Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po' di luce (Andrea Emo)

sulla mostra

In preparazione della 59esima Biennale d’Arte e in occasione della quinta edizione del MUVE Contemporaneo, la Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale ospita la mostra Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce. (Andrea Emo). Monumentali dipinti site specific, realizzati dall’artista tedesco Anselm Kiefer, sono stati posti in dialogo con i suggestivi spazi veneziani e con i grandiosi cicli pittorici risalenti alla seconda metà del Cinquecento e alla prima del Seicento.


​I MAXI DIPINTI DI ​ANSELM KIEFER A PALAZZO DUCALE


La mostra, curata da Gabriella Belli e Janne Sirén, è costituita da un ciclo di dipinti realizzati appositamente da Kiefer per Palazzo Ducale tra il 2020 e il 2021. Si tratta di un’installazione di 800 metri quadrati di pittura che riveste, da pavimento a soffitto, le pareti delle suggestive sale. Le imponenti opere, composte da stratificazioni di colate di materia pittorica, piombo, acciaio, gommalacca, resina, tessuto, fii metallici, corda, legno, paglia, libri bruciati e cenere, non seguono nella loro esposizione un ordine cronologico. Come un “continuum” con l’ex residenza dei Dogi, vogliono parlare della storia di Venezia e, simultaneamente, dei valori universali che la città incarna. A suggellare il lavoro, al centro di un’enorme tela, campeggia a caratteri cubitali il verso del filosofo veneto Andrea Emo che dà il titolo alla mostra: “Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po' di luce”.


​ANSELM KIEFER IN MOSTRA A VENEZIA


Gabriella Belli, direttrice dei Musei Civici di Venezia, spiega così la scelta di chiamare proprio Anselm Kiefer a chiudere le celebrazioni per i 1600 anni della Serenissima: “Lo scopo? Riformulare un concetto d’arte pubblica nelle istanze del nostro tempo contemporaneo, o, meglio, dovrei dire di quel tempo che ci stava precipitando addosso. Ma ancora non lo sapevamo. Volevo realizzare con Kiefer un progetto di arte pubblica nel senso più semplice del termine: pittura come strumento per la collettività, per interrogarsi e riflettere sul valore dell’arte e su quanto la sensibilità di quest’artista straordinario avrebbe potuto catturare e restituirci del nostro tempo presente. E volevo mettere alla prova la capacità di un edificio antico e pieno di storia come Palazzo Ducale di confrontarsi - per la prima volta con tale rilievo - con l’arte contemporanea, d’essere nuovamente, come nel lungo tempo della Repubblica Serenissima, parte attiva nella relazione con i cittadini e con i visitatori, d’essere un luogo dove la creatività potesse svolgere appieno la sua libera funzione di rappresentare e farsi interprete della complessità del proprio tempo".

[Immagine in apertura: Installation view at Palazzo Ducale, Venezia 2022 © Anselm Kiefer Photo Andrea Avezzù. Courtesy Gagosian and Fondazione Musei Civici Venezia]

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