seydou-keita" target="_blank">Seydou Keïta</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/il-mali-di-malick-sidibe-per-la-prima-volta-a-londra" target="_blank">Malick Sidibé</a>, con l’intenzione di riflettere sulla tradizione africana della posa in studio: un genere che, nella prima metà del Novecento, ha caratterizzato i lavori di numerosi fotografi. Attraverso i suoi scatti, Diop offre una versione alternativa della storia, ponendo lo sguardo&nbsp;su quei personaggi troppo spesso trascurati dalla cultura occidentale e "rileggendoli" alla luce della contemporaneità.
“Diaspora”, “Liberty” e “Allegoria” sono i titoli dei tre cicli di lavori contenuti all’interno del tomo. Se in “Diaspora” (progetto del 2014) l’artista incarna diciotto protagonisti della diaspora africana attenuando l’aspetto drammatico attraverso l’inserimento di oggetti appartenenti al mondo del calcio, in “Liberty” (2017) emergono tematiche come l’esodo e la valorizzazione del continente africano. Il tema urgente della salvaguardia ambientale è infine al centro di “Allegoria”, l’ultimo progetto di Diop ispirato a dialoghi inaspettati tra uomo e natura. Composto da novantasei pagine, il volume si avvale anche di alcuni testi scritti da critici e studiosi quali il poeta Marvin Adoul, la storica dell’arte Renée Mussai e il docente di African American Studies alla Princeton University, Imani Perry.

El Moro, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

El Moro, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Allegoria 1, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Allegoria 1, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Allegoria 13, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Allegoria 13, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Allegoria 3, 2021 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Jean-Baptiste Belley, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Jean-Baptiste Belley, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Albert Badin, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Albert Badin, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Ayuba Suleiman Diallo, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Ayuba Suleiman Diallo, 2014 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Thiaroye, 1994, 2016 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Thiaroye, 1994, 2016 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Trayvon Martin, 2012, 2017 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Trayvon Martin, 2012, 2017 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Aline Sitoé Diatta, 1994, 2017 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Aline Sitoé Diatta, 1994, 2017 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Les cheminots du Dakar-Niger, 1938 et 1947, 2016 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

Les cheminots du Dakar-Niger, 1938 et 1947, 2016 © Omar Victor Diop - Courtesy Galerie MAGNIN-A, Paris

La storia della cultura africana negli autoritratti di Omar Victor Diop

Roberts Cottage Oceanside, California | c. 1928 Foto di Paul Fuentes

In occasione&nbsp;dell’uscita dell’ultimo film di <a href="https://arte.sky.it/news/treno-belmond-wes-anderson" target="_blank">Wes Anderson</a>, "The French Dispatch", la casa editrice Il Saggiatore ha dato alle stampe la versione italiana di un volume fotografico ispirato dalla personalissima estetica del grande cineasta statunitense. Firmato da Wally Koval, il libro <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/10/libro-accidentally-wes-anderson" target="_blank">Wes Anderson, quasi per caso</a>&nbsp;riunisce&nbsp;numerosi scatti realizzati in giro per il mondo e confluiti&nbsp;nell'omonimo&nbsp;account Instagram&nbsp;@accidentallywesanderson,&nbsp;che&nbsp;dal 2017 raccoglie, su iniziativa di Koval, i luoghi nei quali gli utenti ritrovano le atmosfere cinematografiche del regista.
Protagonisti delle fotografie sono scorci che, grazie alla presenza di curiosi oggetti colorati o di rigorose strutture architettoniche, sembrano letteralmente usciti da una pellicola di Anderson. 
Fra stazioni ferroviarie attraversate da treni a vapore, casinò in legno alle pendici del Monte Bianco e binocoli a gettone sul molo di un lago, tutto l’universo dell’eclettico regista sembra prendere magicamente vita. Un volume ricco di luoghi e storie “andersoniane” che invita a osservare il mondo con lo sguardo&nbsp;di uno degli autori più romantici e acuti del cinema contemporaneo. 
È lo stesso&nbsp;Wes Anderson a scrivere nella prefazione: 'Ora capisco cosa significa essere quasi per caso se stessi. Grazie. Non ho ancora le idee chiare su cosa significhi essere deliberatamente me stesso, ammesso che io sia proprio questo, ma non importa. A tutto il gruppo esprimo profonda simpatia e tanta gratitudine per aver scoperto e condiviso queste scene singolari e affascinanti’.

