Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna

sulla mostra

Il pezzo forte dell'esposizione Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna alla Pinacoteca Nazionale è senza dubbio il celebre ritratto di Giulio II della Rovere di Raffaello, custodito dalla National Gallery di Londra. La mostra si snoda lungo tutta l'ala del museo bolognese dedicata all'arte del Quattrocento e del Cinquecento, con un percorso espositivo riorganizzato che permette di instaurare un dialogo tra le opere della collezione permanente e le poche ma mirate opere giunte in prestito da altre istituzioni. La rassegna si articola in ben otto sezioni: nella prima si approfondisce la decorazione della Cappella Garganelli del Duomo di San Pietro di Bologna, realizzata da Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti tra il 1477 e il 1485. La cappella crollò nel corso del Seicento, ma un frammento riuscì a salvarsi: si tratta del Volto di Maria Maddalena piangente di Ercole de' Roberti.


BOLOGNA E IL RINASCIMENTO


La seconda sezione della mostra è tutta dedicata alla Bologna dei Bentivoglio, nominalmente soggetta al potere del Pontefice ma a tutti gli effetti autonoma, per lo meno fino all'arrivo di Giulio II, il Papa guerriero. Capolavoro di questo settore della mostra è la Pala Bentivoglio del 1498-99 di Francesco Raibolini detto il Francia, un'opera dal raffinato gusto fiorentino che ricorda i modi di Lorenzo di Credi. La “reggia” dei Bentivoglio sorgeva un tempo sull'attuale via Zamboni, e doveva ricordare l'imponenza (e il ruolo di rappresentanza di un potere effettivo ancorché informale) di Palazzo Medici a Firenze. Un'altra opera del Francia, un affresco staccato raffigurante Due volti maschili, esemplifica il livello straordinario delle sontuose decorazioni interne del perduto palazzo. La Pala Scarani del Perugino invece mostra come Bologna all'inizio del Cinquecento fosse un crocevia dell'arte italiana, e preannuncia il capolavoro di Raffaello della Pinacoteca di Bologna, la superba Estasi di Santa Cecilia, esposta assieme al Ritratto di Giulio II sempre di Raffaello dal museo londinese.


GLI ARTISTI IN MOSTRA ALLA PINACOTECA NAZIONALE


La mostra prosegue con l'analisi della profonda influenza che l’eco dell'opera di Raffaello ha avuto sulla produzione artistica bolognese, per poi concludersi con la Madonna di Santa Margherita del Parmigianino, un artista che durante i difficili giorni del Sacco di Roma del 1527 si fermò per qualche tempo a Bologna prima di tornare nella sua Parma. Erano anni assai intensi per Bologna: lo dimostra il disegno di Biagio Pupini che chiude l'esposizione, nel quale viene rappresentata l'incoronazione di Carlo V da parte di Papa Clemente VII, avvenuta nella basilica di San Petronio il 24 febbraio 1530, che chiuse la questione tra Papato e Impero.

[Immagine in apertura: Francesco Raibolini detto Il Francia, Il Bambino adorato dalla Vergine, dai Santi Giuseppe, Agostino e Francesco e da due Angeli alla presenza di Anton Galeazzo e Alessandro Bentivoglio, pannello, Bologna, Pinacoteca Nazionale, c. 1498-1499]

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