Antonio Ligabue

sulla mostra

Il mondo inquieto e selvaggio di uno degli artisti più visionari del Novecento è al centro della mostra Antonio Ligabue nella suggestiva cornice del Castello di Conversano, in provincia di Bari. Una raccolta di 60 capolavori accompagna il pubblico alla scoperta dello stile inconfondibile di Ligabue, fatto di pennellate materiche e rappresentazioni di animali esotici e feroci, espressione della rabbia e del dolore che hanno caratterizzato la sua vita e la sua produzione artistica.


LE OPERE DI LIGABUE IN MOSTRA AL CASTELLO DI CONVERSANO


Curata da Francesca Villanti e prodotta da Arthemisia, l'esposizione descrive il linguaggio pittorico e la vita tormentata dell'artista. Nella creatività, infatti, Ligabue individuò il mezzo per riempire il vuoto dell'abbandono e superare il disagio dell'emarginazione e della malattia mentale.

Seguendo una ripartizione cronologica, la mostra racconta le diverse tappe dell'opera del pittore: dal primo periodo (1927-39), con colori tenui e diluiti e tematiche legate alla vita agreste, alla seconda fase (1939-52), segnata dalla scoperta della materia grassa e corposa, fino agli anni più prolifici tra il 1952 e il 1962, ricchi di autoritratti e segni vigorosi e continui sulla tela.

Tra i capolavori esposti spiccano Carrozza con cavalli e paesaggio svizzero, Autoritratto con sciarpa rossa e Ritratto di Marino. Senza dimenticare la produzione scultorea, come l'opera in bronzo Gufo con preda. Sono esposti nelle sale del castello anche i lavori di arte grafica e le incisioni, come Civetta, Iena e Autoritratto con berretto da fantino. Ad arricchire ulteriormente l'esposizione è la presenza di documenti sulla vita di Ligabue, la proiezione del film documentario di Raffaele Andreassi del 1961 e diverse foto risalenti agli anni Cinquanta.


IL GENIO DI ANTONIO LIGABUE


Nato a Zurigo nel 1889 da madre di origine bellunese e da padre ignoto, Antonio Ligabue viene dato in adozione a una famiglia svizzera. Già dall'adolescenza manifesta alcuni problemi psichiatrici che lo portano, nel 1913, a un primo internamento in un collegio per ragazzi affetti da disabilità. Dopo aver aggredito la madre affidataria ed essere stato ricoverato in una clinica psichiatrica, viene espulso dalla Svizzera e si trasferisce a Gualtieri, in terra emiliana. In ogni momento difficile, l'artista troverà sempre nell'arte la cura più efficace. Intorno al 1928 incontra Renato Marino Mazzacurati che ne comprende il talento e gli insegna i segreti del mestiere. Da quel momento in poi Ligabue realizzerà le sue opere più celebri, esprimendo sulla tela i tormenti e il dolore e affermandosi come una delle figure chiave del Novecento artistico.

[Immagine in apertura: Antonio Ligabue, Buoi con carro e botte , s.d. (1953-54). Olio su tavola di faesite,  68x90 cm. Collezione privata]

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