Parco Nazionale e riserva di Glacier Bay,&nbsp;Gustavus, Alaska | c. 1794.&nbsp;Foto di Alice Brooker

Parco Nazionale e riserva di Glacier Bay, Gustavus, Alaska | c. 1794. Foto di Alice Brooker

Georgian Hotel,&nbsp;Santa Monica, California | c. 1933.&nbsp;Foto di Paul Fuentes

Georgian Hotel, Santa Monica, California | c. 1933. Foto di Paul Fuentes

Stazione Centrale dei Vigili del Fuoco,&nbsp;Marfa, Texas | c. 1938.&nbsp;Foto di Emily Prestridge

Stazione Centrale dei Vigili del Fuoco, Marfa, Texas | c. 1938. Foto di Emily Prestridge

Roberts Cottage,&nbsp;Oceanside, California | c. 1928.&nbsp;Foto di Paul Fuentes

Roberts Cottage, Oceanside, California | c. 1928. Foto di Paul Fuentes

Faro di Fire Island,&nbsp;Fire Island, New York | c. 1858.&nbsp;Foto di Jimmy Hayden

Faro di Fire Island, Fire Island, New York | c. 1858. Foto di Jimmy Hayden

Sedia da bagnino sul lago Llanquihue,&nbsp;Frutillar, Cile | c. 1856.&nbsp;Foto di Jaime Kunstmann

Sedia da bagnino sul lago Llanquihue, Frutillar, Cile | c. 1856. Foto di Jaime Kunstmann

Palazzo del Parlamento ungherese, Budapest, Ungheria | c. 1896 Foto di Eleonora Lattanzi

Palazzo del Parlamento Ungherese, Budapest, Ungheria | c. 1896 Foto di Eleonora Lattanzi

Torre di osservazione del fuoco,&nbsp;Catskills, New York | c. 1887.&nbsp;Foto di Peter Crosby

Torre di osservazione del fuoco, Catskills, New York | c. 1887. Foto di Peter Crosby

Cannocchiale, Monopoli, Italia | c. 2018.&nbsp;Foto di Ky Allport

Cannocchiale, Monopoli, Italia | c. 2018 Foto di Ky Allport

I luoghi che ricordano il cinema di Wes Anderson riuniti in un libro

The Pose ﻿﻿© Mogens Trolle, Wildlife Photographer of the Year 2020

Una colata di lava che scivola via dal vulcano Etna, un piccolo calamaro diamante intento a nutrirsi di fitoplancton, un esemplare di scimmia nasica immerso in un apparente stato meditativo: sono questi alcuni degli eccezionali scatti naturalistici premiati in occasione del grande concorso promosso dal Natural History Museum di Londra “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-wildlife-photographer-year-milano" target="_blank">Wildlife Photographer of the Year</a>”.&nbsp;
Selezionate da una rosa di oltre 45mila fotografie ricevute, le opere qui presentate&nbsp;appartengono agli autori scelti come vincitori delle categorie in gara. Momenti estremamente rari catturati con pazienza e maestria da fotografi tanto appassionati di natura quanto preoccupati per la sua fragilità. Immagini uniche destinate a stupire il pubblico facendolo anche riflettere sulla drammatica condizione nella quale versano specie animali in via d’estinzione o paesaggi immensi sempre più minacciati dagli interventi distruttivi dell’uomo. Vincitore assoluto della 56esima edizione del concorso è il fotografo russo <a href="https://arte.sky.it/news/foto-vincitrice-wildlife-photographer-of-the-year-sergey-gorshkov" target="_blank">Sergey Gorshkov</a>, premiato per avere immortalato una tigre siberiana intenta a marcare il territorio su un antico abete della Manciuria. Tra le sezioni degli altri premi ricordiamo “Ritratti di animali”, “Fotogiornalismo naturalistico”, “Ambienti della Terra” e “Piante e funghi”.

Perfect Balance&nbsp;© Andrés Luis Dominguez Blanco, Wildlife Photographer of the Year 2020

Perfect Balance ﻿© Andrés Luis Dominguez Blanco, Wildlife Photographer of the Year 2020

A Mean Mouthful&nbsp;© Sam Sloss,&nbsp;Wildlife Photographer of the Year 2020

A Mean Mouthful ﻿© Sam Sloss Wildlife Photographer of the Year 2020

The Fox That Got the Goose © Liina Heikkinen, Wildlife Photographer of the Year 2020

The Fox That Got the Goose © Liina Heikkinen Wildlife Photographer of the Year 2020

The Embrace&nbsp;© Sergey Gorshkov, Wildlife Photographer of the Year 2020

The Embrace ﻿﻿﻿﻿© Sergey Gorshkov, Wildlife Photographer of the Year 2020

The Pose&nbsp;© Mogens Trolle, Wildlife Photographer of the Year 2020&nbsp;

Life in the Balance&nbsp;© Jaime Culebras, Wildlife Photographer of the Year 2020

