Boccioni. Prima del Futurismo

sulla mostra

Pittore, scultore ed esponente di spicco del Futurismo, Umberto Boccioni è il protagonista della nuova esposizione allestita negli spazi della Fondazione Magnani-Rocca, nella sede di Mamiano di Traversetolo a Parma. In programma dal 9 settembre al 10 dicembre prossimi, la mostra dal titolo Boccioni. Prima del Futurismo racconta i primi anni della carriera dell'artista nel periodo precedente all'avanguardia futurista: si sofferma, infatti, sulle prime sperimentazioni di Boccioni che, negli anni della formazione, indagò diversi stili e tecniche frequentando Roma, Venezia e Milano.


LE OPERE DI UMBERTO BOCCIONI IN MOSTRA A PARMA


Curato da Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi, l'itinerario espositivo parmense indaga la produzione del pittore tra il 1902 e il 1910: si tratta di un periodo in cui l'artista si concentrò sulla ricerca di un linguaggio originale. L'esposizione è suddivisa in tre "sezioni geografiche", ovvero legate alle tre città che furono per il maestro un punto di riferimento formativo: Roma, Venezia e Milano. Oltre alle opere a olio su tela più celebri, come Campagna romana, Ritratto della sorella, Autoritratto e Il romanzo della cucitrice, spicca anche una selezione di incisioni, disegni, illustrazioni e lavori a tempera per finalità commerciali che rivelano le mille sfaccettature dello stile di Boccioni e anche i disparati universi artistici che decise di solcare.


LE TRE SEZIONI DELL'ESPOSIZIONE DI BOCCIONI


Si parte con la prima sezione della rassegna dedicata alla produzione romana di Boccioni: nella Capitale, l'artista entrò in contatto con Giacomo Balla che lo introdusse alla tecnica divisionista. A questo periodo, che rappresenta il momento del progressivo avvicinamento dell'artista alla pittura e alla réclame, appartengono le opere ispirate a diversi maestri come Sartorio, Balla e Prini. Il percorso di visita prosegue con i capolavori realizzati a Venezia, nel corso di un soggiorno che coincise con lo svolgimento della Biennale del 1907: in mostra una serie di creazioni che testimoniano il progredire della pittura e la posizione estetica di Boccioni rispetto all'arte veneziana, insieme a una selezione di opere grafiche che restituiscono lo sviluppo della sua attività incisoria. Recentemente ritrovate, anche le lastre metalliche incise da Boccioni trovano spazio in questa sezione, sancendone il debutto espositivo. L'ultima tappa è Milano, dove l'artista superò la posizione naturalista di partenza misurandosi con diverse tecniche, dall'illustrazione al disegno, fino alle varie declinazioni della pittura (come il paesaggio, le composizioni simboliche, i ritratti e le figure femminili). Il risultato è un affascinante viaggio alla scoperta di un lato inesplorato della carriera di uno dei pittori più influenti del Novecento.


[Immagine in apertura: Umberto Boccioni, Autoritratto, 1908, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera]

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