Fabio Viale. In Between
sulla mostra
Dopo la personale al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, la partecipazione al Padiglione Venezia della Biennale 2019, l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca e la rassegna diffusa Truly, allestita in vari luoghi della città di Pietrasanta nell’estate 2020, Fabio Viale approda nel capoluogo piemontese con una mostra dedicata alle sue sculture. Magistralmente eseguite, reinterpretano in chiave contemporanea le forme e i temi dell’arte classica e propongono un'inedita integrazione fra la purezza del marmo e il vigore cromatico e formale dei tatuaggi colorati.
LE SCULTURE DI FABIO VIALE
La Piazzetta Reale e gli interni di Palazzo Reale sono i luoghi di Fabio Viale. In Between, che rappresenta l’occasione per conoscere le specificità della ricerca pluriennale e della poetica dell'autore originario di Cuneo, la cui pratica combina saperi tradizionali e nuove tecnologie. Formatosi come scultore, prima al liceo artistico e poi all’Accademia di Belle Arti di Torino, Viale ha appreso dai maestri artigiani i segreti del mestiere. Nell'atelier in cui realizza i suoi lavori, i blocchi di marmo provenienti dalle cave di Carrara vengono trattati dai suoi collaboratori specializzati. Altrettanto fondamentale è il ricorso alle nuove tecnologie, in particolare a quelle legate alla automatizzazione digitale.
FABIO VIALE A TORINO
“Le opere di Fabio Viale mettono in scena una porzione del nostro immaginario collettivo, in una dialettica tra classicità e tribalismo metropolitano, tra innovazione tradizione, tra realtà e simulazione, in grado di consegnarci un'immagine universale dell'umano e delle sue forme", ha osservato uno dei curatori della mostra torinese, Roberto Mastroianni. Fra le opere presentate nella cornice della residenza sabauda spicca l'inedita Amore e Psiche: allestita nel Salone delle Guardie Svizzere, replica il capolavoro neoclassico del Canova, rileggendo attraverso la tatuatura del corpo femminile i motivi nuziali delle spose mediorientali.
[Immagine in apertura: Fabio Viale, Venus, 2021, marmo bianco e pigmenti. Credits Nicolo Campo DB Studio]