Life in the Balance ﻿﻿© Jaime Culebras, Wildlife Photographer of the Year 2020

Great Crested Sunrise&nbsp;© Jose Luis Ruiz Jiménez, Wildlife Photographer of the Year 2020

Great Crested Sunrise ﻿﻿© Jose Luis Ruiz Jiménez, Wildlife Photographer of the Year 2020

A Tale of Two Wasps&nbsp;© Frank Deschandol, Wildlife Photographer of the Year 2020

A Tale of Two Wasps ﻿﻿© Frank Deschandol, Wildlife Photographer of the Year 2020

When Mother Says Run&nbsp;© Shanyuan Li, Wildlife Photographer of the Year 2020&nbsp;

When Mother Says Run ﻿﻿© Shanyuan Li, Wildlife Photographer of the Year 2020

Out of the Blue&nbsp;© Gabriel Eisenband, Wildlife Photographer of the Year 2020&nbsp;

Out of the Blue ﻿﻿© Gabriel Eisenband, Wildlife Photographer of the Year 2020

The Golden Moment&nbsp;&nbsp;© Songda Cai, Wildlife Photographer of the Year 2020&nbsp;

The Golden Moment  ﻿﻿© Songda Cai, Wildlife Photographer of the Year 2020

Etna’s River of Fire&nbsp;© Luciano Gaudenzio, Wildlife Photographer of the Year 2020

Etna’s River of Fire ﻿© Luciano Gaudenzio, Wildlife Photographer of the Year 2020

Entertaining Abuse&nbsp;© Paul Hilton, Wildlife Photographer of the Year 2020

Entertaining Abuse ﻿﻿© Paul Hilton, Wildlife Photographer of the Year 2020

Perch Power&nbsp;© Alberto Fantoni, Wildlife Photographer of the Year 2020&nbsp;

Perch Power ﻿© Alberto Fantoni, Wildlife Photographer of the Year 2020

Le fotografie vincitrici del Wildlife Photographer of the Year

Indiana Yawanawá. Stato di Acre, Brasile, 2016 ﻿© Sebastião Salgado/Contrasto

È la maestosa foresta dell’Amazzonia la protagonista assoluta dell’<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-sebastiao-salgado-maxxi-roma" target="_blank">ultima mostra</a> che il <a href="https://arte.sky.it/news/giacomo-balla-casa-mostra-roma-maxxi" target="_blank">museo MAXXI</a> di Roma ha dedicato al grande fotografo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/mostra-fotografia-sebastiao-salgado-pistoia" target="_blank">Sebastião Salgado</a>: un progetto, durato sette anni,&nbsp;che pone l’attenzione tanto sulla grandezza del territorio amazzonico quanto sulla sua delicatezza. Fra panoramiche spettacolari e ritratti incantevoli, fino al 13 febbraio sarà possibile ammirare un corpus di oltre 200 opere fotografiche atte a immergere il visitatore all’interno di tutta la magnificenza della foresta pluviale. Un viaggio, quello proposto dalla rassegna “Amazônia”, concepito per incentivare il grande pubblico a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni in un'ottica di salvaguardia di&nbsp;un ambiente così essenziale per la nostra sopravvivenza.

Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009© Sebastião Salgado/Contrasto

Anavilhanas, isole boscose del Río Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2009 ﻿﻿© Sebastião Salgado/Contrasto

Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014 © Sebastião Salgado/Contrasto

Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014 © Sebastião Salgado/Contrasto

Giovane donna Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

Giovane donna Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

Famiglia Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

Famiglia Ashaninka. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

Indiana Yawanawá. Stato di Acre, Brasile, 2016 © Sebastião Salgado/Contrasto

Giovani donne Suruwahá. Stato di Amazonas, Brasilel, 2017&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Giovani donne Suruwahá. Stato di Amazonas, Brasilel, 2017 © Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Jutaí. Stato of Amazonas, Brasile, 2017&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Jutaí. Stato of Amazonas, Brasile, 2017 © Sebastião Salgado/Contrasto

Famiglia Korubo.&nbsp;Stato di Amazonas, Brasile, 2017&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Famiglia Korubo. Stato di Amazonas, Brasile, 2017 © Sebastião Salgado/Contrasto

Monte Roraima. Stato del Roraima, Brasile, 2018&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Monte Roraima. Stato del Roraima, Brasile, 2018 © Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019 © Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Jaú. Stato di Amazonas, Brasile, 2019&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Rio Jaú. Stato di Amazonas, Brasile, 2019 © Sebastião Salgado/Contrasto

Arcipelago fluviale di Mariuá. Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019&nbsp;© Sebastião Salgado/Contrasto

Arcipelago fluviale di Mariuá. Rio Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019 © Sebastião Salgado/Contrasto

Salgado e l’Amazzonia in mostra al MAXXI

©Bernard Sim/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

Selfie inaspettati, pose buffe e situazioni comiche sono il fil rouge che attraversa tutte le opere finaliste dei “<a href="https://www.comedypetphoto.com/" target="_blank">Pet Comedy Awards</a>”, il concorso fotografico internazionale concepito per sostenere il mondo animale. Creato da Paul Joynson-Hicks e Tom Sullam, con l’intento di celebrare tutta l’importanza degli animali domestici all’interno delle nostre vite, il particolare contest supporterà quest’anno l’organizzazione benefica Animal Support Angels, attraverso una donazione di 10mila sterline destinate all’acquisto di beni e servizi di prima necessità.&nbsp;
Su oltre 2mila candidature sono state selezionate quaranta immagini e tre video,&nbsp;con l'intento di trovare l’animale più divertente del mondo. Fra galline curiose, gatti spiritosi e cani intraprendenti, sono davvero tante le occasioni per nutrire un certo senso di empatia verso i protagonisti degli scatti. Tutti i&nbsp;vincitori saranno annunciati entro il mese di novembre. L'immagine migliore sarà premiata con 2mila sterline in contanti, regali e uno speciale trofeo.

©Anna Chambers/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Anna Chambers/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Bernard Sim/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Carmen Cromer/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Carmen Cromer/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Catherine Falls/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

©Catherine Falls/Animal Friends Comedy Pet Photo Awards

Le esilaranti foto degli animali più divertenti del mondo

Cristallo #1. 110x110cm – 150x150cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9 Napoli 2018

Nelle giornate di sabato 9 ottobre e domenica 10, la città di Napoli ospiterà la terza edizione di “<a href="https://www.openhousenapoli.org/" target="_blank">Open House Napoli</a>”: il festival globale di architettura che invita i cittadini a scoprire con sguardi inediti la propria città. Grazie a un ricco programma di iniziative sarà così possibile tanto prendere parte a visite guidate gratuite di oltre 130 siti quanto partecipare a laboratori e rassegne artistiche.&nbsp;
Tra queste ultime vi è&nbsp;la mostra evento&nbsp;"The darkest place", che l’artista iraniano Arash Radpour inaugurerà domani, sabato 9 ottobre,&nbsp;negli spazi dello Studio L.A.N. (Laboratorio di Architettura Nomade). Concepito come un evento di arte partecipativa, il progetto prevede la costruzione di un grande box nero all’interno del quale, nell'arco dell'intera giornata, saranno&nbsp;realizzati dei lavori fotografici collettivi. Al termine della performance corale, che sarà accompagnata da suoni e musiche suggestive, e che vedrà protagoniste alcune personalità del panorama partenopeo al fianco dell'artista negli ultimi anni,&nbsp;le opere prodotte saranno stampate e diventeranno il fulcro di una mostra nel prossimo futuro.

Arash Radpour,&nbsp;Viviana. 110x110 cm – 150x150 cm –&nbsp;180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Roma 2018

Viviana. 110x110cm – 150x150cm - 180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Roma 2018

Arash Radpour, Ritratto di Sara De Carlo. 35x35 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2015

Ritratto di Sara De Carlo. 35x35cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2015

Arash Radpour,&nbsp;Miriam. 110x150 cm – 150x200 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9

Miriam. 110x150cm – 150x200cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9

Arash Radpour,&nbsp;Untitled. 110x110 cm – 150x150 cm – 180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Untitled. 110x110cm – 150x150cm – 180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Arash Radpour, Aquarius. 80x80 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2016

Aquarius. 80x80cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2016

Arash Radpour, Eva. 110x110 cm –&nbsp;150x150 cm – 180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2020

Eva. 110x110cm -150x150cm – 180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2020

Arash Radpour,&nbsp;La Lettrice. 110x110 cm – 150x150 cm –&nbsp;180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

La Lettrice. 110x110cm – 150x150cm -180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Arash Radpour, Susy. 110x110 cm – 150x150 cm – 180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Susy. 110x110cm – 150x150cm – 180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Arash Radpour, Saint Mary Stuart. 110x110 cm – 150x150 cm – 180x180 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Saint Mary Stuart. 110x110cm – 150x150cm – 180x180cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Arash Radpour, Deposizione. 60x110 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Rimini 2011

Deposizione. 60x110cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Rimini 2011

Arash Radpour, Piscina Mirabilis. 80x80 cm ‒&nbsp;110x110 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Piscina Mirabilis. 80x80cm - 110x110cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2017

Arash Radpour,&nbsp;Mother. 100x135 cm – 140x190 cm. Gicleè print on baryta museum. Edit /9. Napoli 2016

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